" Lui era il mio Nord, il mio Sud , il mio Est ed il mio Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, Il mio mezzodì, la mia mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: avevo torto." W. H. AudenRispolvero le cose intorno, si alza una leggera impercettibile polvere di passato. Tra le cose ormai mute trovo un piccolo quaderno, ha le pagine bianche a righe. Sono passati otto anni, così scrivevo :
Tuesday, December 02, 2008
Note sparse su quaderni senza musica
Wednesday, October 22, 2008
Parlando con Ambrosia
Sunday, October 12, 2008
Avrebbe dovuto essere l'arcobaleno
Avrebbe dovuto essere l'arcobaleno con i suoi sette colori: il rosso scarlatto, l'arancio caldo, il giallo brillante,il verde viridian, l'azzurro profondo, le sfumature di indaco e il violetto intenso ma è arrivata la tempesta che ha sepolto lo spettro di luce in coltri pesanti di nuvole scure. Niente refrazione, niente dispersione di luce contro le pareti di quelle gocce d'acqua sottili come fili di seta. Troppo pesante questa inaspettata pioggia, questo diluvio dell'anima. Ero partita per restare solo un pò, prendere aria, quell'aria fresca e buona che precede una pioggia estiva, quell'aria che sa di terra. Ma le cose sono andate per le lunghe e sono rimasta legata in fili elastici di pensieri, di decisioni ormai irrimediabili, di considerazioni inequivocabili. Londra dovrà aspettare ancora un pò, e questo soggiorno romano diventa meno gradito.Tutte le persone che pensavo rendessero questo un posto speciale sono inutili e vuote , sono superficiali difronte alle mie fragilità.Non provo tristezza ma solo rabbia e disprezzo. Nel frattempo è stato il giorno del mio compleanno. Credo di essere stata felice. Un giorno forse. Però dopo ho continuato a pensare e a vedere le cose come illuminate dalla luce verdastra di una lampada alogena. Passo lunghe notti sprofondata in pensieri inaccessibili a chiunque e non credo di aver mai sperimentato tanta solitudine. Ci sono dei posti dove siamo irraggiungibili, a volte anche da noi stessi. Vorrei solo silenzio. Mio Capitano mi dispiace averti dissertato.
Sunday, August 31, 2008
Rosso scarlatto
Tinte forti, striature rosse che squarciano il cielo come ferite da taglio.
Questo è il tempo del rosso scarlatto.
Duplice è la natura del rosso che tinge caldo, che macchia indelebile, che è passione e sangue rappreso.
Sporche di rosso sono state queste giornate.
Nel silenzio le ho sentite passare, giornate dal profumo di rosa, giornate dall' odore del ferro. Tutto è stato così inatteso. E' bello lasciarsi sorprendere anche quando la sorpresa non è detto che sia gradita.
Sono stata sottovalutata.
E' chiaro che qualcuno ha creduto ingenuamente di valutarmi per le apparenze. Che donna frivola posso sembrare nel mio vestito rosso, con le mie unghie laccate , con le mie labbra lucide a specchio, con miei tacchi alti e quell'andatura ondeggiante per coloro che non sanno capire quanto mi piaccia, quanto possa essere vantaggioso, essere sottovalutata. Sottovalutarmi li rende così vulnerabili.
Le apparenze li guidano da me come il canto ammaliatore di una sirena e quando si rendono conto di non aver ben considerato è ormai irrimediabilmente tardi.
E alla sera di questo giorno ti rendi conto che le tinte e i colori mutano ancora, incapace di afferarli, come il febbrile tentativo di un pittore en plain air, cerchi di immobilizzarli in un ricordo.
Un altro colore presto sostituirà il rosso...
Queste sono le mie cinque nomination per il blog day:
- Dioblog Suggeriti anche l'anno scorso, gli autori di questo blog restano vincitori indiscussi anche quest'anno. E' chiaro che non farsi mai stare bene niente è una parziale risposta ad una complessa domanda. In loro riconosco la mia stessa arroganza.
- Walk the Plank Nessuno può parlare meglio di lui che non se stesso. Queste le sue parole: "Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da molto mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone..."
- BadKarma Sito ufficiale del movimento per la seconda adolescenza
- Smokyland Dalla nebbia color antracite di una matita smoky man disegna un mondo che non avete mai visto
- Quaderno degli appunti Perchè lui mi legge ed io vorrei ricambiare la cortesia ma nonostante ci abbia provato non ho ancora capito di cosa parli.
