tag:blogger.com,1999:blog-367997652024-02-19T22:12:41.643-08:00Tramonti a nord-estCrepuscoli e raggi di sole di una sofisticata esteta...racconti licenziosi della sua vita da mannequinne fra labbra rosso cadmio e polvere di cipria...Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.comBlogger126125tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-84311755751228128892014-07-10T13:48:00.001-07:002014-07-10T13:48:31.661-07:00Il tempo degli addii <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV9GWvDTufRlYdLKY6crV3xie7jWB6VnXIN1medjmVHAbdQNmR5VEnWOWahVGQ3srcprL1pUce7o6B3N5UW67xg0G4hrl69VcaDalG7h9k38UIMjmGyr3ZHfafIq8MJKE8d8LS/s1600/photo.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV9GWvDTufRlYdLKY6crV3xie7jWB6VnXIN1medjmVHAbdQNmR5VEnWOWahVGQ3srcprL1pUce7o6B3N5UW67xg0G4hrl69VcaDalG7h9k38UIMjmGyr3ZHfafIq8MJKE8d8LS/s1600/photo.JPG" height="400" width="400" /></a>Ricordo il momento in cui iniziai a scriverti di me. Avevo voglia di raccontarti, di raccontarmi. Ricordo</div>
la luce che filtrava dalla piccola ed unica finestra di quel minuscolo appartamento in Caledonian Road.<br />
<br />
Ora ti scrivo sotto lo stesso cielo ma da una finestra ampia e luminosa, lo sguardo non più costretto entro le mura di un cortile ma che arriva ampio e libero fino all'arco dello stadio di Wembley.<br />
<br />
Sono partita dall'Inghilterra come se non vi sarei più ritornata. Poi la mia vita in Spagna, nell'appartamento in calle de Provença.<br />
Poi la mia Roma solo una manciata di mesi per non lasciarsi morire da quella grandiosa, immobile bellezza. Poi finalmente casa, la mia Londra.<br />
<br />
Le circostanze sono cambiate ma soprattutto sono io che sono cambiata.<br />
<br />
<br />Non ho più voglia delle esuberanze, delle frasi gridate, delle persone spigliate ma piuttosto delle discrezioni, delle frasi sussurrate, delle persone timide.<br />
<br />
Lasciare il palco e scoprire la bellezza della penombra delle quinte.<br />
<br />
Per mesi ho indugiato nello scrivere con la scusa di non trovare il tempo pur sapendo che il tempo per le cose che ho desiderato fare l'ho sempre trovato.<br />
No, non è il tempo che mi manca ma la volontà.<br />
<br />
Per questo credo sia arrivato il tempo di salutarci.<br />
<br />
Ho nostalgia di quella vita in cui davvero ci si perdeva, davvero ci si diceva addio, quella vita in cui tu non sapevi più niente di me ne io di te. Era bello ma sopratutto necessario non sapere niente delle reciproche esistenze. Era bello e necessario perché il tempo e la nostra memoria restituiva alle persone una dignità che non avrebbero mai posseduto se non che con l'assenza.<br />
Come una polaroid che dona ad una immagine un colore tenue di cui la vita vera è sempre stata priva.<br />
<br />
Qui sembra costantemente di sapere tutto di tutti, sembra non ci si possa perdere di vista, siamo tutti troppo distanti eppure fastidiosamente vicini.<br />
<br />
Ho nostalgia di un telefono che squilla a vuoto echeggiando tra le stanze e che se non sei li dovranno aspettare il tuo ritorno per parlarti.<br />
Ho nostalgia delle lettere che arrivano in un appartamento in cui non vivi più e che per questo torneranno al mittente, che non saprà e non potrà più scriverti lettere di perdono, non potrà più chiederti come stai.<br />
<br />
Al contrario io so cosa mangi, di che parli, cosa scrivi. Vedo le tue foto su Instagram, so del tuo lavoro su LinkedIn, della tua vacanza al mare su Facebook, e poi quelle infinite insopportabili informazioni che su 140 caratteri di Twitter condividi più o meno regolarmente e che dovrebbero darmi l'ampiezza e la consistenza di una esistenza.<br />
<br />
Io vorrei poter non sapere niente ma sopratutto vorrei che tu non avessi l'illusione di sapere.<br />
<br />
Tu conosci solo Artemisia ma non hai mai avuto il piacere di conoscere Chiara.<br />
<br />
Chiara che non fa più la modella ma la fotografa, che insegna con passione ma non smette di imparare, che adora correre nel parco anche quando piove ma sopratutto che ha un motivo veramente importante per desiderare l'arrivo della prossima primavera.<br />
<br />
Questa però è un'altra storia ed io ora non posso raccontartela perché qui c'è troppo rumore.<br />
<br />
Tornerò? non lo so, davvero non lo so, forse un giorno quando il telefono squillerà ed io sarò a casa per rispondere, quando il postino mi recapiterà la tua lettera, quando le notizie dell'altro davvero torneranno a sorprenderci, forse un giorno quando tutto questo rumore si sarà attutito.<br />
