Tuesday, December 02, 2008

Note sparse su quaderni senza musica


" Lui era il mio Nord, il mio Sud , il mio Est ed il mio Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, Il mio mezzodì, la mia mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: avevo torto." W. H. Auden
Rispolvero le cose intorno, si alza una leggera impercettibile polvere di passato. Tra le cose ormai mute trovo un piccolo quaderno, ha le pagine bianche a righe. Sono passati otto anni, così scrivevo :

"Come un fantasma dai passi leggeri, sfiorando le cose a me care e dileguandoti tra i ricordi sei scomparso. Non più nulla di te se non che una vaga presenza, il presagio di qualcosa che è stato, il presentimento di qualcosa che forse non sarà più. Le lacrime che tante volte hanno inondato queste valli e questi meandri, si sono asciugate ed ora non resta tutto intorno che terra arsa.

Dipingo l'immagine di te , come di un cavaliere munito di una lancia di silenzi che abbandona il campo di battaglia per una causa che non vuole più sposare.

Il fuoco sembra essersi spento ed ora non rimane che cerulea, soffocante cenere.

La notte scende sulle cose coprendo la bruttura di ciò che si vede ed i giorni si susseguono in un girotondo frenetico senza dare adito ad un accenno di solare tramonto.

Poi si percepisce un grido, un solo ma prolungato grido straziante; tutto freme, palpita per un secondo poi di nuovo silenzio. E' l'Amore che muore, disteso sulle lenzuola sporche del suo sudario."

Ore, giorni, anni sono passati. Tutto mi ha separata da quel momento e tutto mi ci riporta. L'unica profonda consapevolezza è la fine delle cose, il loro mutare inaspettato.






Wednesday, October 22, 2008

Parlando con Ambrosia



Grazie per essere passata di qui, nessuna presenza mi è mai sembrata inutile. La tua è stata molto gradita. Ritrovandoti ricordo molte cose di me. E se ora mi guardi e ti sembra quasi di non conoscermi è perchè mutare, cambiare d'abito è sempre stata una mia prerogativa, eppure nulla viene perduto, qualcosa sempre rimane di ciò che è stato, conservato intrinsecamente in una forma nuova. Mi dispiace tu abbia rinunciato ai tuoi sogni poichè non saprei immaginare la mia vita senza. Mi dispiace che tu debba esserti spogliata dei tuoi abiti per vestire quelli che altri credono essere più consoni a te poichè non potrei rinuciare a vestire gli abiti di idee e pensieri che ho arduamente tessuto. Il mio è un percorso ancora lungo, è una strada poco lastricata e decisamente in salita eppure amo ogni giorno della mia vita. Ma è percorrendo le strade dell'incertezza che mi sono accorta che la felicità risiede nei posti che meno ci saremmo aspettati. Mi rammarico di scoprire che Goethe aveva ragione nel dire che raramente gli uomini compiono quei prodigi ai quali credono di essere destinati. Forse ti aspettavi altro dalla tua vita, ma non dire di esserti persa, non dire che non rimane nulla di te, noi sopravviaviamo anche nei nostri sogni irrealizzati, nei sorrisi mancati, nelle lacrime versate. Raccogliamo la nostra eredità anche nei gesti non compiuti, nelle cose che non abbiamo fatto, ci definiamo anche nella sottrazione. E' effimera mia cara Ambrosia, quella felicità facilmente conquistata, quella fatta di gesti eccezionali e sporadici, molto più persistente, dal sapore di gran lunga più delizioso è quella che si costruisce nell'aridità di un quotidiano che sembra pagarci sempre troppo poco. Avere altri due occhi da guardare è un tesoro al quale non tutti possono ambire. Ambrosia, se anche tutto quello che avresti voluto avere si fosse rivelato un castello di sabbia, sappi che ci vuole maestria, impegno, dedizione, amore per tenere su insieme una materia, come la sabbia o i sogni, che per sua natura si disfano al vento e alla pioggia delle intemperie della vita e delle emozioni. Forse percorreremo un altro tratto di strada insieme o forse ci perderemo ancora il bello è che non c'è dato di saperlo. Le cose meravigliose sono sempre inaspettate.

