Sunday, February 25, 2007

Studiando...


Guardo i miei libri, una consistente pila di fascicoli raccolti, mi chiamano dal ripiano sul quale sono stati poggiati disordinatamente, vogliono, pretendono di essere letti. Queste giornate scorrono via cosi', come un qualcosa dalla cosistenza mielosa ma senza ambirne alla dolcezza. Dall'alba al tramonto con un libro in mano che non si accontenta di essere guardato.
Nel silenzio della casa pronuncio parole che non sono mie ma che lo diverranno.
Delle volte i miei pensieri si allontanano in punta di piedi , scivolano via fra un paragrafo all'altro, si nascondono nella punteggiatura conclusiva di un capitolo e poi mi accorgo che con loro sono scivolata anche io e che li ho inseguiti in dei percorsi proibiti dall'attenzione che dovrei prestare. Allora faccio una pausa ma di li a poco un senso acuto di colpa mi dice che non posso permetterlo e allora torno a studiare.

Tuesday, February 20, 2007

Senza peli sulla lingua


Permettetemi una citazione colta:" Dixisse aliquando poenituit, tacuisse nunquam". Significa : "Qualche volta mi sono pentito di aver parlato, di aver taciuto mai".
Forse avrei potuto tradurvelo direttamente ma avrei perso il tono solenne che voglio dare alla disquisizione di oggi (non so se notate l'aulicita' del gergo!). Il mio filone citazionista sembra non essersi esaurito quindi , per favore,concedetemene qualche altra: " La parola e' d'argento e il silenzio e' d'oro", questa la conoscevate giusto?
Dall'alto della sua autorita' letteraria, Miguel Cervantes ci informa che "Nella bocca chiusa, non entrano mosche". Che raffinarezza, che magniloquenza! Non possiedero' la saggezza ed il genio di tali illustri rappresentati ma il senzo mi sembra chiarissimo, " Taci che e' meglio".
Ora voi vi domanderete perche' soffermarsi su tutto questo? Cosa ci impedisce di farci due chiacchiere in piena liberta'? Ma e' ovvio, la verita' che scaturisce dalla parola, tagliente come una lama di un samurai e che io certe volte propio non riesco a mettere a freno.Non siate leziosi sulle parole ma lo ammetto, ho detto "verita'", la mia ovviamente, che non pretende di essere assoluta ma che certo se suscita tanta reazione e' perche' tocca un tasto dolente.
Ma non voglio essere dispersiva, il punto e' che se e' pur giusto esprimere le propie opinioni non bisogna mai dimenticare la lezione macchiavellesca di perseguire il propio fine e che avvolte, un silenzio ci ripaga enormemente. Io cerco sempre di tenerlo a mente ma della volte lo trovo un compito piu' arduo del previsto. Eh si! notava bene quel signore che rifletteva sulla lezione di Cervantes, chiedendosi se l'autore avesse ragionato sul fatto che, preservando la bocca dalle mosche, avesse dovuto comunque ingoiare il rospo.In scelte culinarie non si discute ( "de gustibus non est disputandum" E' l'ultima lo giuro!) qundi fate voi , rospi o mosche?

Monday, February 12, 2007

A luci spente

Al buio, con le luci spente si riflette meglio, e questa prolungata oscurita' nella quale e' stata immersa la mia casa a causa di un danno all'impianto elettrico mi ha dato molto da pensare. Ed e' cosi' che mi sono accorta che il buio genera domande non risposte.
Perche' la rabbia non e' un sentimento che mi appartiene a lungo? Come si fa ad essere rancorosi , non dico per sempre ma al meno per un lungo, ostinato, periodo di tempo? Non fraintendiamo, non sono estranea alla rabbia, a quell'odio viscerale che ti incendia il cuore e l'anima, che ti fa pronunciare parole velenose, che ti fa meditare vendette spietate e che pur di appagarla saresti disposto, tu impaziente creatura, ad aspettare sulla riva del fiume il corpo tramortito del tuo rivale che scivola via. E' che questo sentimento mi abbandona infretta e se non lo fa troppo rapidamente una volta dileguato, ho il ricordo di quello che e' accaduto, la lucidita' del racconto ma non ne provo piu' il sentimento.Come si fa a mantenere vivo il fuoco delirante dell'odio? me lo chiedo perche' delle volte credo che sia giusto pagare tributo di fedelta' a quel sentimento che ci ha fatto comportare in una determinata maniera, che ci ha fatto chiudere sbattendo le porte di una relazione, che ci ha fatto giurare che sarebbe stata l'ultima volta. Ed invece ecco, propio ora che volevo continuare ad essere coerente tutto e' svanito. Sento che non ne vale la pena, che odiare richiede uno sforzo costante, tanto quanto quello che tiene vivo l'amore che io non sono disposta a sopportare. Tutto questo significa che non ce l'ho piu' con te, se mi hai fatto qualcosa di male, che non ce l'avro' per sempre se ancora non m'e' passata o forse, che tu sei l'eccezione che confermera' la regola. Voglio omaggiare pubblicando questa mia foto, il mio dolce amico Eolo che ho perdonato per la sua profondamente sentita assenza .

Tuesday, February 06, 2007

L'età dell innocenza

Probabilmente sarà capitato anche a te di fare qualcosa e di non avere bene in mente il proposito per il quale lo stai facendo. Oggi io ho deciso che era il momento di prendere le cose con estrema leggerezza solo perchè un inspiegabile trasporto emotivo mi ha suggerito così. Ho la consapevolezza che ogni gesto, anche minimo apporta delle conseguenze alle quali è impossibile sottrarsi; Sottrarsi alle conseguenze non è una mia prerogativa. Neppure creare scompiglio alla tranquilla e stabile vita degli altri è una mia prerogativa ( forse sto mentendo!), quindi mi auguro che questa inaspettata invasione nella sua vita non sia stata troppo turbolenta. Deve essere colpa di questo trasloco invadente che ha accatastato i libri nelle scatole e sollevato dalla polvere pensieri che a lungo hanno giaciuto nei meandri di una memoria dimenticata. Le foto non sono ancora ingiallite, perchè avrebbero dovuto farlo i ricordi positivi che ci portiamo dentro e che sono parte di noi? E' un'eterna età dell'innocenza la mia. Tutto cambia e tutto resta apparentemente uguale.
E poi la polvere si riposa sulle cose e tutto è pronto per essere dimenticato ancora mentre si torna alla vita che con il suo accattivante bacio ti invita a farsi assaggiare ancora.