<br />
Ed è dunque così che Artemisia lascia il suo palco ed il suo pubblico, un ultimo saluto ed un ultimo bacio che tingerà di rosso la tua guancia sperando che resti per sempre indelebile.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br /></div>
Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-61108037558485540492013-09-17T17:26:00.000-07:002013-09-17T17:26:58.735-07:00Addio a Kilburn<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTXEpbj_K1iKD4jQGelek9x-NMPO-xNwNmzdzkGAih0DkgSzCBJT_4MK5eFuf5anhp5YnqZUUSkOppvdB9fEgAAvO32iLvhaylDKaRh-H19STNmRuREgucIxRQcWLtEvwrJ30b/s1600/998635_10151563637701361_1507348883_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTXEpbj_K1iKD4jQGelek9x-NMPO-xNwNmzdzkGAih0DkgSzCBJT_4MK5eFuf5anhp5YnqZUUSkOppvdB9fEgAAvO32iLvhaylDKaRh-H19STNmRuREgucIxRQcWLtEvwrJ30b/s400/998635_10151563637701361_1507348883_n.jpg" width="400" /></a>Incomincia sempre così, con una valigia da fare, un nastro da imballo che stride fra le mani mentre lo si srotola e tutta quella vita che dentro una scatola di cartone proprio non ci sta.<br />
<br />
Permettimi di aiutarti a capire quello che è successo, questa lunga assenza, questi mesi di tumultuoso silenzio.<br />
Iniziare a spiegare, ma da dove? Ecco si, incomincerò dal giardino di rose.<br />
<br />
Non ero mai stata a Belfast e di certo non si può dire che sia una bella città però in tutto quel grigio e in quelle strade ancora bagnate di sangue, divise ancora da muri di cemento e di intolleranza c'è un bellissimo giardino botanico.<br />
<br />
E' proprio bello il giardino botanico di Belfast, con quella sua struttura ovoidale che è una delle prime del suo genere tutta di vetro e ferro.<br />
Ecco eravamo seduti li, su una panchina proprio accanto al roseto dopo quella serata passata a sorridere, a ridere fra le sue braccia.<br />
<br />
D'improvviso si è fatto serio, con quella espressione severa che lo contraddistingue quando sta per dire qualcosa che gli sta particolarmente a cuore, con quella compostezza da uomo del nord.<br />
<br />
Non sono sicura di ricordare la sequenza ma credo che abbia incominciato grosso modo così: " Vorrei che rispondessi ad una domanda"<br />
Aveva esordito così anche la sera prima quando mi aveva chiesto se avessi dei dubbi su di noi, lo ricordo bene perché quel temporeggiare sulle domande non è da lui, quel prender tempo solitamente non gli appartiene.<br />
" Avevo pensato di chiedertelo domani, quando saremmo arrivati presso i Giant's Causeway"<br />
ma è stato quando a detto " vivere insieme" che le mie idee si sono fatte confusamente felici.<br />
<br />
Ho risposto di si.<br />
<br />
E' bello sapere di poter essere ancora positivamente sorpresi, di poter essere ancora stupiti.<br />
<br />
Ed ora sono le ore 1.04 di una notte di settembre, ed io non posso dormire perché sto per dire addio a Kilburn.<br />
E se pure questo posto è stato l'emblema della mia conquistata libertà, io non riesco che ha ricordare lo scorso inverno, e quella neve che sembrava non sciogliersi mai.<br />
Celebro nel silenzio della notte l'estremo saluto a queste mura. A questa casa, a questa vita raccogliendo le mie ultime cose.<br />
Mi restano poche ore per spazzare via le ultime paure, le ultime reticenze dettate dalla consapevolezza di dissestare ancora una volta un equilibrio che certamente funzionava, doverne ripristinare un altro mi lascia senza fiato.<br />
<br />
Ma i miei occhi hanno visto il mare del nord, difronte a tale grandezza ogni cosa si riduce e diventa infinitamente piccola.<br />
Questo momento è nostro, solo nostro.<br />
<br />
<br />
P.s. Quella foto che vedi su l'ho scattata io durante il nostro viaggio, i Giant's Causewey, sono certa ti sarebbero piaciuti.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-62899841775595831432013-05-07T12:33:00.000-07:002013-05-07T12:38:01.136-07:00Quello che resta oltre la ragione e l'orgoglio<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Y002pIFb1BKn1na2T__S86l2DfLVuKYVs6xmuzpk7lLegdHrgSy-TP6k17uTpjfpCZEMTWjtfIhaeyRjsjZRWIh4-Chj7SarDBVTD3fQwnk3bnVvt2f6t8VTnXcj1djMZW_A/s1600/532207_10151356653396361_985290694_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Y002pIFb1BKn1na2T__S86l2DfLVuKYVs6xmuzpk7lLegdHrgSy-TP6k17uTpjfpCZEMTWjtfIhaeyRjsjZRWIh4-Chj7SarDBVTD3fQwnk3bnVvt2f6t8VTnXcj1djMZW_A/s400/532207_10151356653396361_985290694_n.jpg" width="400" /></a>"Chiunque il cui obiettivo è 'qualcosa di più alto', deve aspettare prima o poi di soffrire di vertigini ".</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
