Friday, December 28, 2007

Il giardino dei ciliegi




E` necessario incamminarsi per una di quelle stradine strette, lastricate con sanpietrini, percorrere quel labirinto di palazzi nobili con le finestre dai finimenti aperti che lasciano intravedere alti soffitti a cassettoni. Nel cuore palpitante di una Roma antica e bella, di quella Trastevere pittoresca che profuma d'edera. No, non ci troverete un giardino di ciliegi, niente alberi dai fiori bianchi e rosa, niente profumo di primavera. Mi dispiace se qualche lettore si sentira` tradito. Il giardino dei ciliegi e' solo una piccola sala da the stretta e lunga, con pareti bianche adorne di grandi fotografie in bianco e nero recinte da cornici scure. Sui tavolini, recipienti con cristalli grezzi di zucchero di canna. Tutto intorno l'intenso profumo di the disposti ordinati negli scaffali sulla parete di fondo. La felicita' e` sentirsi finalmente a casa dopo un lungo, lunghissimo tempo. Felicita`e` accorgersi che se questo tempo e` passato certe cose rimangono intatte , inusurate, imperiture. Ed io? Io mi immagino li', seduta in quella sala da the. Osservo la luce che filtra nel prisma irregolare del cristallo di zucchero divenire dolce, come per uno strano processo osmotico dove le qualita` specifiche degli elementi si mischiano fino a confondersi mantenendo pero` intatti gli equilibri. Sono li' e consumo queste ore come se non ce ne fossero altre. Cerco di ricordare ogni minuto quanto sia preziosa questa desiderata quiete. Mi nutro di gioia, coltivo la felicita`e la sento crescere fiera e forte.
Meraviglioso, magico Natale passato troppo infretta.
Ora che sono di nuovo lontana non mi resta che promettermi di ripercorrere, nella mia mente, la strada per il giardino ogni volta che sentiro` la felicita` sfuggirmi di mano, ogni volta che sentiro` il bisogno di rifiorire e di credere che qualcosa di magico puo` sempre accadere.



Sunday, November 25, 2007

La Reinaissance


Chi sono io? io sono tutto quello che resta e sopravvive a questa vita. Io sono il silenzio che si fa voce, sono la flebile luce nella penombra. Io sono la rinascita, il respiro, il soffio di vita. Io sono quello che rimane sotto gli abiti delle convenzioni. Non sono la perfezione ma sono tutto cio' che vi ambisce. Sono la mano che fa muovere le intenzioni. Ho dormito a lungo. Nella profondita' del sonno ho sognato cose mai viste, gli occhi ne hanno rubato il loro colore. Fiori di loto sono sbocciati dalla mia bocca. Forse non mi crederai, penserai che io ti stia ingannando, che ti stia illudendo, abile mistificatrice. Tu solo puoi decidere se seguirmi e fai bene a temermi perche' le mie verita' sono sempre molteplici, le risposte infinite. Tuttavia nel mio mondo, nel mio universo, il sorriso prevale sul pianto, l'oblio al rancore. Peccato che in questo paradiso non ci sia posto per tutti, con decisione irrevocabile alcuni ne saranno inevitabilmente esclusi. Nella rinascita e' necessario spogliarsi di tutto cio' che e' superato, finito, consumato. Io sono la rinascita, con me tutto diviene un nuovo inizio e nello stesso tempo un' inesorabile fine.
P.s. la foto? la mia creatura, oui c'est moi !

Thursday, November 01, 2007

Domani nella battaglia pensa a me



"Domani nella battaglia pensa a me"

So di averti lasciato qualcosa, so che tu saprai custodirlo. A volte avrai voglia di rinnegarmi, dimenticarmi , cancellarmi ma io vivo e vivro' anche in quell'angolo di apparente indifferenza che mi concedi. A volte avrai voglia di rievocarmi, di accarezzarmi.

Io ti danzero' nella mente, fluttuero' nei tuoi ricordi, forse nei tuoi sogni.

Ho osservato le foglie degli alberi divenire giallastre, appendersi flebili ad un ultimo alito di vita, farsi trascinare dal vento, piroettare nel vuoto in minuti che si dilatavano come ore ed infine adagiarsi sulla terra bagnata che di li a poco le avrebbe inghiottite per sempre. Quieto preludio di battaglie feroci. Sono state giornate durissime infatti, lottate caparbiamente per tenace, testarda convinzione.
Sento di avere di ogni cosa vissuta un segno indelebile sulla mia pelle, sento di aver guadagnato la posizione privileggiata dalla quale ora ti osservo.

"[...] Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia."

Tuesday, October 09, 2007

Birthday Girl



Meraviglioso, fantastico giorno. Voglio vestire ogni cosa con un sorriso e voglio mille preziose attenzioni tutte per me.Voglio brindare alla vita, voglio cantare, gridare, ubbricarmi di felicita'.

Prima della festa, prima del sorgere del sole,voglio accoccolarmi e sentire il mio cuore che batte e fare di questa musica l'inno della mia giornata.

Mi muovero' cosi' oggi, a passi di danza scanditi dal cuore.

Se tutto questo non ti lascia indifferente, allora indossa il tuo vestito piu' bello, siediti alla mia tavola, partecipa alla mia festa, c'e' un posto riservato anche per te.

L'invito vale anche se sei sconosciuto, se i nostri sguardi non si sono mai incrociati ma continui a pensare che non c'e' niente di piu' bello di un giorno al profumo di torta, riscaldato da candeline, colorato d'affetto.

Io mi alzero' in piedi vi ringraziero' tutti. Ringraziero' la pioggia, che oggi batte sottile e innarrestabile a cancellare il passaggio delle mie lacrime di gioia.

E quando arrivera' la sera, e non resteranno che briciole io mi augurero' che questa festa non abbia mai fine.

