Tuesday, March 23, 2010

Eudaimonia

Ha poca importanza.

No, mi correggo, non ne ha alcuna.

Non ha alcuna importanza.

Oggi. Adesso. Ora. Domani non lo so, ma domani appunto non conta.

E' stato in quel momento, non ricordo la parola. La parola mi è sfuggita perché anche quella era circostanziale. Credo sia stata una nota, un tono della voce.

Certo. Deve essere stata la voce.

Oppure no.
Non solo quella.

Il sorriso. Ecco.
Il sorriso di certo è stato disarmante.

I gesti, quelli hanno fatto tutto il resto.

Non domani, ne il ricordo di ieri ma adesso, subito, qui. E la cosa più importante è che io lo so, lo sento, ne sono consapevole.

Non è l'estensione ne la durata. Non è l'illusione che possa sempre essere così ma è l'ampiezza, la portata, perché questo da un senso a tutto. Questo ha spiegato il vuoto, questo ha giustificato l'attesa.

La conquista consiste nella consapevolezza. Il saperlo e il sentirlo convivono. Ne avrò cura.

Tutto questo è di grande valore ed io lo possiedo.


Friday, March 12, 2010

Sopra ogni ragionevole dubbio


Oggi ho deciso di farti un regalo. Sappi apprezzarlo perché è raro che così generosamente io voglia condividere quello che reputo mio soltanto. Ti sto per regalare tutta la mia onestà intellettuale, senza orpelli, senza mistificazioni di sorta. Se quello che dirò non ti piacerà, se quello che dirò ti sembrerà scortese, se ti sembrerà una verità parziale, se ti sembrerà limitato e limitante, se lo percepirai come una privazione della tua libertà di pensiero e di azione, se in fine ti sentirai profondamente offeso, insultato dal peso greve delle mie parole sappi che non me ne importa un fico secco.

Nessuno ti sta chiedendo di condividere, nessuno ti sta chiedendo di esprimere un tuo giudizio o la tua opinione. Possiedi libertà a sufficienza per scegliere di non leggere oltre, oppure, per farti una opinione che sia tua. E con questo siamo pari e possiamo dire di aver adempiuto ad un insulso rispetto per la democrazia.

Ho ascoltato tante opinioni, in silenzio. Ho ascoltato molte bugie ed ho taciuto. Ho fatto finta di farmi stare bene tante cose che francamente non mi stanno bene per niente per rispettare il diritto alla parola del primo cretino di turno. Ora basta. Ora permettimi di raccontarti quello che ho capito da tutto quello che così pazientemente ho sopportato nonostante mi procurasse un fastidioso senso di nausea.

Io ho capito che ci sono solo poche cose nella vita che meritano di essere replicate. Nella maggior parte dei casi, il progetto numero due di un progetto numero uno resta secondo per qualità ed ambizione. Fattene una ragione.

Quando qualcuno ti dice di No bisogna imparare velocemente a distinguere che tipo di negazione è. Ci sono due tipi di no: quelli che servono ad aprire un discorso con il quale confrontarsi, per il quale battersi e si riservano alle cose che contano e quelli che invece sono negazioni assolute, quelli che quando le senti sai di non dover chiedere spiegazioni. Quelli sono dei No che valgono tutti i Si che quella persona ti ha detto in precedenza o ti dirà in futuro. Quelli sono dei no che devono farti congedare senza saluti e senza domande, senza grazie e senza arrivederci. Numericamente parlando quel No vale zero ed è il valore che quella persona ti sta riservando ma soprattutto è, senza possibilità di appello, il valore di colui che te lo sta dicendo.

Io ho imparato che c'è un tempo per ogni cosa ed ogni cosa ha il suo tempo, come lo yougurt nel frigo. Se le cose non si rinnovano scadono. Non sto di certo sostenendo un fast food degli affetti ma proprio per questa ragione, per la qualità che meritano, non devono esistere relazioni "pronte per l'uso". I rapporti devono essere costruiti con volontà ed impegno. I rapporti non possono essere riscaldati velocemente nel microonde, necessitano di una cottura a fuoco lento e costante. Se la persona che hai di fronte fa la sostenuta, se non capisce la generosità con la quale gli stai offrendo la tua amicizia e la tua presenza è perché questa persona è insensibile al buon gusto, perché non è abituata a ricevere se non che dopo aver dato. Se sei un gurmet dei rapporti sai che per quanto tu possa tentare di valorizzare la relazione, questo tipo di persona rimane pur sempre un sedano, al massimo ci farai un pinzimonio.