"No, vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. È la voce del vuoto sotto di noi che ci tenta e ci attira, è il desiderio di cadere, contro cui, terrorizzati, ci difendiamo." M.K.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ho avuto bisogno di tempo per scrivere questa storia.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Perché questa non è come le altre. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Questa è una storia surreale, incredibile ed ha cambiato per sempre le mie considerazioni sulle coincidenze, sulle casualità e sul destino.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ebbene se questa storia non mi fosse accaduta non ci avrei mai creduto. MAI. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiain_0vnM1I4gbbN6swWquooHhYp5QTPedpH2wwg9YlKl-Uy8NQJl-oaOhm8sGTFlMzT_ZIhfZg9CZFSRlsjLqiO1so7TD1coos-8A1kacSw5U7mtAhTK42LS6yJun_IimySqB/s1600/534384_10151353608591361_2037514121_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Considera questo.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
E' un Venerdi sera, anzi no è il Venerdì sera del 25 Gennaio del 2013. Credo, ma non ne sono certa, che siano passate le 23, 30 ma è possibile che sia più tardi, forse sta per scoccare la mezzanotte, come in tutte le fiabe, come in tutte le storie che meritano di essere raccontate.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Un treno sulla linea metropolina Jubelee di Londra, viaggia ad una profondità di trenta due metri sotto il livello del mare, questo significa che un passeggero, arrivato a destinazione dovrà salire su delle scale mobili per riconquistare la superficie. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Quel treno viaggia con una velocità variabile di 20.5 miglia orarie includendo le fermate nelle diverse stazioni.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ora immagina un altro treno, questa volta prendiamo un vagone della Central line, in questo caso il nostro treno non può superare una velocità di 30/ 40 miglia orarie, perchè sta percorrendo il centro della città e la distanza tra le fermate da una stazione ad un altra sono minori. Ci sono un minimo di 50 treni che viaggiano sulla Jubilee line e almeno 76 nella Central line nelle ore serali. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ogni anno 1,107 millioni di persone vengono trasportate da una parte all'altra della città.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ricordiamolo è un venerdì, quindi ci sono tanti treni perché la gente è fuori per festeggiare la fine della settimana. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ora rispondimi, quante possibilità hanno due persone che si conoscono di incontrarsi, senza proposito, nei cunicoli di interscambio di una stazione ciascuno in direzione </div>
opposta all'altro?</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Gli avevo chiesto una ragione, una sola valida ragione per cui io avrei dovuto accettare il suo invito. Mi rispose che era troppo orgoglioso per darmene una. Ed allora No, niente appuntamento. Questa volta niente sconti.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Volevo seppellirlo in quella giornata d'inverno, di inferno. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Quale meraviglioso funerale, farlo giacere per sempre sotto una gelida coltre di pura, soffice neve.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ed allora qualcun altro, qualcos'altro, ha scelto per noi, oltre le mie ragioni e oltre il suo orgoglio. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Questa storia non ha niente a vedere con il caso e con le sue regole.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Questa storia si chiama destino, quella forza naturale ed oscura che si è chiaramente beffata di me.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ed è così che l'ho ritrovato il mio cuore.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Non un altro, non uno in prestito ma proprio il mio.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Nel freddi antri di scambio fra una linea metropolitana all'altra, in una delle più grandi metropoli d'Europa.