Tuesday, May 18, 2010

La finestra infranta


Mille volte lo maledico. Che sia dannato per sempre. Che bruci nelle fiamme dell'inferno, che soffra indicibile pene. Mille volte io mi maledico. Dannata me. Il suono della tua voce fluisce nelle mie vene come sangue. Tu leggi per me perché io ti ho supplicato di farlo:

" Il mio cuore è silenzioso come uno sguardo.
c'è una casa al di là delle colline.
Il mio cuore è silenzioso come uno sguardo.
La mia casa è lì dietro le colline.

Sopporto il mio cuore come una vecchia maledizione.
Non c'è ragione per il rimpianto.
Sopporto il mio cuore come una vecchia maledizione.
Perché mai argomentare o rimpiangere?

Il mio cuore vive in me come un fantasma.
Al di là delle colline giace morta la mia speranza
Il mio cuore vive presso di me come un fantasma.
Al di là della mia speranza giacciono morte le colline.

Mi hanno strappato il cuore come la gramigna.
Non è vero che avrei dovuto vivere.
Mi hanno strappato il cuore come la gramigna.
Non potevo pensare che vivere fosse vero.

Ora ci sono grandi macchie nel mio cuore.
Ci sono macchie simili al sangue sul pavimento.
Ora ci sono grandi macchie nel mio cuore.
E il mio cuore giace sul pavimento.

La stanza ora è chiusa per sempre.
Il mio cuore ora è sepolto vivo.
Il mio cuore ora è chiuso per sempre.
Tutta la stanza è sepolta viva."

Sono come sangue le tue parole. Possiedono lo stesso colore, lo stesso calore. Sono come sangue ed emettono un rumore come un palpito mentre transitano nell'incavo della tua bocca. Sono come sangue ed hanno lo stesso sapore.
E come il sangue sono necessarie.
Bisogna sapere ricominciare ed io l'ho fatto. Ricomincio e tu sei qui, "ora" come dici tu ed io apprezzo questa onestà intellettuale che fa di te il più desiderabile degli amanti.
Ti cerco nella notte svegliata dai miei incubi e non trovandoti non mi resta altro che sopravvivere sola ad una notte che sembra infinita. E piano come una nube densa di ricordi, come vapore su una finestra, come una pozza d'acqua in una giornata umida, si sta dileguando questo ultimo retaggio di una vita che non c'è più.
Quando questa notte sarà finita io aprirò la mia finestra, vedrò i tetti delle case, vedrò l'uomo del negozio di cestini di vimini aprire la serranda e disporre alcuni suppellettili appena fuori dall'uscio del suo negozio, vedrò un uomo attraversare la strada.
Vedrò un'ombra scivolare nella stanza della finestra di fronte. Il mio sangue, il mio sole e la mia finestra.
Il mio sangue, il mio sole e la mia finestra.
Ora sono pronta.