Saturday, October 06, 2007

Seduta sulla riva del fiume




Fredda... la vendetta e' una pietanza che va servita fredda. Credo di aver imparato ad aspettare, silenziosa sulla riva del fiume...l'importante e' saper proggettare, saperlo fare con astuzia, concedersi il giusto equilibrio tra azione e meditazione. E' un arte sapersi vendicare. Farlo con eleganza e maestria senza scadere nel ridicolo, nell'ovvio, nella ripiccuccia da quattro soldi non e' cosa da poco perche' in fin dei conti quello che si vuole ottenere e' una lezione plateale insegnata con classe. Una lezione che rimanga indelebile e che ci leghi per sempre ad un ricordo imperituro. Anche cosi', delle volte, e' bello essere ricordati.

Non mi piace essere fraintesa, c'e' sempre tempo e volonta' per concedere un generoso perdono. Come il perdono anche la vendetta va meritata, non basta avermi fatto un torto, non basta aver dissentito, aver contrariato. E' l'offesa deliberata, voluta, perpetuata che genera e merita il veleno letale di un simile trattamento. Solo allora lascero' che il tempo passi, che raffreddi l'ira.

Non si puo'agire lucidamente sotto l'influsso bollente della rabbia. Bisogna dare l'impressione di aver dimenticato, di aver sepolto l'ascia di guerra, di non essere assolutamente interessati a mostrare il propio disgusto. Sembrera' come se il tutto non abbia alcuna importanza.

Ed invece ha importanza, perche' la vendetta e' un No detto con fermezza, e' un " ti permetto molte cose ma non questo oltraggio", e' la non troppo sottile linea rossa tra quello che puoi e quello che non devi MAI.


P.s. Per chi ancora non lo sapesse questo e' il mio primo autoritratto.

Wednesday, September 26, 2007

Requiem







" Notte scura, notte senza la sera, notte impotente, notte guerriera. Per altre vie, con le mani le mie, cerco le tue, cerco noi due."

Notte senza stelle, coltre di nuvole scure che si sciolgono in lacrime di pioggia. Pacifica, amabile solitudine. Sono inciampata in troppe storie in questi giorni, strane storie, storie dai risvolti ambigui, crudi. Storie dove l'insospettabile era il colpevole. Racconti che si consumano in stanze di hotel di lusso fra risate di donna e il tintinnio di bicchieri di cristallo. Cronache di vite logorate in appartamenti con letti dalle lenzuola sfatte, dalle tende ingiallite alle finestre. Tutto quello che voglio e' restarne fuori, non farmi invischiare dalla sostanza melmosa che le avvolge, che finira' per sporcarmi. Voglio navigare veloce in altre acque , non dare il tempo alle persone di giustificarsi. Non voglio comprendere, non voglio indulgere nella compassione. Ed ora tutto quello che voglio e' dormire, sprofondare in un lungo sonno senza sogni. Spegnere tutte le luci, chiudere tutte le porte. Solo allora forse potro' assopirmi. Il freddo sta scendendo lento e inarrestabile, morde feroce la citta' e tra un paio di settimane la stritolera' tra denti di ghiaccio. Vorrei solo scaldarmi, avvolgermi nelle coperte, lasciare che i miei capelli disegnino sottili linee d'oro sul cuscino e dimenticare per sempre che fuori qualcuno sta rinunciando alle ultime vestigie della sua umanita'.

Monday, September 17, 2007

Ergo sum



Un groviglio di pensieri.
Un filo unico che si annoda stretto alle mie giornate tranquille.
Ore che colano dense come il miele quando si trapassa di vaso, della stessa limpidezza, dello stesso colore, dello stesso profumo.
E' il momento di tessere la tela ed allora tutto tace perche' questo lavoro va fatto in silenzio.
Operosamente manipolato perche' generi i suoi frutti. Sono irrequieta perche' non amo i momenti di transizione, perche' preferisco il sussulto dell'inaspettato.
Tra una manciata di giorni saranno ufficialmente tre anni di vita londinese, di conversazioni sul the' e sul tempo, di passeggiate a Covent Garden e di riflessioni a distanza su persone, cose e casi che si sono rivelate illuminanti, disarmanti. Guardare tutto da nuove prospettive.
Nessuna risposta solo nuove domande.
Ci sono persone che vorrei ringrazie per aver colmato le mie giornate, per avermi insegnato cose che non sapevo, per avermi fatto sorridere, per avermi inspirato nel seguire nuove passioni, per essermi state incredibilmente da esempio ed altre che ringrazio ugualmente per avermi istruito su tutto cio' che io non voglio essere, per sempre intrappolate nella rabbia, nella mediocrita', come un insetto in un blocco d'ambra.
Mi sento felice, perche' questa e' una felicita' conquistata.

Friday, August 31, 2007

Nata cattiva



Ok, mi arrendo! Mi avete colto in flagrante quindi mi sembra inutile mentire spudoratamente difronte a tal manifesta cosa. Si , lo confesso quando voglio veramente imbarazzare qualcuno lo faccio dimostrandogli una accanita gentilezza. Lo soffoco di dolcezza, di attenzioni premurose per la sua vita insignificante.
Non mi sorprende il vostro stupore difronte a tutto questo, so' di reaggire in maniera inconvenzionale. La maggior parte delle persone che non ci sopporta fa di tutto per evitarci, non ci vogliono attorno e tendono a dimenticare anche le piu' basilari norme di cortesia. Per questi soggetti doverci anche solo dare il buongiorno e' una pena insopportabile e allora mi chiedo, perche' mai dovrei sollevarli da tutto cio'? Che soffrano pure! Ed e' a questo punto che gli servo la torta, poco importa se e' avvelenata. "Buongiorno" gli dico con un ampio sorriso, vedi che tentano di fuggire lo sguardo, i piccoli vermi, ma ci sono anche gli altri e apparire sgarbati difronte agli altri propio non lo vogliono. Rispondono a mezza bocca e poi li senti tirare un sospiro di solievo perche' dopo questo potranno finalmente tornare ad ignorarti. Ma io no, imperterrita continuo: "Come stai?" Non esiste domanda piu' letale perche'sanno che oltre a doverti rispondere dovranno anche domandartelo in dietro. Tutto potrebbe finire, ma se il gatto non giocasse col topo mi spieghi che gusto ci sarebbe ? e allora tu continui, una domanda qualsiasi, l'importante e' che sia gentile, che non tocchi niente di troppo personale per non dargli il pretesto di risponderti che sono "fatti suoi".
Ecco il veleno bisogna saperlo somministrare a gocce. Tu non fai apparentemente niente di sbagliato ma a loro il fegato incomincia a rodere. Dico "apparentemente" perche' e' chiaro che tu lo fai con un secondo fine ben preciso; e' chiaro che a te non frega propio nulla di alcuna delle loro risposte, forse non le hai neppure sentite.
Ed ora che vi ho servito queste deliziose zollette lasciatemi fare qualche squisito ringraziamento, questo ve lo prometto ,non e' avvelenato.
Oggi e' il Blogday una giornata dedicata a rendere i visitatori di questo blog partecipi dell'esistenza di altri blog succulenti. Poiche' il mio blog e' stato onorato di illustri attenzioni mi sembra doveroso fare altrettanto e nominare i miei cinque blog degni di nota. La decisione e' stata ardua e le nominations infinite ma the winner are:
Perche' Nicholas e' sofisticatamente narcisista, perche' forse quello che racconta esiste solo nelle Shadows Lands e perche' in fin dei conti e' cosi' bello concedersi un sogno.