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ero li che lo guardavo incapace di pronunciare parole. I nostri occhi incollati, le nostre bocche serrate e mute mentre milioni di pensieri viaggiavano fra di noi.</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ho sentito quello spazio vuoto ed informe che aveva lasciato riempirsi nuovamente. Farsi spazio palpitante tra la carne. </div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Non c'erano più colori, odori, rumori. Eravamo soli e ci possedevamo a distanza. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>Senza di te sono un corpo vuoto, senza di me sei solo una libra di carne.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Noi ci apparteniamo, ci siamo sempre appartenuti. Noi siamo fatti della stessa sostanza. Ti dirò si mille volte. Mille volte si.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
P.S. Questa foto è per me di grande valore. L'ho scattata durante il nostro primo viaggio insieme, nella sua Irlanda. Il sole finalmente.</div>
</div>
Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-68827788349992357932012-12-07T17:16:00.001-08:002012-12-07T17:21:09.438-08:00My heart deceived me <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvgc1jn-kelzhqyJoxWnUa0UXi48lITxY9NAFfnTI1NTfMAjlox614y9DFVM35BtNR1ZAQuTAyM059sSZONkFou3LcWYTjpQ30L6xTkVKRGUAlrITIYipbcGrRpPjGZgjXfPZD/s1600/b.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvgc1jn-kelzhqyJoxWnUa0UXi48lITxY9NAFfnTI1NTfMAjlox614y9DFVM35BtNR1ZAQuTAyM059sSZONkFou3LcWYTjpQ30L6xTkVKRGUAlrITIYipbcGrRpPjGZgjXfPZD/s400/b.jpg" width="400" /></a>Il mio cuore mi ha tradito.<br />
Si è congedato con un messaggio. E' il coraggio che manca. La capacità di guardare negli occhi qualcuno quando si dice la verità.<br />
Forse sono occhi disarmanti, portatori di sguardi che non si sostengono.<br />
Questi miei grandi occhi. Non un mare azzurro ma un immobile lago verde scuro.<br />
Quelle poche righe e quelle parole di troppo.<br />
Ed io non una parola, non una riga, non un segno di interpunzione.<br />
Io il niente più assoluto, il silenzio più totale.<br />
Sai quanto mi piace concedermi l'ultima parola ed invece no, questa volta l'ho lasciato da solo, sul quel palco a recitare il suo monologo.<br />
Nessuno dietro le quinti che aspetti di entrare per dare la sua battuta.<br />
Il sipario si chiude e lo spettacolo è finito, senza applausi, senza spettatori.<br />
Addio cuore.<br />
Poi ho indossato le scarpe da ginnastica e sono andata a correre per consumare le suole ed il dolore per una insostenibile assenza.<br />
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<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-4243689463194234162012-11-23T10:02:00.000-08:002012-11-23T10:02:52.653-08:00Una promessaLa mia è una promessa d'amore. Per amore... amor proprio.<br />
<br />
Se mi ferirai, se mi farai sanguinare, se mi sfigurerai lasciandomi piena di lividi e graffi, se mi lacererai l'anima, se violenterai la mia mente, se in fine, mi lascerai distrutta con il corpo martoriato e tumefatto,<br />
<br />
Io giuro che ti strapperò il cuore dal petto e ancora palpitante, lo mangerò.Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-53230131923334760112012-11-20T17:16:00.001-08:002012-11-20T17:16:34.780-08:00Quando finiscono le favole.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYwuLLuaYE8rPs4JRXfBDDH2dHDLfeP0FG8c62gzZ6DcpxGHWjN1CpHIk-OMwZqp9R2w6HwRRCVFxjrtwf_M29pikKY7JFbYasKGeMi3lXH3wj6WpEPMrmoFomSuPcKA3DL1e7/s1600/602334_10151108769011361_2074044426_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYwuLLuaYE8rPs4JRXfBDDH2dHDLfeP0FG8c62gzZ6DcpxGHWjN1CpHIk-OMwZqp9R2w6HwRRCVFxjrtwf_M29pikKY7JFbYasKGeMi3lXH3wj6WpEPMrmoFomSuPcKA3DL1e7/s400/602334_10151108769011361_2074044426_n.jpg" width="400" /></a>Nessuno ci racconta mai come vanno a finire le storie a lieto fine, tutti tacciono dopo quel sentenzioso " e vissero felici e contenti".<br />
<br />
Per questo non sappiamo cos'è la felicità, per questo non sappiamo raccontarla.<br />
<br />
E se questa fosse una storia? Se io potessi raccontartela?<br />
<br />
Ecco, ricordi quei due?<br />
<br />
Li abbiamo lasciati li per strada a scambiarsi la promessa di un incontro o se vuoi li abbiamo lasciati li con la loro storia andata male, con il loro non capirsi, con i loro reciproci addii.<br />