Sunday, October 12, 2008

Avrebbe dovuto essere l'arcobaleno


Avrebbe dovuto essere l'arcobaleno con i suoi sette colori: il rosso scarlatto, l'arancio caldo, il giallo brillante,il verde viridian, l'azzurro profondo, le sfumature di indaco e il violetto intenso ma è arrivata la tempesta che ha sepolto lo spettro di luce in coltri pesanti di nuvole scure. Niente refrazione, niente dispersione di luce contro le pareti di quelle gocce d'acqua sottili come fili di seta. Troppo pesante questa inaspettata pioggia, questo diluvio dell'anima. Ero partita per restare solo un pò, prendere aria, quell'aria fresca e buona che precede una pioggia estiva, quell'aria che sa di terra. Ma le cose sono andate per le lunghe e sono rimasta legata in fili elastici di pensieri, di decisioni ormai irrimediabili, di considerazioni inequivocabili. Londra dovrà aspettare ancora un pò, e questo soggiorno romano diventa meno gradito.Tutte le persone che pensavo rendessero questo un posto speciale sono inutili e vuote , sono superficiali difronte alle mie fragilità.Non provo tristezza ma solo rabbia e disprezzo. Nel frattempo è stato il giorno del mio compleanno. Credo di essere stata felice. Un giorno forse. Però dopo ho continuato a pensare e a vedere le cose come illuminate dalla luce verdastra di una lampada alogena. Passo lunghe notti sprofondata in pensieri inaccessibili a chiunque e non credo di aver mai sperimentato tanta solitudine. Ci sono dei posti dove siamo irraggiungibili, a volte anche da noi stessi. Vorrei solo silenzio. Mio Capitano mi dispiace averti dissertato.

Sunday, August 31, 2008

Rosso scarlatto


Tinte forti, striature rosse che squarciano il cielo come ferite da taglio.

Questo è il tempo del rosso scarlatto.

Duplice è la natura del rosso che tinge caldo, che macchia indelebile, che è passione e sangue rappreso.

Sporche di rosso sono state queste giornate.
Nel silenzio le ho sentite passare, giornate dal profumo di rosa, giornate dall' odore del ferro. Tutto è stato così inatteso. E' bello lasciarsi sorprendere anche quando la sorpresa non è detto che sia gradita.

Sono stata sottovalutata.

E' chiaro che qualcuno ha creduto ingenuamente di valutarmi per le apparenze. Che donna frivola posso sembrare nel mio vestito rosso, con le mie unghie laccate , con le mie labbra lucide a specchio, con miei tacchi alti e quell'andatura ondeggiante per coloro che non sanno capire quanto mi piaccia, quanto possa essere vantaggioso, essere sottovalutata. Sottovalutarmi li rende così vulnerabili.
Le apparenze li guidano da me come il canto ammaliatore di una sirena e quando si rendono conto di non aver ben considerato è ormai irrimediabilmente tardi.
E alla sera di questo giorno ti rendi conto che le tinte e i colori mutano ancora, incapace di afferarli, come il febbrile tentativo di un pittore en plain air, cerchi di immobilizzarli in un ricordo.
Un altro colore presto sostituirà il rosso...

Queste sono le mie cinque nomination per il blog day:
  • Dioblog Suggeriti anche l'anno scorso, gli autori di questo blog restano vincitori indiscussi anche quest'anno. E' chiaro che non farsi mai stare bene niente è una parziale risposta ad una complessa domanda. In loro riconosco la mia stessa arroganza.
  • Walk the Plank Nessuno può parlare meglio di lui che non se stesso. Queste le sue parole: "Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da molto mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone..."
  • BadKarma Sito ufficiale del movimento per la seconda adolescenza
  • Smokyland Dalla nebbia color antracite di una matita smoky man disegna un mondo che non avete mai visto
  • Quaderno degli appunti Perchè lui mi legge ed io vorrei ricambiare la cortesia ma nonostante ci abbia provato non ho ancora capito di cosa parli.

