Sunday, July 20, 2008

Roots



Profonde, radicate come quelle di un albero secolare, un percorso dalla terra al cielo. Un labirinto sotterraneo di esperienze, di percorsi deviati, di strade perdute.
Avevo come l'impressione di aver dimenticato ma poi mi rendo conto che anche in quell'apparente incoerenza io sono sempre me stessa.
Non voglio avere bisogno degli altri anche se non voglio rinunciare alla loro presenza, non voglio accondiscendere anche se voglio essere flessibile, mi piacciono i bianchi o i neri eppure soffro all'idea di un mondo monocromo.
Radici, che si nutrono dell' humus fecondo della vita vissuta, che nutrono il fusto portante delle mie giornate e che fioriscono come floride opinioni personali, stagliandosi su un cielo incerto. Che importanza puo' avere se neppure questa sara' la loro forma ultima? Tutto cambia, muteranno di forma, talvolta di sostanza e prima o poi torneranno alla terra che le ha generate. Ripercorrerle mi ricorda chi sono, mi ricorda dove sto andando, mi ricorda perche' delle volte dico "si" con orgoglio, con speranza, con fiducia e perche' delle altre dico "no" con fermezza, con coraggio, con irremovibile forza.
Mi preparo sempre cosi' quando sto per fare un passo nuovo, mi domando chi sono e perche' sono arrivata fino a li'. Riconfermo o smentisco le mie intenzioni. Quello che sara' non e' dato sapere e tutto sommato a me sta bene cosi'.

Tuesday, July 08, 2008

Fuoco cammina con me


Ci sono delle volte, quelle stramaledettissime volte , in cui nulla va per il verso giusto, neppure il tuo solito Caramel Latte ha il gusto che dovrebbe avere, sembra inutile spiegare al ragazzo del negozio che un Caramel Latte senza il carammello e' un semplicissimo cappuccino annacquato. Ecco, proprio in una di quelle giornate, quelle giornate, dove avresti voglia di sembrare maleducato, scortese, dove non te frega un fico secco di quello che pensera' la gente quando la fulminerai con occhi avvelenati di rabbia perche' una loro busta ti ha accidentalmente urtato mentre ti passano accanto, realizzi all'improvviso, come un violento schiaffo sul volto che il momento e' quello giusto.
Respiri, respiri di nuovo, tenti invano di controllare il battito cardiaco che aumenta. Ti sembra di sentire il cuore pulsare fra le dita, nella gola, e piu' giu' ancora, nel profondo delle viscere. Ecco, e' cosi' che lo realizzi, che realizzi che e' arrivato anche per te il momento di cercare la quiete, lontano, lontano da Londra possibilmente. Cercare l'estate perche' l'estate non c'e', desiderare il sole e sentire solo umida pioggia. Andare via per un paio di mesi, fare le valigge, farle alla svelta . Quanto cara pagherai questa assenza? E' una domanda alla quale non riesci a smettere di pensare e che tuttavia non puo' impedirti di partire.Ti chiedi chi curera' il tuo giardino e non e' quello fatto di fiori, sassi e sterpi quello di cui stai parlando. Ma il dado e' tratto. La decisone e' presa. Le conseguenze si pagheranno quando arrivera' il conto al mio ritorno ma adesso voglio cibarmi di questa scelta. Fagocitare il benessere improvviso che questa soluzione mi ha provocato, trattenerlo nello stomaco senza digerirlo per un lungo tempo. Ho bisogno di ossigeno perche' e' cosi' che arde il fuoco, alimentato dall'aria. Anche il fuoco delle nostre passioni che altrimenti si estinguerebbe come un esile fiammifero. Io sono fuoco e fuoco cammina con me. Tra una manciata di settimane partiro'.