Perche' i suoi autori sono taglienti, perche' fanno passare notti insonni alle brave bambine e perche' come dice qualcuno a loro non sta mai bene niente.

Perche' Max puo' vedere cose che a noi non sono date a vedere, le sue prospettive sono illuminanti.

Perche' e' un blog serenamente ipocalorico e perche' nella sua "Wakipedia" ha inventato la seguente definizione: Vegetariani: pericolose verdure naziste.

Perche' un tipo che sostiene che anche il pensierino piu' minchione va scritto con stile ha diritto ad un posto nel mondo.

Thursday, August 30, 2007

L'Idiota



Jo O'neill dovrebbe essere li' ad aspettarmi, questo e' il terzo e dico terzo call back per questo lavoro. Ho detto bene, dovrebbe , ma la cara Jo non e' li', le si e' allagato l'appartamento ed e' rimasta a casa con le pantofole, i capelli sfatti, e le bacinelle cosparse qua e la nell'affannata ricerca di non affogare in quel centrimetro d'acqua che ormai e' dilagato in tutta casa. Povera Jo.

Ed io allora cosa sono venuta a fare qui? E pensare che mal di testa a parte, mi ero alzata con le migliori intenzioni, indossato il vestito carino, le labbra lucide a specchio, il mascara sugli occhi. Poi ho camminato a passo svelto per arrivare al numero 75 di New Oxford Street.

Dannazione io odio perdere tempo, odio i sorrisi di circostanza e le domande ripetute alle quali ho gia' risposto esaurientemente in precedenza. Mi domando, cosa ci faccia di fronte a me questa donna dall' espressione ottusa con quel taccuino nelle mani se poi non prende appunti? Devo compatirla perche' non ha capito a cosa serve? Va bene, saro' indulgente. C'e' il fotografo che ho conosciuto la scorsa settimana, mi saluta cordiale e io faccio altrettanto anche se non ricordo affatto il suo nome ma questo e' un futile dettaglio. Mi scatta qualche foto, io lascio che faccia. Poi prendo la mia borsa, il mio book e me ne torno a casa con una certa insoddisfazione che non so spiegare.

Il problema e' che il mondo della moda e' pieno di decelebrati, perche' se non pensi non hai mai nulla da discutere e se asserisci a tutto allora sei propio tagliato per il successo. Le persone che lo fanno pensando ,perche' conoscono bene quali sono i vantaggi del mestiere e come ottenerli , sono delle perle rare e la maggior parte delle volte devono fingersi dei cretini.

Penso propio che mi lascero' annegare in una tazza di te' e mi esercitero' alla demenza perche', scusate, non ha tutti viene naturale.

Thursday, August 23, 2007

Sai tenere un segreto?

Se avessi un segreto, non lo confesserei mai, non lo confesserei a nessuno, non lo confesserei neppure a me stessa. E' per questo che e' un segreto, perche' non e' dato saperlo. Se qulacuno lo sapesse, allora, vorrebbe dire che non era un vero segreto, che in fin dei conti si poteva dire.


Ci sono cose che devono rimanere per noi e per noi soltanto. Non e' neccessario possederlo con una totale coscienza. I segreti costituiscono i meandri e le ombre delle nostre personalita', ci danno spessore, ci definiscono, ci sorprendono se mai dovessimo svelarli.



Il fatto di condividerlo con qualcuno richiede un vincolo di complicita' che non pagherei.
Eppure lei e' venuta da me con il suo scrigno misterioso di segreti e di cose non dette. " Devo dirtelo" mi ha detto con urgenza , con necessita'; come qualcuno che non potesse trattenerlo.

Un segreto che ti auguro di non dover ascoltare dalle labbra di un amico,che ti auguro di non dover custodire per la tua propia vita e che ti auguro di non dover confessare. Ecco...cosa ci si fa con un segreto che appartiene ad un altro? Niente, non ci fai niente.

Tutto questo non ha niente a vedere con la sincerita'.

Il segreto gettera' su questa persona una luce che prima non le apparteneva ed ora si. Una luce dalle caratteristiche inconsuete, non brillante e splendente ma invischiosa e nera come petrolio, che solo a te e' dato vedere. Forse ci sono segreti che possiedono un'altra luce ma non questo, non quello che io ho dovuto ascoltare.
Mentre mi parla la sostanza catramosa le si attecchisce addosso indelebilmente, la vedo mentre non si accorge di soffocare. E gli altri? Non lo sanno, per loro tutto continua ad essere come prima, immutato. Beata incoscienza.
Che un segreto sia un segreto, che non venga detto,che le parole non lo profanino.

Se solo non lo avesse detto a me...

Thursday, August 09, 2007

Gli uomini preferiscono le stronze


Si, sono una tiranna e non mi interessa dire cose carine solo per compiacere.

