Thursday, May 10, 2007

Canone inverso, chiavi di violino e pentagrammi ancora non scritti

Sono stati giorni di pioggia, poi di un pallido sole ed ancora giornate consumate nel tentativo di scorgere un raggio di luce oltre una coltre di nuvole scure. Ho visto i londinesi aprire i loro ombrelli, scomparire veloci nei cunicoli sotterranei delle metropolitane, dimenticarsi che e' gia' primavera anche se non ce n'e' traccia alcuna e che presto altrove esplodera' una calda estate. Altrove, non qui, qui di rado. Il profumo del mare e' solo un ricordo. Una valanga di pensieri all'improvviso, come un temporale equatoriale mi soccombe: ricordo una mattina d'estate, una qualunque, il sole gia' caldo ad annunciare una giornata di fuoco, due donne che si parlano dai balconi delle propie abitazioni, i rumori del mercato poco distante e la fragranza fresca della frutta matura e zuccherina. Ma io sono qui, in questa citta' che va di fretta, che non si ferma , dove di rado c'e' il sole. Perche' mi trovo qui? " E la risposta e' semplice: per
ambizione. Per il travolgente, rovinoso desiderio di raggiungere la perfezione. Ma che cos'e' la perfezione? E' il punto di fuga di una strada senza fine, e' il miraggio che si sposta davanti a noi, e' l'ultimo piolo di una scala circolare.La perfezione,[...], ha a che fare con l'infinito ma l'infinito non e' solo l'infinitamente grande.C'e' anche l'infinitamente piccolo. La perfezione puo' richiamare l'idea di movimento, ma anche l'idea di rallentamento.La ricerca della perfezione procede con un ritmo che rallenta all'infinito. E' una progressione continua che tuttavia si riduce a mano a mano che si avvicina alla meta."
La meticolosa attenzione con la quale conduco questa ricerca rappresenta per me un sofisticato percorso interiore apparentemente senza fine.
Mi vedo tra le strade, mi scorgo tra la gente, col passo veloce di chi ha imparato a non perdere tempo, con il mio book nella borsa, con la musica nelle orecchie, con in mente il sole e tutto quello che di caldo e buono posso custodire nei miei ricordi senza lasciarmi stracciare il cuore dalla malinconia.
Coltivero' l'estate nel cuore e ogni giorno celebrero' questo mio sacro giardino che mi permettera' di essere felice ovunque io sia.

N.d.a. Le parole tra le virgolette sono di Paolo Maurensig nel suo sublime romanzo Canone Inverso. Le ho prese a prestitito per descrivere cose che sento mie visceralmente e che lui ha saputo esplicare in maniera eccelsa alla quale mai avrei potuto aspirare. Le ho utilizzate inoltre per rispondere solo in modo frammentario e parziale ad una richiesta che mi e' stata fatta, scusandomi inoltre per questa protratta attesa e non completa risposta.