Monday, April 11, 2011

Effortless


Effortless.
Ho cercato una parola che potesse sostituirla ma non l'ho trovata.
Non c'è ne una, in italiano, che abbia la stessa efficacia, la stessa ampiezza di significato.
Innato, naturale e senza sforzo. Per renderne il senso bisogna usarne almeno tre.
Invece per quell'abbreviazione, quelle semplificazioni che la lingua anglosassone consente il concetto risiede tutto lì, in un unica semplice parola: Effortless.

Questo è il mio nuovo traguardo, quello a cui voglio arrivare. Non solo la perfezione ma la leggerezza, la facilità con cui la si consegue.
L'improvvisazione del talento.
Sono intensi giorni quelli in cui bisogna riscrivere la propria meta, i nuovi obiettivi. Mentre si piegano i vestiti nella valigia ci si assicura di avervi riposto anche tutto quello che si è imparato ed è stato tanto, veramente tanto.
Eppure la conoscenza a differenza degli oggetti che ti carichi sulle spalle, ti rende inaspettatamente leggera.

Ho imparato che noi siamo gli artefici della nostra felicità e che noi possiamo scegliere se stare male un mese o un anno, un giorno o una vita. Noi solo dobbiamo dare un senso alle cose, che le cose in se non ne possiedono alcuno. Che l'esperienza ci avvicina agli altri e fino a quando alcune cose non le abbiamo vissute non potremo mai veramente capirle.

Ricordo bene il giorno in cui formulai quel pensiero.
Mi sembrava spiegasse molte cose di me, delle persone che ci sono state nella mia vita e che poi per una ragione o un altra non c'erano più.
Ma ora ho capito che delle volte l'assenza conferisce alle persone una dignità che non hanno mai posseduto. Nei miei ricordi, in quella incapacità di perpetuare il rancore, ho involontariamente distillato il bene e ne ho fatto un elisir prezioso che ungeva l'opinione che avevo conservato degli altri.
Quando la vita poi, ci mette di fronte ad un inaspettato ritorno di quella persona ecco arrivare con essa la verità. Non possiamo più negarci quanto ci siamo sbagliati, tutti i difetti sono ora insopportabili perché di fatto abbiamo smesso di volergli bene, abbiamo smesso di giustificarli.

Ecco quello che penso: Delle volte bisogna dirsi addio, essere sicuri che sia per sempre. Desiderare di non incontrarsi mai più in questa o in un'altra vita.

E non è un caso che lo dica proprio ora che sto per partire, proprio ora che, al contrario, so che alcune persone ci saranno davvero per sempre.
La parte migliore delle persone risiede nel buon ricordo che hai di loro e niente più.

I tempi sono maturi, è stato il brillare di alcune stelle ad avermelo suggerito ed ora non vedo l'ora di sapere se manterranno le promesse che mi hanno fatto da lontano.