Faccio fatica a mantenere gli equilibri della cortesia quando quello che si dice o si fa non mi piace.

Sopporto male qualsiasi cosa che non vada come voglio io e questo perche' nei miei propositi c'e' sempre qualcosa di buono o di vantaggioso, poco importa se questo si riferisce solo a me.

A volte non sopporto affatto, non mi sforzo neppure di sopportare , la sopportazione deve necessariamente appartenere ad un proggetto piu' grande per il quale vale la pena.

Sostengo fermamente la necessita' di denunciare apertamente e senza troppi giochi di parole, con tutta l'irruenza della circostanza , l'oltraggio che l'idiota perpetua contro la mia intelligenza.

Potrei sembrare drastica, potrei apparire come il concentarto negativo di tutti gli "ismo" , egoismo ed estremismo inclusi ma la verita' e' che questa e' solo una parte della medaglia.

Le persone speciali sanno che non basta guardare per vedere.
Io ti offro tutto quello che c'e' di "peggio", ti scandalizzo con il mio comportamento irriverente, non ti risparmio dalle mie considerazioni taglienti e ti indigno con la non curanza con la quale tratto cio' che ho valutato essere senza diritto di replica.

Eppure tu sai bene che questo significa che da me avrai l'onesta' del mio pensiero, privo di ridondanze inutili.
Saprai che se sono gentile, non e' per inutile carineria, ne per un atteggiamento vezzoso.
Se mi conosci bene saprai anche che il vantaggio che posso ottenere da te non e' materiale e neppure emotivo. Non ho bisogno delle tue cose e non necessito del tuo temperamento.

Bisogna essere espliciti per far sopravvivere un'idea. La forze con la quale viene sostenuta mi fa sembrare inflessibile ma io non mi curo di questo tipo di apparenze.

In fin dei conti lo dice anche Sherry Argov che gli uomini preferiscono le stronze.

Sunday, July 08, 2007

Non muoverti





Avrei voluto parlarvi di una vacanza romana, avrei preferito raccontarvi di una passeggiata all'ombra di un salice, avrei gradito soffermarmi sul gusto fresco e pungente del mio bicchiere di vino bianco, dell' impronta di rossetto lasciatoci sopra, del riflesso tremulo della luna sull'acqua scrosciante di quel fontanone antico. Senza dubbio vi avrei raccontato di quattro chiacchiere fra amici, del tempo che passa amabile in una squisita conversazione, di alcuni convenevoli e alla fine delle mie chiavi che aprono la toppa di casa e che chiudono alle mie spalle la notte e gia' danno il buongiorno ai primi raggi del sole.

Avrei potuto ed invece no , perche' qualcosa ma forse dovrei dire qualcuno, o probabilmente piu' di uno, hanno focalizzato la mia attenzione su quei dettagli inutili dei quali odio dovermi occupare.


Ecco, e' questo il momento della disquisizione dove dovrei iniziare a scendere dal generale al particolare, chiamare le persone con il propio nome e dire chiaramente e apertamente che il loro comportamento non e' stato da etichetta, peggio, che mi ha deluso profondamente.

Ma poi rifletto sarebbero capaci di capire? Ci sono cose che le parole non possono spiegare e ci sono persone troppo ottuse; un colpo di cannone non gli farebbe capire che c'e' la guerra! Se tu gli regalassi il cuore loro vedrebbero solo un pezzo di carne.Meritano di essere nominate? Mi sembra giusto rilegarli nel meritato luogo degli infami.
E cosi' sono tornata a casa, a Londra, alle mie cose non sempre troppo tranquille e alle mie precarie stabilita' che pero' sono esattamente quello che voglio e che ho scelto. Ma si, i tranquilloni dalla vita comoda non potrebbero capire!
Ora mi godro' l'esito brillante dei miei esami e brindero' ai miei successi che ottengo SEMPRE quando il risultato dipende da me,dalla mia volonta', dalle mie facolta' e da niente d'altro.
E allora "cheers" come direbbero gli inglesi e tutto il resto non conta.

Thursday, May 10, 2007

Canone inverso, chiavi di violino e pentagrammi ancora non scritti

Sono stati giorni di pioggia, poi di un pallido sole ed ancora giornate consumate nel tentativo di scorgere un raggio di luce oltre una coltre di nuvole scure. Ho visto i londinesi aprire i loro ombrelli, scomparire veloci nei cunicoli sotterranei delle metropolitane, dimenticarsi che e' gia' primavera anche se non ce n'e' traccia alcuna e che presto altrove esplodera' una calda estate. Altrove, non qui, qui di rado. Il profumo del mare e' solo un ricordo. Una valanga di pensieri all'improvviso, come un temporale equatoriale mi soccombe: ricordo una mattina d'estate, una qualunque, il sole gia' caldo ad annunciare una giornata di fuoco, due donne che si parlano dai balconi delle propie abitazioni, i rumori del mercato poco distante e la fragranza fresca della frutta matura e zuccherina. Ma io sono qui, in questa citta' che va di fretta, che non si ferma , dove di rado c'e' il sole. Perche' mi trovo qui? " E la risposta e' semplice: per
ambizione. Per il travolgente, rovinoso desiderio di raggiungere la perfezione. Ma che cos'e' la perfezione? E' il punto di fuga di una strada senza fine, e' il miraggio che si sposta davanti a noi, e' l'ultimo piolo di una scala circolare.La perfezione,[...], ha a che fare con l'infinito ma l'infinito non e' solo l'infinitamente grande.C'e' anche l'infinitamente piccolo. La perfezione puo' richiamare l'idea di movimento, ma anche l'idea di rallentamento.La ricerca della perfezione procede con un ritmo che rallenta all'infinito. E' una progressione continua che tuttavia si riduce a mano a mano che si avvicina alla meta."
La meticolosa attenzione con la quale conduco questa ricerca rappresenta per me un sofisticato percorso interiore apparentemente senza fine.
Mi vedo tra le strade, mi scorgo tra la gente, col passo veloce di chi ha imparato a non perdere tempo, con il mio book nella borsa, con la musica nelle orecchie, con in mente il sole e tutto quello che di caldo e buono posso custodire nei miei ricordi senza lasciarmi stracciare il cuore dalla malinconia.
Coltivero' l'estate nel cuore e ogni giorno celebrero' questo mio sacro giardino che mi permettera' di essere felice ovunque io sia.

