Wednesday, July 21, 2010

La risposta giusta non è quarantadue



" Ho pieno il cervello di domande di cui vi assicuro nessuna delle risposte possibili mi ha mai portato una virgola di felicità;
a parte una, LA domanda, l'unica della quale avrei voluto la risposta:
É la ragazza giusta?
E la risposta giusta non è 42, è sì; indubbiamente, inevitabilmente, invariabilmente sì. E per una settimana nella mia triste ed effimera esistenza mi ha reso felice"


Indubbiamente, inevitabilmente, invariabilmente sì. Ma prima di raccontarti cosa, lasciami raccontare come.
L'ho capito subito, con quell'istinto sottile e feroce che contraddistingue gli animali, l'istinto della sopravvivenza necessaria, sentita, voluta e con lo stesso istinto ho assecondato ogni gesto che mi suggeriva una risoluzione rapida ed efficace. Prima di tutto niente convenevoli, niente cortesie, gentilezze e modi manierati.

Niente che sia politicamente corretto. Il tempo della cortesia è finito.
Non ci sono aspetti positivi ma solo un ingombrante, inutile ed insignificante peso da rimuovere. Eliminare, cancellare, distruggere, TUTTO.
Se il vaso si è rotto i cocci sono inutili.
Un enorme fagocitante tabula rasa.
E allora posso, voglio, desidero dirti si. La ragazza giusta, la tua.
E ti chiedo scusa per quel giorno e ancor di più per quella notte. Ti chiedo scusa per l'incertezza, la mia e voglio dirti grazie per la certezza, la tua che ha restituito a me tutto quello che credevo di avere perduto.

Quasi un anno fa, esattamente il 24 luglio, all'alba, io guardavo da un balcone un tram sferragliare rumoroso sui binari, un uomo attraversare la strada e un negozio aprire i suoi battenti. Ed io ricordo quell'alba come fosse ieri.
La mia perduta certezza e la mia acquisita coscienza.
Non era un dettaglio quello che era andato perduto ma una enorme gigantesca svista di cose tutt'altro che effimere.
Il sacrificio di cui ti parlavo l'ho tessuto ogni giorno sulla mia pelle. Ho costruito cose che sono andate distrutte poco dopo ma non ho desistito per un solo secondo, ed ho ricominciato da capo con l'infaticabile volere di chi sa di essere nel giusto. Ho ritrovato dei vecchi amici, ne ho perduti alcuni, ne ho conosciuti di nuovi.
Ho fatto tanto, ho detto tanto, ho pensato molto e poi un giorno quasi per caso ho visto in un bicchiere il riflesso del mio sorriso mentre brindavo a tutto quello che di bello e nuovo c'è nella mia vita.
E quindi è sì, è mille volte sì.
Non freddamente felice ma caldamente, instancabilmente, profondamente.