Thursday, July 31, 2008
Sunday, July 20, 2008
Roots
Tuesday, July 08, 2008
Fuoco cammina con me
Tuesday, June 10, 2008
Quando Artemisia incontro` elDievel
Monday, June 02, 2008
Maschere Impure
Friday, May 23, 2008
Filosofia negativa
Tuesday, May 13, 2008
La classe non e` acqua
Monday, May 05, 2008
Colonna sonora senza titoli di coda
Apro la porta e sono fuori, un grosso respiro d'aria fresca mi dilata i polmoni. Poi un passo, due. Il rumore dei miei tacchi sull'asfalto nonostante la musica alle orecchie. Dall'altra parte della strada c'e' la stazione metro di Caledonian Road, un centinaio di passi o poco piu'. Nell'altra direzione, una lunga lingua d'asfalto ti fagocita nello stomaco ampio della stazione di King's Cross: un brusio di passi, una moltitudine di voci, un' infinita' di suoni indistinti che ti appiattisce, ti cancella e di te solo l'ombra sul selciato.
John mi saluta, sorridente come tutte le mattine in cui e' di turno. John, lui mi ha sempre sorriso, non riesco a ricordare un giorno in cui non lo abbia fatto. John scherza, lo fa sempre, vuole che lo sposi. Non sa quasi nulla di me, tranne quello che le apparenze suggeriscono, ne` io so nulla di lui, una reciproca mancanza, eppure il suo sorriso riempie la mia giornata, la scalda di un affetto sincero.
Non sarebbe la stessa cosa se John di tanto in tanto non apparisse mezzo busto dietro il gabbiotto della biglietteria, con il suo viso rotondo e quel sorriso generoso.
Anche Therry, il mio gentelman inglese, che chiede sempre come stai e che dice buongiorno in italiano merita di essere qui, fra le mie pagine ma oggi non c'e`, non e` di servizio, mi manchera' oggi. Mi infilo nell'ascensore trafilata, le porte si chiudono con quel rumore metallico che le contraddistingue.
Dove sto andando? E soprattutto ha veramente importanza? Io percorro le mie strade, le sciolgo come un gomitolo di lana, cammino con quel passo di chi sa' cosa vuole e come ottenerlo. Eppure eccomi basta un niente e sono perduta dietro un fil di ferro di pensieri. Se ti muovi, se cerchi di svincolarti e' sangue che scorre lungo le gambe. Ci sono cose da fare, decisioni da prendere e questo tempo gia' dilatato all'infinito sembra non essere abbastanza.
La musica continua a suonare brani a random creando quella strana commistione di melodico e martellante che a tratti fa male alle orecchie, eppure non puoi farne a meno di questa colonna sonora senza titoli di coda.
Voglio tornare a casa, infilare la testa sotto il cuscino, dormire un sonno profondo...
Wednesday, April 30, 2008
Vanita`
Monday, April 14, 2008
Pensieri torbidi
Monday, March 17, 2008
Reciproche indifferenze
Un sorriso e' un ottimo modo per iniziare un' amicizia e sicuramente il migliore per farla finire.
Oscar Wilde
Non credo che M. abbia mai veramente voluto essere nella mia vita ed e' per questo che trovo giusto che vi esca.
Ovviamente non staro' a chiedergli il permesso per poterlo licenziare. Ridicoli, ridicoli diventano gli altri quando smettono di essere di nostro peculiare interesse. Ed e' probabilmente per questo che M. deve uscire di scena a questo punto della storia perche' ha sicuramente smesso di destare quel poco di interesse di cui io lo avevo rivestito. Cosi' con un sorriso che la dice lunga sulla natura frivola del nostro rapporto, M. si smaterializza. Per cancellare M. basta la mia volonta perche' M. non ha mai dimostrato di possederne una propia. Con sincerita' credo di avergli sempre offerto molto di piu' di quello che lui potesse mai dare a me e credo di averlo fatto con generosita'. La sua incapacita' di saper apprezzare lo rende soggetto ha questo giudizio.
Liquidarlo in modo gentile e' il trattamento che gli e' stato riservato. Un sorriso ampio, generoso, un arco che si disegna sul viso, una virgola orizzontale, placida, distesa che mi sottrae a parole superflue per una decisione irrevocabile. Non c'e' da temere fraintendimenti, il sorriso sottolinea incisivamente la mancanza assoluta dell'azione. E' una totale accondiscendenza al menefreghismo.
Addio. Tutto quello che gli devo e' solo un saluto e nulla piu'.
Ora guardo con interesse a stelle nascenti