<br />
Ecco proprio loro.<br />
Infondo ci si affeziona ai personaggi di una storia e ci siamo affezionati alla ragazza italiana dalle gambe lunghe e magre, al ragazzo dal nome irlandese, imperscrutabile con il suo impermeabile scuro.<br />
<br />
In fondo abbiamo tifato un po tutti per loro, abbiamo avuto bisogno di credere che potevano farcela, che quel reciproco interesse nato in una sera d'Ottobre potesse sopravvivere alla crudeltà del razionale, alla freddezza della realtà.<br />
<br />
Dopo aver riversato tutto il nostro crudele cinismo, abbiamo maggiormente bisogno di credere in qualcosa, un barlume di speranza, abbiamo bisogno di pensare che qualcosa di consistente rimanga, anche se non narrato, dopo un "e vissero felici e contenti".<br />
<br />
E allora mettiamo che si, si fossero detti addio, mettiamo che avessero deciso di non incontrarsi più. Perché allora sono in quel bar? perché si stanno baciando?<br />
<br />
Tutto questo non ha niente a che vedere con la ragione, non c'è nulla di sensato.<br />
C'è qualcosa di folle, di totalmente deviato, di estraniante e pur tuttavia spontaneo.<br />
<br />
Goethe avrebbe detto che è dovuto ad una reazione chimica, elementi che tendono a stabilire una affinità, cioè una predilezione nel costituire un legame.<br />
Non saprei usare parole migliori di queste.<br />
<br />
Sono li seduti e si consumano di baci, tra qualche ora si separeranno, e torneranno ognuno verso casa.<br />
Si vedranno ancora e questa volta non c'è dubbio.<br />
<br />
Lei si sentirà stupidamente felice.<br />
Temerà la fragilità della sua felicità, si dispererà al pensiero che possa non essere corrisposta come vorrebbe, però non può fare a meno di sentire il profumo di lui sulle sue mani, non può fare a meno di pensare che è martedì notte, che fuori sta piovendo e che è innamorata.<br />
<br />
p.s. Questa foto è quello che vedo dalla mia finestra ed è il simbolo della mia conquistata libertà, della mia costruita felicità, niente mi è più caro di questo.<br />
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<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-77993547628655505422012-10-23T17:07:00.001-07:002012-10-23T17:23:19.307-07:00Se questa fosse una storia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLuAh8Cy5DfLjGxjXG_q_1KA79Z0UXuUnzhohHLs-DRxlihyP_dLXGcxEc41ayOo1RFxf4KKz6yStTOWiq7DZuuoYBUKwAN9FBekXGvGbWliWqMKVK8c0dw7nbajNWWW-jvSLQ/s1600/578957_10151094831066361_324313724_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLuAh8Cy5DfLjGxjXG_q_1KA79Z0UXuUnzhohHLs-DRxlihyP_dLXGcxEc41ayOo1RFxf4KKz6yStTOWiq7DZuuoYBUKwAN9FBekXGvGbWliWqMKVK8c0dw7nbajNWWW-jvSLQ/s400/578957_10151094831066361_324313724_n.jpg" width="300" /></a>In una sera d'Ottobre, dopo aver cenato con alcuni amici in un ristorante di May Fair, si incamminò verso casa.<br />
<br />
Non faceva freddo ma aveva piovuto e l'umidità era tutto intorno come una patina opaca e bagnata, una pellicola di cellophane appiccicosa che con persistenza avvolgeva ogni cosa.<br />
Aveva le gambe lunghe e magre indolenzite dalle estenuanti corse alle quali si era sottoposta con intransigenza da mesi, ogni giorno, in nome di quel benessere che alla fine, lei lo sapeva, era più mentale che fisico.<br />
<br />
Camminava con passo svelto con un'andatura oscillante accentuata da quei tacchi altissimi che la facevano sembrare ancora più magra, più sottile, un filo d'erba.<br />
Teneva le braccia intorno al corpo serrate in un abbraccio.<br />
<br />
Si infilò giù scendendo rapida le scale mobili della metropolitana. Fece attenzione a non urtare le persone che sostavano sul lato destro, trasportate da quel cigolante nastro metallico mentre veloce scendeva nella pancia della terra.<br />
<br />
La luce verdognola del neon sfarfallava con una intermittenza quasi impercettibile.<br />
Salì veloce su vagone del primo treno. Scese alla prima fermata poi a passo ancora più ritmato camminò tra i cunicoli stretti e bassi.<br />
<br />
Doveva arrivare a prendere l'altra linea, collocarsi li dove inizia la banchina e dove il primo vagone del treno avrebbe sostato.<br />
Sapeva bene che se si fosse collocata in quella posizione, nella stazione di Oxford Circus, una volta arrivata a destinazione si sarebbe trovata nella parte più vicina all'uscita e avrebbe risparmiato alle sue sottili gambe stanche diversi metri.<br />