N.d.a. Le parole tra le virgolette sono di Paolo Maurensig nel suo sublime romanzo Canone Inverso. Le ho prese a prestitito per descrivere cose che sento mie visceralmente e che lui ha saputo esplicare in maniera eccelsa alla quale mai avrei potuto aspirare. Le ho utilizzate inoltre per rispondere solo in modo frammentario e parziale ad una richiesta che mi e' stata fatta, scusandomi inoltre per questa protratta attesa e non completa risposta.

Monday, April 23, 2007

Eccetto quando sorridi

Sto cercando di convincermi che quando le persone calpestano i miei sentimenti, non lo fanno deliberatamente ma sempre e solo per una sfortunata contingenza accidentale.
La modalita' di convincimento e' la seguente:
Porsi difronte ad uno specchio.
Guardarsi negli occhi per non apparire sfuggenti a se stessi e' importante se non fondamentale.
Respirare col naso e inspirare con la bocca. Concedersi dieci minuti di silenzio per far si che la frase che pronuncierai risulti incisiva e dalla sacralita' biblica. E poi dirlo, esplicarlo, affermarlo con chiara e distinta voce:
"Le persone non sono perfette"; se inciampano costantemente nei meandri delle mie sensibilita', urtano distratti le mie fragilita', calpestano il giardino delle mie idee e' solo per pura distrazione. Eppure cosi' facendo inaridiscono la fonte della mia felicita',strappano i sottili fili delle simpatie reciproche. Ti prego fai attenzione, non sto parlando di vite della cui mancanza non soffrirei affatto ed il tentativo di trovare una giustificazione a questo atteggiamento e' solo circostanziale a questa ragione. Mi domando quante volte siano stati gli altri a dover trovare una scusa per accettare le mie pessime abitudini, sopportare le mie volubilita' da tiranna, placare i mie capricci, anche solo ascoltare le mie idee stravaganti e non sempre condivisibili. Ed e' per questo e forse non solo per questo, che nonostante tutto ti perdonero' e se mi irretirerai con un sorriso allora sicuramente credero' che tu sia perfetto.

Thursday, April 19, 2007

Malta: i Cavalieri dell'Ordine, un pittore e il profumo del mare


Correva l' anno domini 1565, le citta' baluardo della cristianita' erano ormai cadute da tempo, ora non rimaneva che proteggere l'isola. Il Gran Maestro guardava i suoi Cavalieri mentre vestivano le loro armi e si freggiavano delle loro investiture. Le mura di arenaria gialla non cederanno all'assalto dei Turchi, bisognera' difenderle con il sangue.
Un soffio di vento mi rapisce,ora e' l'anno di grazia 1608, un pittore ha le mani sporche di vernice rossa sta dipingendo una grossa tela col tema della decollazione di un santo,ha la fronte corrucciata, teme lo stesso per il propio destino,si asciuga la fronte e poi scrive nel sangue del santo il propio nome...
Ancora un colpo di vento salmastro mi riporta qui e dei Cavalieri dell'Ordine e del pittore non rimane che il ricordo delle loro gesta e la sacralita' dei loro luoghi.
Respiro intensamente il profumo del mare, scaldo la pelle a questo amabile sole, sorrido a questa vita che mi trasporta nel tempo e dipingo negli occhi cose mai viste.

Thursday, March 29, 2007

Tutto un equilibrio sopra la follia

Mr X si stopiccia gli occhi, la sua sveglia ha gia' suonato tre volte, si siede sul letto e senza poggiare i piedi per terra cerca con lo sguardo ancora insonnolito le sue pantofole...odia camminare senza pantofole. Puo' farlo ma detesta la sensazione della mattonella fredda e liscia sulla pianta del piede.
Mr M invece ha appena parcheggiato la sua automobile nel vialetto vicino casa, e' stanco della lunga giornata di lavoro e non vede l'ora di sdraiarsi sul suo comodo divano confortato dalla intimita' delle sue pareti domestiche. Chiude lo sportello dell'automobile, fa per dirigersi verso casa e poi all'improvviso si rende conto di non aver controllato che le ruote della vettura siano allineate in maniera perpendicolare alla vettura stessa, odia vederle non allineate, rabbrividisce a quel disaggio procurato da quel disordine, a quella insignificate nota stonata al quale solo lui fa caso. Nonostante la stanchezza, torna indietro, assicurasi che siano poste nella giusta posizione e' quasi un dovere. Poi arriva al cancello di entrata della sua palazzina, lo apre con energia per assicurasi la massima ampiezza di apertura...lui correra' fino al portone di casa, vuole asicurarsi che la porta alle sue spalle si chiuda solo quando avra' raggiunto l'altro ingresso, se avra' poi infilato le chiavi e aperto il portone, sara' il massimo della soddisfazione.
Miss C chiede al suo ragazzo di offrirgli una mela. Lui la prende dal cestino nella quale e' riposta, la lava con cura e glie la porge.Miss C odia che il frutto sia bagnato; il rigoleto d'acqua che le scivola lungo la mano e poi verso il polso la infastidisce, desidera che la mela sia asciugata con cura , che nemmeno una stilla di acqua sia versata.
Nessuno ne e' immune, ogniuno ne possiede una gamma variopinta, che raccontano un po di noi in quel linguaggio peculiare della mania.
Sono come dei piccoli rituali, dei vezzi che ci concediamo, poi diventano delle abitudini alle quali e' difficile rinunciare e alla fine non possiamo piu' farne a meno, detestiamo se non riusciamo ad appagare la necessita' impellente di fare quella cosa in undeterminato modo, seguendo precise regole.Il termine psichiatrico e' nevrosi, ossessiva nello specifico.Cadere nella terminologia medica non mi si addice e non mi inoltrero' per questa impervia strada poiche' non ne possiedo le dovute competenze. Quello che pero' mi interessava sottolineare e' descrivere l'esistenza di quelle minutezze che pure sono parte di noi e che delle volte ci descrivono meglio di atteggiamenti all'apparenza piu' eloquenti. Se volete lasciare il vostro contributo descrivendo la vostra piccola, grande nevrosi sara' bene gradito.In fin dei conti c'e' un po' di follia in ogniuno di noi, descriverla sara' parte del viaggio che ci concediamo alla ricerca di noi stessi e di quel equilibrio che non raggiungeremo mai.