Sopra ogni cosa ho imparato che giudicare dalle apparenze è difficile e fuorviante e che tuttavia non è sempre un male avere dei pregiudizi. Tutto sta nel metro che si è deciso di adottare e soprattutto nella volontà di mettere in discussione il giudizio primo che ci si è fatti. Se il parametro estetico che scegliamo è quello "comune" si incorre in una percentuale di errore molto alta. La formula uomo vestito bene uguale uomo per bene si è dimostrata falsa a tutte le prove e controprove. Solo gli uomini che hanno molto da nascondere o quelli che non hanno nulla da dire vestono i panni dei qualunque. Bisogna avere carattere per mostrare anche esteticamente la propria essenza. Le divise sono massimamente da evitare e non parlo di quelle che incarnano l'ordine costituito ma quelle che esprimono un abito mentale inflessibile al cambiamento e alla fantasia individuale. Una persona in pantaloncini di velluto e fazzoletto al collo, d'estate e d'inverno, con la pioggia o con la neve è un idiota senza pari. Questa fra tutte è una affermazione che non intendo giustificare ne rettificare. Sono mortificata di averlo saputo con certezza nei miei anni da adolescente e di essermelo dimenticato con il tempo.
Le apparenze estetiche non sono tutto ma questo in nessun modo esclude che non siano importanti.

Quello che ho imparato è che la maggior parte delle persone sono come dei fuochi d'artificio, un gran rumore, un pò di colore e tanto, tanto fumo. Quello che ho imparato è che questo può allettare gli imbecilli ma io non mi lascio prendere da facili entusiasmi e da insignificanti lusinghe.

Sopra ogni ragionevole dubbio questo è quello che so.







Thursday, March 04, 2010

Nuda Veritas


"Quando si dice la verità si è sicuri di essere scoperti, prima o poi" O. Wilde


La verità non ha prezzo e per quanto delle volte la si voglia mistificare, occultare, omettere, per quanto la si voglia cancellare, negare, ignorare, troverà la strada dell'evidenza. Il suo valore è incommensurabile. Nella verità ho ritrovato la parte più forte di me e con la verità ho distinto chiaramente ogni menzogna, ogni fragile scusa. Niente soggettivismi, niente relativismi. Questa verità è assoluta ed innegabile. Per poterla sostenere è necessario che un numero variabile di affermazioni risultino coerenti e dimostrabili. Tutto è così freddamente coerente e dimostrato.

Il mio essere fuori dalle situazioni, lontana dalla contingenza degli eventi mi regala ora uno sguardo privilegiato sulle cose. Ora, la mia ragione freddamente discerne ogni situazione. Da sempre sono consapevole di essere una outsider. Mi riprendo il posto che è mio, ripongo sul mio volto una maschera impura. Io resterò per sempre fuori, lontana e distinta. Il mio partecipare agli eventi rinuncerà alla ridondanza stereotipata della quotidianità, ma non rinuncerà al fasto degli orpelli di una festa. Noi possiamo condividere il meglio e rinunciare a tutto il resto. Io arriverò portando quello che mi appartiene, condividendo quello che di prezioso possiedo e poi ripartirò portandomi via la tua esperienza e la tua saggezza.

Io ti ringrazio per aver onorato la nostra amicizia con la verità. Nessun regalo avrebbe potuto essere migliore. La verità mi restituisce tutta la mia dignità e nobilita ogni gesto che ho compiuto. Quella verità che come si dice non è mai semplice, quella verità che ci rende inconsolabili.

Ho percorso con lo sguardo il tratto sottile dei rami tracciato dalla luce di una opaca luna, mentre si riflettevano sulle pareti bianche della stanza, come strade di un passato trascorso. Quanto lunga può essere una notte quando ci rendiamo conto di quanto, forse involontariamente, abbiamo negato a noi stessi una verità che in fondo, in un pertugio della nostra coscienza, abbiamo sempre saputo.

Con le prima luci dell'alba, mentre il primo sole restituiva la purezza al bianco della parete, e la mostrava come una tabula rasa dove tutto può e deve ricominciare, io mi sono spogliata di quelle ultime logori vesti.

Nuda è la verità.