Si collocò li dove era previsto e diede una rapida occhiata al cartellone luminoso. Due minuti ed il treno sarebbe entrato in stazione.<br />
<br />
Due minuti, è strano a credersi ma, delle volte, è il tempo necessario ad avvicinarci a qualcuno, il tempo necessario a scrivere un nuovo capitolo, magari una nuova storia. Due minuti, cosa sono due minuti? un tempo infinitesimale se considerata un' intera esistenza.<br />
Fu in quel momento che lo vide arrivare con un passo deciso. Lei che pure era abbastanza attenta come osservatrice, non gli avrebbe prestato attenzione se lui non avesse scelto quella posizione con la stessa sicurezza con cui lei lo aveva fatto solo qualche secondo prima.<br />
Lei ebbe l'immediata consapevolezza che la scelta di lui di collocarsi in quel posto era pertinente come la sua.<br />
Era alto e magro. Indossava un impermeabile scuro. Una serietà austera gli irrigidiva i lineamenti. Una bocca non troppo grande ma ben disegnata, una fronte spaziosa.<br />
Il treno arrivò in stazione con il solito rumore assordante di freni e con una ventata che la fece retrocedere qualche passo dalla linea gialla tracciata sul marciapiede.<br />
Aspettò che i passeggeri scendessero poi con un saltello salì sul treno.<br />
Vide un posto a sedere e sperò di potercisi accomodare ma il ragazzo con l'impermeabile era già li. Stava per sedersi quando la notò e fece cenno per cedergli il posto.<br />
Lei si affrettò a pronunciare un gentile diniego, così come si deve in quelle circostanze ma lui fu prontamente categorico.<br />
" Please do it!"<br />
<br />
Lei prese posto e qualche fermata dopo anche lui trovò a sedere nella fila di fronte.<br />
Per un attimo i loro occhi si incrociarono.<br />
Poi si guardarono ancora ma questa volta nessuno dei due abbassò lo sguardo. Solo alcune persone che erano in piedi e che ciondolavano mollemente lasciandosi trasportare dal movimento basculante del vagone, impedivano ad entrambi di continuare a guardarsi. Le porte si aprirono e si richiusero per un paio di volte, poi lei si accorse che era arrivata e si alzò.<br />
<br />
Lui fece altrettanto.<br />
Lei sorrise tra se pensando di aver avuto la giusta intuizione circa la loro stessa scelta del vagone.<br />
Per qualche secondo camminarono uno accanto all'altra, più piano di quello che avrebbero fatto se non si fossero notati.<br />
Poi lui le chiese se aveva passato una bella serata, così come si farebbe con qualcuno che si conosce. Lei gli sorrise, gli disse di si.<br />
Lui notò l'accento straniero di lei e gli chiese da dove venisse. Lui si presentò.<br />
Aveva un nome bello e raro di origine irlandese.<br />
Lei si accorse che l'espressione dura di lui si era sciolta in un sorriso, un bel sorriso.<br />
Camminarono fuori dalla stazione.<br />
Lui le chiese se voleva bere qualcosa, lei le disse che avrebbe voluto ma non quella sera, un'altra volta.<br />
Lui sorrise e le disse che quello, dalle sue parti, era un modo cortese di dire di no.<br />
Lei gli rispose che quello, dalle sue parti, era un modo cortese per dire " un'altra volta".<br />
Dopo quelle formalità che avrebbero permesso di vedersi ancora si fecero compagnia per un breve tratto di strada, si salutarono con la promessa di rivedersi presto.<br />
<br />
Ecco se questa fosse stata una storia, se questo fosse stato un romanzo, un film, un semplice racconto di narrativa questo sarebbe stato un bel inizio.<br />
Ma questa non è una storia, e se rassomiglia a un racconto o ad un film, è solo un caso.<br />
<br />
La vita non è un testo di narrativa e non si può scrivere con quella serenità pacificante di un racconto. La vita ci aggiungerà sempre qualcosa di ruvido, una nota stonata, un incidente che improvvisamente muta tutto quello che era nelle premesse.<br />
Se la vita è vita, se lui e lei si fossero cercati e visti in seguito, dopo quella sera che aveva tutta la suggestione di un racconto perfetto allora non sarebbero stati felici e così come si sarebbero trovati si sarebbero anche perduti.<br />
La vita va anche così.<br />
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<i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=rdqTMqH-iHI">Maybe we make a deal, maybe together we can get somewhere</a></i><br />
<i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=rdqTMqH-iHI">And finally see what it means to be living</a></i><br />