Sunday, July 20, 2008

Roots



Profonde, radicate come quelle di un albero secolare, un percorso dalla terra al cielo. Un labirinto sotterraneo di esperienze, di percorsi deviati, di strade perdute.
Avevo come l'impressione di aver dimenticato ma poi mi rendo conto che anche in quell'apparente incoerenza io sono sempre me stessa.
Non voglio avere bisogno degli altri anche se non voglio rinunciare alla loro presenza, non voglio accondiscendere anche se voglio essere flessibile, mi piacciono i bianchi o i neri eppure soffro all'idea di un mondo monocromo.
Radici, che si nutrono dell' humus fecondo della vita vissuta, che nutrono il fusto portante delle mie giornate e che fioriscono come floride opinioni personali, stagliandosi su un cielo incerto. Che importanza puo' avere se neppure questa sara' la loro forma ultima? Tutto cambia, muteranno di forma, talvolta di sostanza e prima o poi torneranno alla terra che le ha generate. Ripercorrerle mi ricorda chi sono, mi ricorda dove sto andando, mi ricorda perche' delle volte dico "si" con orgoglio, con speranza, con fiducia e perche' delle altre dico "no" con fermezza, con coraggio, con irremovibile forza.
Mi preparo sempre cosi' quando sto per fare un passo nuovo, mi domando chi sono e perche' sono arrivata fino a li'. Riconfermo o smentisco le mie intenzioni. Quello che sara' non e' dato sapere e tutto sommato a me sta bene cosi'.

Tuesday, July 08, 2008

Fuoco cammina con me


Ci sono delle volte, quelle stramaledettissime volte , in cui nulla va per il verso giusto, neppure il tuo solito Caramel Latte ha il gusto che dovrebbe avere, sembra inutile spiegare al ragazzo del negozio che un Caramel Latte senza il carammello e' un semplicissimo cappuccino annacquato. Ecco, proprio in una di quelle giornate, quelle giornate, dove avresti voglia di sembrare maleducato, scortese, dove non te frega un fico secco di quello che pensera' la gente quando la fulminerai con occhi avvelenati di rabbia perche' una loro busta ti ha accidentalmente urtato mentre ti passano accanto, realizzi all'improvviso, come un violento schiaffo sul volto che il momento e' quello giusto.
Respiri, respiri di nuovo, tenti invano di controllare il battito cardiaco che aumenta. Ti sembra di sentire il cuore pulsare fra le dita, nella gola, e piu' giu' ancora, nel profondo delle viscere. Ecco, e' cosi' che lo realizzi, che realizzi che e' arrivato anche per te il momento di cercare la quiete, lontano, lontano da Londra possibilmente. Cercare l'estate perche' l'estate non c'e', desiderare il sole e sentire solo umida pioggia. Andare via per un paio di mesi, fare le valigge, farle alla svelta . Quanto cara pagherai questa assenza? E' una domanda alla quale non riesci a smettere di pensare e che tuttavia non puo' impedirti di partire.Ti chiedi chi curera' il tuo giardino e non e' quello fatto di fiori, sassi e sterpi quello di cui stai parlando. Ma il dado e' tratto. La decisone e' presa. Le conseguenze si pagheranno quando arrivera' il conto al mio ritorno ma adesso voglio cibarmi di questa scelta. Fagocitare il benessere improvviso che questa soluzione mi ha provocato, trattenerlo nello stomaco senza digerirlo per un lungo tempo. Ho bisogno di ossigeno perche' e' cosi' che arde il fuoco, alimentato dall'aria. Anche il fuoco delle nostre passioni che altrimenti si estinguerebbe come un esile fiammifero. Io sono fuoco e fuoco cammina con me. Tra una manciata di settimane partiro'.

Tuesday, June 10, 2008

Quando Artemisia incontro` elDievel


Questa e' la mia versione dei fatti prima che lui possa plagiarvi, manipolarvi, strumentalizzarvi.