Sunday, March 25, 2007

L'essenziale e' invisibile agli occhi

" L'essenziale e' invisibile agli occhi"
Antoin de Saint-Exupery

La felicita' e' invisibile...la senti dentro di te, in quell'universo infinito ed indescrivibile che si sottrae a qualsiasi semplificazione.
L'amore e' invisibile agli occhi. Non si rivela nei gesti plateali, non si nutre di esibizioni.
L'amicizia e' un sottile e trasparente filo che sa legarti indissolubilmente a qualcuno anche quando sei lontano.
E' vero, le cose essenziali non possono vedersi con questi occhi ma ogni cosa per essere percepita deve rivelarsi. Non possiamo dire di avere amato se non siamo stati capaci di dimostrarlo. Non possiamo dirci dei buoni amici se siamo mancati nel momento del bisogno. Non possiamo dire di essere stati felici se non abbiamo sorriso. I sentimenti devono essere eloquenti anche nel silenzio piu' profondo. E' vero, non sono le parole ne i gesti eclatanti che ne descrivono la portata e l'ampiezza, non sono questi i canali privilegiati nei quali si rivelano ma se avete creduto che potessero vivere a prescindere da voi, senza mai essere nutriti allora avete commesso un errore. Il valore che date loro nella vostra vita non e' affatto secondario. Appagarne il senso urgente della loro priorita' dovrebbe essere di vostro interesse. Dimostrate di possedere occhi che vedono ben oltre il materiale, dimostrate che non c'e' limite alcuno alla fantasia di un sentimento.

Tuesday, March 20, 2007

Una barca ormeggiata nel molo di Cannes



Ricordi? era una calda giornata di Primavera . La barca era ormeggiata nel porto del molo di Cannes, un cd suonava una compiletion di cafe' del mar e tutto sembrava pacificato da quel suono e da quello delle onde infrante sulla banchina. I gabbiani si libravano nel cielo e tu ed io ci lasciavamo baciare la pelle dal sole.Si parlava di un ricco Pakistano e della sua nave ormeggiata a largo, dell'Americana e del suo atteggiamento mellifluo, della cena della sera prima dove tu ed io avevamo avuto la sfortuna di ritrovarci. Era proprio in quel frangente, nello scambio continuo di sguardi esterrefatti che abbiamo capito che noi avremmo preferito essere altrove ed abbiamo capito di condividere un idea. Che modo inconsueto di nascere per una amicizia che tra prolungati silenzi sopravvive alla frenesia della quotidianeita' e ad una lontananza inevitabile. Da allora abbiamo scoperto che molte altre cose ci accomunano, che tutte e due non abbiamo smesso di sognare e di raccontarci quello che faremo da grandi. Grazie per i tuoi consigli e per la tua amicizia che e' di infinita ispirazione.

Friday, March 16, 2007

Sottrazioni reciproche


La mancanza è un recipiente vuoto, un messaggio in bianco, una tela non dipinta, una poesia che possiede solo un titolo, uno strumento senza corde.La sua definizione e' una tautologia.

La mancanza non si può dire, non la si può spiegare perchè si percepisce solo nell'assenza, nella sottrazione che ne deriva.

Se paghi qualcuno con un assenza, priverai te stesso di qualcosa inevitabimlente, perche' questo e' uno dei pochi sentimenti che colpisce all'unisono sia te che gli altri.
La mancanza e' sempre un impoverimento che ci accomuna.

Thursday, March 01, 2007

Sofisticazioni





Sono annoiata dalle cose normali e dalle quotidianeita'. Io sono attratta dalle cose speciali e rare. Tutto quello che riesce a sorprendermi, a stupirmi, facilmente coglie la mia attenzione. Sono estremamente impressionata da coloro che riescono a vedere cose interessanti sotto prespettive che io avevo ignorato, bendata dalle mie sorde convinzioni. Tuttavia ho la presunzione di riconoscermi il pregio di tornare indietro e di riconsiderare, qualora non fosse propio possibile rivalutare.
Il tempo per me non esiste, non esistono cose che appartengono ad un futuro inimagginabile o ad un passato immutabile.
Il tempo e' la dimensione unica del mio agire. Tutto e' permesso, tutto puo' accadere ancora ed anche l'accaduto non si sottrae a questa legge che e' immanente nell'esistenza stessa degli individui. La condizione "sine qua non " e' solo la vita. Senza di essa il tempo si cancrenizza e diventa di pietra come se avesse guardato gli occhi di una gorgone.Solo allora tutto e' compiuto e di noi non resta che il ricordo.

Sunday, February 25, 2007

Studiando...


Guardo i miei libri, una consistente pila di fascicoli raccolti, mi chiamano dal ripiano sul quale sono stati poggiati disordinatamente, vogliono, pretendono di essere letti. Queste giornate scorrono via cosi', come un qualcosa dalla cosistenza mielosa ma senza ambirne alla dolcezza. Dall'alba al tramonto con un libro in mano che non si accontenta di essere guardato.
Nel silenzio della casa pronuncio parole che non sono mie ma che lo diverranno.
Delle volte i miei pensieri si allontanano in punta di piedi , scivolano via fra un paragrafo all'altro, si nascondono nella punteggiatura conclusiva di un capitolo e poi mi accorgo che con loro sono scivolata anche io e che li ho inseguiti in dei percorsi proibiti dall'attenzione che dovrei prestare. Allora faccio una pausa ma di li a poco un senso acuto di colpa mi dice che non posso permetterlo e allora torno a studiare.