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<span class="Apple-style-span" style="color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; line-height: 18px;"><br /></span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Segoe UI', Corbel, helvetica, verdana, arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 15px; line-height: 20px;"><br /></span></span>
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<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-24261192037260631722012-09-18T06:58:00.003-07:002012-09-18T06:58:28.230-07:00Gli amantiGli amanti non hanno un nome e non fanno numero.<br />
<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-43506632709403343302012-09-16T11:57:00.000-07:002012-09-16T11:57:21.192-07:00The rules of the Game<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOi363AJQQTGPNscghswkmWlniSoGQBCmKmbAFi89MtaG73Xx_0bxpbo1816cT9ZbRyVEM-WeNGKrvO1wnIjorYfhkRfgwG0fsEakldfiVXormTgDdNZ-mft1mumvTfuRJ4Hrx/s1600/400918_10151050242631361_536352270_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOi363AJQQTGPNscghswkmWlniSoGQBCmKmbAFi89MtaG73Xx_0bxpbo1816cT9ZbRyVEM-WeNGKrvO1wnIjorYfhkRfgwG0fsEakldfiVXormTgDdNZ-mft1mumvTfuRJ4Hrx/s400/400918_10151050242631361_536352270_n.jpg" width="400" /></a><br />In palio il cuore, un pugno palpitante di carne.<br />
<br />
Queste le regole del gioco: Al tavolo siedono solo due giocatori: tu ed io. Per sedersi al tavolo è necessario un invito, il mio.<br />
Terzi giocatori sono invitati a lasciare il tavolo da gioco senza rimostranze.<br />
<br />
Le regole mi dispiace dirlo, non sono delle più semplici e tuttavia devono essere rispettate.<br />
Se bari, se bluffi, se le tue carte sono truccate prima o poi io lo scoprirò. In questo caso il gioco è finito e tu hai perso.<br />
<br />
Per vincere serve tattica, una certa scaltrezza, una perseverante intelligenza e una buona dose di fortuna perché ogni tanto sarà necessario tirare i dadi del destino, affidarsi al caso o ad un innato senso per la strategia. Sono qualità che possiedi?<br />
<br />
Sii stratega abbastanza da non farmi prevedere le tue mosse, non mi piace giocare a carte scoperte, il gioco diventa meno interessante e a me piace essere stupita. Saprai stupirmi?<br />
<br />
Gioca per vincere o non giocare affatto.<br />
Per giocare ci vuole ironia.<br />
Per giocare bisogna essere sportivi abbastanza da accettare il vantaggio che qualche volta uno dei due avrà sull'altro, e desiderare profondamente di volerlo colmare.<br />
<br />
Fammi vedere con quale maestria mi guarderai negli occhi, tenendo le tue carte, conquistandoti la mia stima con l'abilità di colui a cui non piace perdere.<br />
<br />
Io aspetterò la tua mossa con altrettanta audacia, giocherò le mie carte con attenzione e farò sempre in modo di riservarti qualche asso che prontamente tirerò fuori dalla manica, nel momento più inatteso.<br />
<br />
Insieme punteremo senza riserve, come i migliori giocatori d'azzardo, perché entrambi sapremo che la posta in gioco vale tutti i nostri reciproci averi.<br />
<br />
Le carte sono state mischiate, il tavolo è allestito.<br />
<br />
Manchi solo tu, ma tu chi sei?<br />
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<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-33070345991794983012012-07-05T08:10:00.000-07:002012-07-05T08:19:18.571-07:00Sogno di una notte di mezza estate<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpYp0-MnxDCa8tchyphenhyphen5xYHXhQSaJXlflQ2L2ZfcygHOpTmh3yaw-UYG5UoNR1TPKUuwUUr_a5YfI5fOLecpUY0LjqbgzLPZN_5eSi05sWmx8sn29nkcRRspwGH6mdVf-g9GSDqY/s1600/artexc.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpYp0-MnxDCa8tchyphenhyphen5xYHXhQSaJXlflQ2L2ZfcygHOpTmh3yaw-UYG5UoNR1TPKUuwUUr_a5YfI5fOLecpUY0LjqbgzLPZN_5eSi05sWmx8sn29nkcRRspwGH6mdVf-g9GSDqY/s400/artexc.jpg" width="400" /></a>L'architettura sublime di un volto perfetto. Occhi scuri come petrolio ed affoghi lenta nella consistenza vischiosa di quella oscurità.<br />
<br />
Poi i miei occhi che incontrano i suoi ed è come quando il mare si infrange violento sulle rocce aguzze di una scogliera. Lo stesso suono, lo stesso effetto dell'acqua che rarefatta si nebulizza in mille particelle inconsistenti.<br />
<br />
Tra le sue mani un bracciale dalla circonferenza ellittica. Ascolto le sue parole mentre scivolano ipnotiche dalla sua bocca.<br />
<br />