Potrei raccontarvi della prima impressione che ho avuto incontrandolo, materializzato, fatto forma e se io lo abbia trovato attraente o meno. Sarebbero speculazioni appropiate per una che considera le valutazioni estetiche non irrilevanti al fine di un giudizio complessivo. Inoltre perche' parlarvi di lui? Io conosco persone nuove molto spesso , alcune decisamente interessanti, eppure non mi soffermo a raccontarvi di ciascuno di loro. La ragione e' semplicissima come la maggior parte delle deduzioni piu' logiche, e risiede nell'inconsuetudine del nostro incontro. Una persona che non e' neppure una voce ma solo righe scritte, il risultato di una intermittente refrazione di luce su una superficie piatta generata da un impulso elettrico. Sosterrei tutto questo se mi soffermassi a descrivere l'effetto da un puro punto di vista retinico. Come avrete intuito mettero' da parte questo risultato. Un caso piuttosto unico, dato che io, di solito, non do molto credito a quello che la gente dice e tanto meno quello che scrive. Troppi aspiranti scrittori, intrattenitori di folle, predicatori senza sostanza. A quello che scrivono manca il peso rilevante dell'azione e manca ancora di piu', il carisma della convinzione. Bisogna essere sfrontati perche` le propie idee assumino peso e bisogna avere il coraggio di uscire dalle regole della cortesia, smettere di voler essere compiacenti a tutti i costi. Non si possono conquistare le masse se le masse sono maggioranze stupide, si possono solo deridere. Difronte ai miei occhi questo e' il fallimento delle democrazie. E' necessario allora desiderare di essere parte di una elitte esclusiva e chiusa. Ed ecco il punto: A me piacciono le persone che sanno di essere migliori degli altri. Non sto parlando di quelle che presumono di esserlo senza ragione alcuna, sto parlando di quelle persone che di fatto, per volonta' ed impegno sono migliori. Credo sia stata questa sua consapevolezza sfacciata che ha attirato la mia attenzione. Detto questo come sarebbe stato possibile sottrarsi ad un incontro vis a` vis? Tutto quello che in lui molti possono trovare detestabile io lo trovo piacevole, ed il mio gusto non e' in discussione. Se vi avra' raccontato di quanto cinica io possa essere stata, di quanto questo sia una mia caratteristica, non stupitevi, capita che le persone non riconoscano la stessa loro immagine nello specchio. Tra di noi ci sono molte piu' similitudini che divergenze, ed il nostro non piacere a tutti ci rende sfrontatamente orgogliosi. Poiche' percorriamo le stesse strade credo vivamente che ci rincontreremo...

Monday, June 02, 2008

Maschere Impure




" E' la morte , e' potenza che non concede scampo, delirio folle, irresistibile desiderio, grido lamentoso. In lei abitano ogni ardore, ogni quiete, ogni impulso violento. Scende nel profondo di chi ha respiro di vita, conosce tutte le strade. "


Sofocle






Guardami e fai silenzio. Io tolgo la maschera. Spero di mostrarti quelle lacrime che non vedi. Se stai per affogare nei miei occhi allora aggrappati al gesto di asciugarmi le lacrime e non sarai inghiottito. Questa storia si scrive sul mio viso con una lunga linea di mascara colato dagli occhi. Che sia felice o che provi rabbia questo e' l'unico inchiostro che conoscono le mie emozioni. Lo so che non si vedono ma credimi sono tagli sulla pelle, sono solchi che graffiano l'anima, sono spade che trafiggono il cuore eppure tu sai che non potrei vivere senza sentire. Che io vivo di emozioni e muoio nell'oblio di sguardi muti. Cosa si fa quando non si sa cosa fare? si aspetta immobili. Non voglio morire nell'atarassia del mio Io, quindi fammi gridare. Il mio volto e' una maschera impura, in catarsi con i sentimenti ti dira' cose vere ma parziali. Maschere impure sono le parole che vorremmo tacere ma che siamo obbligati a pronunciare. Maschere impure sono le storie marginali, i racconti dimenticati, le persone contingenti eppure sono quello che rimane quando tutto passa. Io passero`, tu mi ignorerai, io rimettero' la maschera' e camminero' oltre...










Friday, May 23, 2008

Filosofia negativa


C'e` una gran bella differenza fra mentire e dire una mezza verita`. Chi dice una mezza verita` afferma con sicurezza la propia opinione perche` non c'e` fragilita` nelle sue parole. La crepa e` nel suo tacere parziale e restera` al sicuro fino a quando rimarra` velata. Quello che dice possiede la forza di una convinzione sostenuta da una verita' ma non dalle verita` molteplici. Bisogna essere abili per costruire un discorso senza scadere nella menzogna.
Il bugiardo dice mentendo o tace completamente. Il bugiardo nasconde,omette, non elude. Non possiede la finezza intellettuale di chi dice una mezza verita'. Colui che dice una mezza verita'possiede l'amara consapevolezza che non tutto puo' essere sostenuto apertamente e tuttavia non ama sottrarsi al dovere di un giudizio. Per questo le parole che escono dalla sua bocca sono come una fotografia in negativo, tutto e' in nunce, disegnato nei contorni da sfumature di grigio eppure gia' completo, un equilibrio stabile. Sobrieta' nella forma, acutezza dell'espressione, sincerita` nel modo e diplomazia sono requisiti fondamentali affinche` il discorso non scada nella bugia spicciola. E` un esercizio di stile, saperlo fare appartiene a pochi.
Dire una mezza verita' tuttavia e' una scelta ultima che si impone quando il dado e` stato gia` tratto, quando le carte sono gia' sul tavolo ma non ci si puo' permettere di perdere la mano.
Dire una mezza verita` non e` mai una facile via di fuga che altrimenti non sarebbe diversa da una bugia. Confesso la mia propenzione alle mezze verita` tuttavia non mi sottraggo alla responsabilita' che comporta la mia ammissione.