Tuesday, February 20, 2007

Senza peli sulla lingua


Permettetemi una citazione colta:" Dixisse aliquando poenituit, tacuisse nunquam". Significa : "Qualche volta mi sono pentito di aver parlato, di aver taciuto mai".
Forse avrei potuto tradurvelo direttamente ma avrei perso il tono solenne che voglio dare alla disquisizione di oggi (non so se notate l'aulicita' del gergo!). Il mio filone citazionista sembra non essersi esaurito quindi , per favore,concedetemene qualche altra: " La parola e' d'argento e il silenzio e' d'oro", questa la conoscevate giusto?
Dall'alto della sua autorita' letteraria, Miguel Cervantes ci informa che "Nella bocca chiusa, non entrano mosche". Che raffinarezza, che magniloquenza! Non possiedero' la saggezza ed il genio di tali illustri rappresentati ma il senzo mi sembra chiarissimo, " Taci che e' meglio".
Ora voi vi domanderete perche' soffermarsi su tutto questo? Cosa ci impedisce di farci due chiacchiere in piena liberta'? Ma e' ovvio, la verita' che scaturisce dalla parola, tagliente come una lama di un samurai e che io certe volte propio non riesco a mettere a freno.Non siate leziosi sulle parole ma lo ammetto, ho detto "verita'", la mia ovviamente, che non pretende di essere assoluta ma che certo se suscita tanta reazione e' perche' tocca un tasto dolente.
Ma non voglio essere dispersiva, il punto e' che se e' pur giusto esprimere le propie opinioni non bisogna mai dimenticare la lezione macchiavellesca di perseguire il propio fine e che avvolte, un silenzio ci ripaga enormemente. Io cerco sempre di tenerlo a mente ma della volte lo trovo un compito piu' arduo del previsto. Eh si! notava bene quel signore che rifletteva sulla lezione di Cervantes, chiedendosi se l'autore avesse ragionato sul fatto che, preservando la bocca dalle mosche, avesse dovuto comunque ingoiare il rospo.In scelte culinarie non si discute ( "de gustibus non est disputandum" E' l'ultima lo giuro!) qundi fate voi , rospi o mosche?

Monday, February 12, 2007

A luci spente

Al buio, con le luci spente si riflette meglio, e questa prolungata oscurita' nella quale e' stata immersa la mia casa a causa di un danno all'impianto elettrico mi ha dato molto da pensare. Ed e' cosi' che mi sono accorta che il buio genera domande non risposte.
Perche' la rabbia non e' un sentimento che mi appartiene a lungo? Come si fa ad essere rancorosi , non dico per sempre ma al meno per un lungo, ostinato, periodo di tempo? Non fraintendiamo, non sono estranea alla rabbia, a quell'odio viscerale che ti incendia il cuore e l'anima, che ti fa pronunciare parole velenose, che ti fa meditare vendette spietate e che pur di appagarla saresti disposto, tu impaziente creatura, ad aspettare sulla riva del fiume il corpo tramortito del tuo rivale che scivola via. E' che questo sentimento mi abbandona infretta e se non lo fa troppo rapidamente una volta dileguato, ho il ricordo di quello che e' accaduto, la lucidita' del racconto ma non ne provo piu' il sentimento.Come si fa a mantenere vivo il fuoco delirante dell'odio? me lo chiedo perche' delle volte credo che sia giusto pagare tributo di fedelta' a quel sentimento che ci ha fatto comportare in una determinata maniera, che ci ha fatto chiudere sbattendo le porte di una relazione, che ci ha fatto giurare che sarebbe stata l'ultima volta. Ed invece ecco, propio ora che volevo continuare ad essere coerente tutto e' svanito. Sento che non ne vale la pena, che odiare richiede uno sforzo costante, tanto quanto quello che tiene vivo l'amore che io non sono disposta a sopportare. Tutto questo significa che non ce l'ho piu' con te, se mi hai fatto qualcosa di male, che non ce l'avro' per sempre se ancora non m'e' passata o forse, che tu sei l'eccezione che confermera' la regola. Voglio omaggiare pubblicando questa mia foto, il mio dolce amico Eolo che ho perdonato per la sua profondamente sentita assenza .

Tuesday, February 06, 2007

L'età dell innocenza

Probabilmente sarà capitato anche a te di fare qualcosa e di non avere bene in mente il proposito per il quale lo stai facendo. Oggi io ho deciso che era il momento di prendere le cose con estrema leggerezza solo perchè un inspiegabile trasporto emotivo mi ha suggerito così. Ho la consapevolezza che ogni gesto, anche minimo apporta delle conseguenze alle quali è impossibile sottrarsi; Sottrarsi alle conseguenze non è una mia prerogativa. Neppure creare scompiglio alla tranquilla e stabile vita degli altri è una mia prerogativa ( forse sto mentendo!), quindi mi auguro che questa inaspettata invasione nella sua vita non sia stata troppo turbolenta. Deve essere colpa di questo trasloco invadente che ha accatastato i libri nelle scatole e sollevato dalla polvere pensieri che a lungo hanno giaciuto nei meandri di una memoria dimenticata. Le foto non sono ancora ingiallite, perchè avrebbero dovuto farlo i ricordi positivi che ci portiamo dentro e che sono parte di noi? E' un'eterna età dell'innocenza la mia. Tutto cambia e tutto resta apparentemente uguale.
E poi la polvere si riposa sulle cose e tutto è pronto per essere dimenticato ancora mentre si torna alla vita che con il suo accattivante bacio ti invita a farsi assaggiare ancora.

Friday, January 26, 2007

Se lo fate,( e prima o poi lo farete!) fatelo con eleganza...


