Friday, August 26, 2011

Il paradiso non ha finestre


Dalla finestra filtrava una luce cerulea. Il sole non c'era quasi mai ed io non possedevo che quella luce opaca e smorta. Si affacciava flebile da quell'unica finestra della cucina.
Nell'appartamento non c'erano altre finestre. Il mondo era tutto li e sembrava fatto di moquette e mensole.

La poggiavo sul ripiano alto del frigorifero, facendo attenzione che non fosse troppo in bilico e che non cadesse. L'amavo più di ogni altra cosa che possedevo.
Facevo attenzione che il fuoco fosse ben calibrato e che riuscisse a ritrarmi così come volevo.
Desideravo vedermi attraverso l'occhio vitreo della sua lente.
Così mi specchiavo sulla superficie liscia, cercando il mio riflesso.

Ho consumato delle ore, dei giorni in sua compagnia. Niente mi sembrava più desiderabile. L'amavo perché nessuno sapeva raccontare meglio le infinite versioni di me, catturare le sfumature e le inclinazioni del mio carattere.

Lei sola enfatizzava la mia vanità, appagava la mia creatività e nello stesso tempo criticava feroce la mia mancanza di tecnica.
Mi raccontava le cose che volevo ma anche quelle che non avrei voluto.
L'onestà, non la realtà, era alla base di questo consistente, martellante processo dialettico.
Le sue critiche erano le uniche che mi sembravano accettabili, poteva dire qualsiasi cosa ed io le avrei creduto.

Negli anni ha continuato ad esserci. C'è sempre stata. Se delle volte mancavo alla consueta assiduità mi rimproverava offrendomi dei risultati scadenti, poi però mi perdonava tutto.

Ma il connubio più importante è iniziato dopo, quando mi ha insegnato a vedere le cose, i luoghi e le persone.
E' stata l'unica a chiedermi di chiudere un occhio per vedere meglio.
L'unica ad insegnarmi che per vedere non basta guardare.

Mi chiedeva però di contraccambiare i suoi insegnamenti raccontandole ciò che sapevo. Si nutriva di arte di cui amava il senso della composizione e del colore.
Adorava la musica, credeva di sentire un'affinità elettiva con il concetto di ritmo, pausa e lirica. Il cinema poi le piaceva tutto, sembrava ingoiata dai bianchi e neri delle vecchie pellicole e dai colori sgargianti dei film americani. Poi li emulava in modo sublime.

Io le raccontavo ogni cosa, riversavo in lei tutto il mio sapere. Da allora abbiamo guardato insieme le riviste di moda in maniera diversa da come facevo prima. Concordavamo nel pensare che niente è più importante della bellezza e che la bellezza è un attitudine, un respiro, un senso speciale per le cose.

Ritraendo i volti mi ha insegnato a guardare oltre la loro pura e semplice fisionomia, a guardare oltre la maschera di carne e ossa di cui siamo fatti e dalle imperfezioni mi ha mostrato la macchia sulla loro anima.

In un giorno di tristezza, ha catturato il mio volto, ha voluto che vedessi l'oblio profondo dei miei occhi e così mi ha insegnato il valore della memoria e l'importanza della felicità.

Abbiamo capito che insieme possiamo modificare distorcendo, tagliare fuori dall'inquadratura, ignorare quello che non ci piace per ridisegnare un mondo fatto a misura.
L'importanza del soggetto sull'oggetto e nulla più.
Viene di conseguenza che se voglio posso ignorarti, che se non sei lì, nella rifrazione luminosa di un pixel, allora non esisti.

Tutto è o non è, nel cono di luce che ho ritagliato dall'oscurità.



Tuesday, August 23, 2011

Tra le cose


Io sono tra le cose, tra le TUE cose.
Sono seduta accanto a te mentre guidi verso casa.
Sono nella musica che ascolti.

Sono in tutte le parole che pronunci perché tutte le possibili combinazioni hanno viaggiato fra noi.

Io sono il ricordo di un viaggio lontano. Io sono tra le tue lenzuola.

Io sono un tavolo per due nel ristorante che ti piace.

Il sole ti ricorda i miei capelli ed i miei capelli sono raggi di sole tra le tue mani.

Io sono il passare delle stagioni, dei giorni, degli anni.
Io sono il riflesso sulla foto che ti ritrae.

Io sono indelebile.

Io sono la presunzione di sapere che è così e tu la volontà di fingere che non lo sia.

Io sono quell'attimo di felicità, la sensazione di essere una persona migliore, io sono i profumi ed i ricordi, le esperienze ed i sogni.

Rarefatta come aria, puoi anche non percepirmi ma non puoi fare a meno di respirarmi.