Tuesday, May 13, 2008

La classe non e` acqua

La guardo, la osservo nelle sue azioni piu' semplici, nel suo modo di occupare fisicamente un luogo, o piu' semplicemente d' interaggire, d' invadere lo spazio mentale ed emotivo degli altri. Una nota stonata in una sinfonia (la mia) quasi perfetta, una macchia indelebile sul mio vestito bianco, il gessetto sulla lavagna, il latte versato, le unghie che che stridono su una superficie liscia. Dio! chiudile per sempre quella bocca, impediscile di dire cose che nemmeno per un secondo sono passate a sfiorare l'anticamera vuota ed inutile del suo cervello.

Questo non e' un giudizio personale, le cose stanno propio cosi'. E' goffa, sciatta, priva di significato, dice solo cose per sentito dire. E' un enorme, ridicolo luogo comune.


Ma sopratutto e' una copia di un originale al quale fa il verso perdendone tutta la forza e l'attrattiva dell'idea che lo ha generato.


La mia e'una fin troppo lucida analisi di un inevitabile dato di fatto .

Non ha stile e tenta invano di elemosinarlo. Qualcuno dovrebbe dirle che lo stile non si compra, che la classe non e' acqua, qualcuno dovrebbe dirle di smettere di invadere il mio privato con i suoi modi falsi, con il suo servilismo ipocrita. Non c'e' niente che lei possa fare per accattivarsi la mia amicizia.

Lei e' decisamente spiacevole alla vista e una mortificazione per l'udito. Possiede l'arroganza dell'ignorante, quella di chi si nasconde dietro la carta stampata dei suoi titoli. E' vigliacca. Crede che non me ne sia accorta ma non riesce a fare nulla che non abbia l'odore fetido della sua incapacita`. Non c'e rabbia in quello che dico, io mi limito semplicemente ad analizzare.

Ogni singola, piccola cosa che fa e' un gigantesco fallimento. Si indigna per la mediocrita' con la quale la tratto ma non potrei trattarla diversamente poiche' lei e' mediocre. Cattiva... penserete che sono cattiva ma apparte il fatto che io non tentero' di cambiare la vostra opinione, lasciatemi dire che mi sentirei disonesta se non affermassi quello che penso, che anche voi conoscendola vorreste evitarla.

Monday, May 05, 2008

Colonna sonora senza titoli di coda



Apro la porta e sono fuori, un grosso respiro d'aria fresca mi dilata i polmoni. Poi un passo, due. Il rumore dei miei tacchi sull'asfalto nonostante la musica alle orecchie. Dall'altra parte della strada c'e' la stazione metro di Caledonian Road, un centinaio di passi o poco piu'. Nell'altra direzione, una lunga lingua d'asfalto ti fagocita nello stomaco ampio della stazione di King's Cross: un brusio di passi, una moltitudine di voci, un' infinita' di suoni indistinti che ti appiattisce, ti cancella e di te solo l'ombra sul selciato.

John mi saluta, sorridente come tutte le mattine in cui e' di turno. John, lui mi ha sempre sorriso, non riesco a ricordare un giorno in cui non lo abbia fatto. John scherza, lo fa sempre, vuole che lo sposi. Non sa quasi nulla di me, tranne quello che le apparenze suggeriscono, ne` io so nulla di lui, una reciproca mancanza, eppure il suo sorriso riempie la mia giornata, la scalda di un affetto sincero.

Non sarebbe la stessa cosa se John di tanto in tanto non apparisse mezzo busto dietro il gabbiotto della biglietteria, con il suo viso rotondo e quel sorriso generoso.