La verita' e' che siamo spesso costretti a portare degli abiti che non ci appartengono. Gli abiti dei quali sto parlando sono quelli che rivestono il nostro comportamento sociale e non di certo quelli che seguono l'altalenante e inconsistente flusso delle mode.
Io, per esempio, oggi vorrei sfondare la porta del mio vicino, sorridergli ( perche' un sorriso non si nega mai a nessuno!), dargli il buon giorno cordialmente, e poi prendere il suo stereo e fiondarlo giu' dalla sua finestra, provare un brivido di compiacimento mentre sento i pezzettini di ferro e plastica saltellare allegramente sull'asfalto creando una musica che riuscirebbe finalmente ad allietare il mio orecchio ferito dalla vibrazione continua e nauseante della sua selezione musicale. Poi con disinvoltura, augurargli una buona giornata e ritornarmene tranquilla nel mio appartamento con la consapevolezza che nessun rumore impropio potra' piu' disturbarmi.
Invece tutto questo e' costretto a vivere nella mia non troppo fervida immaginazione. Saro' costretta, per rispetto della reciproca convivenza a subire la sua pessima musica; forse al limite delle forze mi ritrovero' a bussare alla sua porta e chiedergli gentilmente di abbassare il volume e magari spiegargli che la sua musica da dummy ,male si addice alla solennita' delle tragedie greche che sto studiando per il mio esame di storia del teatro. Alla fine di questa storia io vorrei porre l'attenzione sulla mia natura in realta' affatto violenta, e sottolineare la gentilezza e cordialita' che comunque avrebbe sottolineato il mio gesto ( delresto assolutamente comprensibile!). Il mio consiglio per la giornata e' il seguente: Lasciate che le buone maniere vi coinvolgano con la loro forza dirompente e mentre spingete con una spallata la persona che e' accanto a voi e che cercava impropiamente di prendersi il posto che e' vostro di diritto, non dimenticate di sorridergli e di ringrazarlo per avervelo ceduto.

Sunday, January 21, 2007

Luxe, calme et volupte'.


Straniera in un paese straniero. Per sopravvivere e' necessario muoversi a passi di danza, leggeri come se si camminasse sulle punte. Dopo due anni sento ancora di non appartenere a questo posto e mi mancano le persone e le cose che ho lasciato indietro.
Eppure mi sto abituando ai silenzi, alle meditazioni, alle battute che vorresti fare e che arrivano troppo tardi. Improvvisamente impari a parlare meno e ad ascoltare molto di piu', a soffermarti sui dettagli...su quelle cose che le parole non dicono mai e minuscoli , infinitesiamali gesti rivelano sempre.
Mi si sta cucendo addosso come una seconda pelle questa vita inglese che doveva essere solo un' esperienza. Ora vedo con i miei occhi divenuti piu' grandi cose che assolutamente ignoravo.
Nigel, la gattina dagli occhi verde smeraldo sembrava percepire la vibrazione dei miei pensieri oggi, e si e' fatta accarezzare da me e da me soltanto...con quel sorniorne parlare che solo due individui muti sanno comunicarsi.

Friday, January 12, 2007

E' colpa del vento


Il vento si sta portando via tutto quello che di vecchio e stanco c'e' nella mia vita...che sia benedetto il vento che rigenera, che crea nuove e forse false speranze!
Ho camminato per le strade ormai ben conosciute di Covent Garden ieri, ancora umide di pioggia, il freddo nelle ossa,le luci dei lampioni accese. E mentre il vento soffiava s'e' portato via i miei pensieri grevi e ho ricordato questa estate nei vicoli di Trastevere, con quel vento lieve che ti sollevava dal caldo arido della giornata. In nulla rassomiglia a questo vento che e' piu' pungente e un po' piu' ostile.
Il ragazzo americano, nel suo peregrinare e' arrivato a Londra e come allora ci troviamo a camminare insieme, a raccontarci le cose che accadono anche quando noi vorremo non ci appartenessero. Lui che mi aveva fatto compagnia nelle serate d'estate, che si era rivelato una piacevole sorpresa, che ti faceva vedere il mondo con gli occhi di un instancabile viaggiatore.
Tutto di lui sembra essere cambiato ai miei occhi, forse e' colpa del vento che ha spostato il velo che lo copriva e che ora non cela piu'.
Ora il ragazzo americano non viaggia piu' ma fugge, ora non approda su nuovi lidi per godere del sole e delle belle cose di cui il mondo ci riempie gli occhi ma giace nell'oblio di chi non vuole prendere potere sulle propie cose e sul propio destino.
Temo di aver perduto un amico...lo cerco ma non lo trovo...siamo lontani, forse non ancora irrimediabilmente. E' colpa del vento. Il vento che ha soffiato via potente, spazzandone ogni traccia, l'idea meravigliosa che mi ero fatta di lui. Forse era solo un illusione, una piacevole, squisita illusione ed ora a causa di un alito di vento non c'e' piu'. Forse dovrei ringraziarlo il vento che rivela, che dice sempre, sussurrando, la verita' ma con che malinconia ricordo quello che non vedo piu'. Il vento mi ha parlato ma sento che ancora non mi ha raccontato tutto ed ora aspetto che dica ancora.

Friday, January 05, 2007

Cronaca di una mannequin


Riesco a vedere la mia immagine nella lente...assorbe la luce e riflette le ombre , come essere di fronte allo specchio ma con meno consapevolezza ...so' che non devo prestare attenzione all'immagine dal canto di sirena e guardare oltre, tenere lo sguardo sul diaframma che si apre e si chiude, iniziare un dialogo con un oggetto che non ha ne occhi ne' bocca e che pure ti guarda e che a suo modo dice. Di tanto il dialogo si interrompe per un colpo di spazzola, una spruzzata di lacca , una spalmata di cera, un colpo di phono...sento la massa voluminosa dei mie capelli diventare consistente...e ancora senza tregua una spolverata di cipria, il pennello appiccicoso del gloss sulle labbra. Il corsetto che indosso mi fascia i fianchi, stringe la vita fino a farla diventare un'esigua circonferenza e smorza il respiro che a tratti e' ridotto ad un fiato. Mi piace quando un lavoro volge al termine, le luci dei riflettori si spengono, scivoli nei tuoi vestiti, il batuffolo di cotone che scioglie il mascara segna una lunga linea nera sul viso e finalmente riappari tu...e tutto e'quiete.