Anche Therry, il mio gentelman inglese, che chiede sempre come stai e che dice buongiorno in italiano merita di essere qui, fra le mie pagine ma oggi non c'e`, non e` di servizio, mi manchera' oggi. Mi infilo nell'ascensore trafilata, le porte si chiudono con quel rumore metallico che le contraddistingue.

Dove sto andando? E soprattutto ha veramente importanza? Io percorro le mie strade, le sciolgo come un gomitolo di lana, cammino con quel passo di chi sa' cosa vuole e come ottenerlo. Eppure eccomi basta un niente e sono perduta dietro un fil di ferro di pensieri. Se ti muovi, se cerchi di svincolarti e' sangue che scorre lungo le gambe. Ci sono cose da fare, decisioni da prendere e questo tempo gia' dilatato all'infinito sembra non essere abbastanza.

La musica continua a suonare brani a random creando quella strana commistione di melodico e martellante che a tratti fa male alle orecchie, eppure non puoi farne a meno di questa colonna sonora senza titoli di coda.

Voglio tornare a casa, infilare la testa sotto il cuscino, dormire un sonno profondo...

Wednesday, April 30, 2008

Vanita`


Nota per il Lettore:
Caro Lettore,
non leggere oltre se sei suscettibile di rabbia difronte alla presunzione con la quale celebro me stessa, se detesti personalita' altamente narcisiste come la mia, se non gradisci autocompiacimenti assolutamente fuori proporzione e generosamente gratuiti.
Non leggere, in fine, se non comprendi che Ego giganteschi necessitano di essere nutriti.
Se contravverrai a questa nota e quello che e' scritto ti risultera' sgradito, la responsabilita' e' tutta tua.
Vanita', mio peccato, scivola sulla mia pelle, bacia le mie labbra, accarezzami l'addome, riscaldami le viscere con il veleno di una temporanea promessa d'eternita'.
Lusingami, comprami con parole piene d'ammirazione.
Venera ogni cosa di me e paga ogni mio sorriso con gesti compiacenti.
Circuiscimi, Vanita', rendimi schiava delle apparenze perche' carne e corpo, respiro e fiato voglio essere.
Dilettami con l'immagine di me riflessa nello specchio, seducimi con il fascino plastico della forma.
Accarezzami i capelli.
Niente di piu' seducente della presunzione di sedurre.
Vanita', mia Vanita', fammi godere mentre mi possiedi nel tuo forte abbraccio sussurrandomi parole ipnotiche che mai potrei contraddire.
Nutrimi.
Scaldami.
Seducimi.
Io lascero' convincermi , io lascero' che tu mi abbia.
ps. foto tratta dal mio proggetto "Femme".

Monday, April 14, 2008

Pensieri torbidi


Definisco "torbide" le cose, le situazioni, le persone non chiare, non lineari, dagli andamenti oscillanti, costantemente in bilico tra la consapevolezza e l'oblio.
Torbida sono io, a volte.
Torbide alcune delle mie giornate.
Se dico torbido escludo quell'alone di negativita' che solitamente si attribuisce al termine.
Non c'e' male alcuno nell'essere torbidi, e' solo un equilibrio perso, un legame chimico scisso per costituirne un altro, una fase dinamica in cui l'interesse primo non e' ben distinto.
Potrei dire impuro, potrei...potrei perche'questo termine indica anch'esso qualcosa di degenerato.
Le cose torbite ci osservano mute, le situazioni torbide ci inghiottono all'improvviso, Le persone torbide ci ipnotizzano ammaliandoci.
Quello che e' torbido ci impedisce la vista del fondo, occulta le verita' ma non per questo le nega.
Quello che resta innegabile e' che cio' che e' torbido distoglie, manipola, plagia.
Eppure da questo tumulto, da questo fermento, da questo movimento irregolare ed incostante, pieno di oscillazioni aritmiche, anomale, improvvisamente, inaspettatamente nascono fiori...quando potro' finalmente coglierli?

Monday, March 17, 2008

Reciproche indifferenze


Un sorriso e' un ottimo modo per iniziare un' amicizia e sicuramente il migliore per farla finire.

Oscar Wilde

Non credo che M. abbia mai veramente voluto essere nella mia vita ed e' per questo che trovo giusto che vi esca.

Ovviamente non staro' a chiedergli il permesso per poterlo licenziare. Ridicoli, ridicoli diventano gli altri quando smettono di essere di nostro peculiare interesse. Ed e' probabilmente per questo che M. deve uscire di scena a questo punto della storia perche' ha sicuramente smesso di destare quel poco di interesse di cui io lo avevo rivestito. Cosi' con un sorriso che la dice lunga sulla natura frivola del nostro rapporto, M. si smaterializza. Per cancellare M. basta la mia volonta perche' M. non ha mai dimostrato di possederne una propia. Con sincerita' credo di avergli sempre offerto molto di piu' di quello che lui potesse mai dare a me e credo di averlo fatto con generosita'. La sua incapacita' di saper apprezzare lo rende soggetto ha questo giudizio.

Liquidarlo in modo gentile e' il trattamento che gli e' stato riservato. Un sorriso ampio, generoso, un arco che si disegna sul viso, una virgola orizzontale, placida, distesa che mi sottrae a parole superflue per una decisione irrevocabile. Non c'e' da temere fraintendimenti, il sorriso sottolinea incisivamente la mancanza assoluta dell'azione. E' una totale accondiscendenza al menefreghismo.

Addio. Tutto quello che gli devo e' solo un saluto e nulla piu'.

Ora guardo con interesse a stelle nascenti

Wednesday, March 12, 2008

La medaglia e il suo doppio

Le cose sono andate grosso modo cosi', perdonami se trascurero' i dettagli che riterro' superflui, se modifichero' la versione dei fatti, se il discorso ti sembrera' plagiato dal mio punto di vista, reso duttile dalla vacuita' delle mie parole ma d'altra parte, tu ed io sappiamo bene che se pure dovesse esistere una verita', unica e sola, io tenterei di corromperla a mio propio vantaggio. E' questo quello che ti piace di me, la poliedricita' delle mie conclusioni, la fraudolenza delle mie posizioni. Tutto e' accaduto qualche tempo fa', non troppo a dire il vero ma ultimamente il tempo mi sfugge: esteso come un oceano a volte, troppo per essere contenuto tra i fragili argini della memoria,delle altre solo un rigolo d'acqua, una goccia che stilla da un alambicco; troppo lento per essere vissuto. Comunque in questo tempo che forse e' solo ieri, ho capito che non ho piu' voglia di aspettare. Voglio tutto quello che e' mio e lo voglio ora.Voglio i miei meriti. No, considerazioni del genere non scaturiscono dal nulla, devono essersi nutrite di un frutto che sembra non essere mai maturato, troppo acerbo per essere mangiato. Basta, dammi quello che e' mio, mi spetta. Ho fatto molta strada per questo, ho rinunciato alla comodita' delle mia precedente vita. Ho lascito la certezza per l'incertezza. Ora devo solo seguire la strada dei seguaci di Warburg, leggero' le loro pagine e le faro' mie. Delle volte Greta ed io passeggeremo insieme, o forse trascorreremo dei lunghi pomeriggi a casa in quei fitti discorsi che io e lei sappiamo intrattenere, cosi' aspetteremo la primavera...cosi' aspetteremo.


Sunday, March 02, 2008

Metamorfosi


Trasfigurare, mutare, evolvere in forme nuove, plasmarsi, rigenerarsi e poi finalmente spogliarsi di questi abiti consunti.
Eccomi.
Non si ha tempo di essere abbastanza invadenti quando la vita ci costringe ad una prolungata assenza. Forse tu mi hai cercato nelle righe non scritte del mio blog o forse no.
Forse piu' probabilmente l'oblio ci ha cancellato entrambi. Muoio mille volte e mille volte ancora rinasco gridando.
Una maledizione la mia , quella di sopravvivere ad ogni cosa, di sopravvivere anche al turbine travolgente di me stessa.
Ora finamente, col la mia solita insolenza, potro' tornare ad occuparmi delle cose insignificanti, dell'autoritario che usa la sua finta forza perche' teme, a ragione, di soccombere. Potro' occuparmi ancora delle apparenze e di tutto quello che e' in mezzo fra l'essere e l'avere. Poi potro' sorridere, ridere e rubare tutte quelle immagini che altrimenti non potrei mostrarti.
Ps.Il proposito e' quello di scrivere piu' spesso, ma proposito piu' ambizioso e' quello di pubblicare solo foto fatte da me, queste preposizioni sembrano essere conflittuali, per ora un mio autoritratto.