Sento la presa forte e sicura della sua mano sul mio polso mentre infila il bracciale e si accorge di quanto sia esile, sottile, di come l'accessorio scivoli via sulla superficie piatta e liscia della mia pelle.<br />
<br />
Ed è così all'improvviso, inaspettatamente che quella frase torna alla mente come un mantra dal valore archetipo, una litania, la riesumazione di una antica formula magica<br />
<br />
<a href="http://tramonti-a-nord-est.blogspot.co.uk/2010/01/quando-credero-di-averti-perduto.html">" <i>I miei polsi sottili per sempre legati ai tuoi</i>"</a>.<br />
<br />
Nonostante non la pronunci sento infrangere la lingua sui denti ed il suono morire sulle labbra.<br />
<br />
Ne comprendo il significato profondo, non quello contingente, quello dell'episodio che l'ha generata ma il significato preistorico, trascendente: L'annullamento dell' Io nel Noi.<br />
<br />
Bevo del vino bianco e freddo. Lo sento andare giù nella gola arsa, arrivare allo stomaco ed incendiarlo con la sua gradazione alcolica.<br />
<br />
Tutto si fa più fluido, mellifluo.<br />
Le luci già soffuse sembrano affievolirsi ulteriormente; una brezza sottile come come un alito penetra dalla portafinestra.<br />
<br />
Il <i>fluttuante</i> respiro del mondo.<br />
<br />
Prima che il giorno arrivi e che il buio della notte si stinga: La musica, le lenzuola sfatte, il caldo umido di una notte d'estate, volti che ci fissano muti da una tela parzialmente grezza di un dipinto incompleto.<br />
<br />
Poi tutto quello che era stato così concreto e tangibile si fa inafferrabile, della stessa materia dei sogni, impalpabile.<br />
<br />
E ti domandi se quegli occhi scuri come la pece siano mai esistiti, se la geometria perfetta di quel volto non sia altro che una equazione di una mente dormente.<br />
<br />
Poi fu la luce.<br />
<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-64511775270682090132012-06-08T06:44:00.001-07:002012-06-08T06:44:32.253-07:00Ci sono dei giorniCi sono dei giorni in cui la felicità degli altri mi sembra insopportabile.<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-13937601894725867262012-06-05T09:24:00.000-07:002012-06-05T09:24:13.523-07:00Dea inutile<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjee2kvBZktG8l1EE_nmDMH2GPUNfjPFdkDGyiyia6h2FHRNCCt6YH9riaC5EiWa8rv3HYHTZXdRZE0zxk-wTBgBND3bx4EEkpyPljMh2ii6cZOw_GGntR_3zLaZx4KybbFEEc3/s1600/artblog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjee2kvBZktG8l1EE_nmDMH2GPUNfjPFdkDGyiyia6h2FHRNCCt6YH9riaC5EiWa8rv3HYHTZXdRZE0zxk-wTBgBND3bx4EEkpyPljMh2ii6cZOw_GGntR_3zLaZx4KybbFEEc3/s400/artblog.jpg" width="243" /></a>Mi piacquero molto quelle parole.<br />
Le cito seguendo il loro naturale ordine ma estrapolando solo quello che per me ha un valore:<br />
<br />
<i>" Spacco il bicchiere mentre incendi l'aria [...] Ti prendo. Ferma...perfetta e preziosa nel mio nastro [...] Siamo stretti, rischiamo di cadere in pezzi. Prenderò il rischio. </i><br />
<i>Sfondami il petto[...]. E' la prima volta che qualcuno mi culla . Sei inutile se non rimani, sei una dea inutile."</i><br />
<i><br /></i><br />
Vibranti, vigorose e vitali.<br />
Peccato che non abbiano mai portato il mio nome.<br />
Io, il tempo della ragione e per un motivo che mi è ignoto, il tempo di una molle pacatezza. Dov'è finito lo slancio? Dove il febbrile desiderio, le notti insonni che bruciano di passione?<br />
<br />
Non valgo la pena di un viaggio. Troppo tempo, troppe paure, poche possibilità.<br />
E' dalla motivazione che dipende la performance.<br />
E la motivazione è divenuta poco importante.<br />
Non posso fare a meno di rimproverarmi per non aver seguito quell'istinto che sempre così rigorosamente dice il vero.<br />
<br />
A cosa serve essere brillante, a cosa serve essere perfetta, a cosa serve essere ambiziosa se non posso essere condivisa, accettata, amata?<br />
Forse sono una <i>dea inutile</i>.<br />
<br />
Eppure.<br />
Eppure non posso, non ci riesco.<br />
E' forse questo maledettissimo, enorme Ego.<br />
Questa dannata, profonda convinzione di essere migliore, di valere mille viaggi e mille parole.<br />
Un amore che incendi la pioggia, che non lasci niente di intentato.<br />
<br />
Non posso fare a meno di pensare che tu abbia fallito il proposito di essere all'altezza di questa Dea, seppur inutile.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-89212193675213893322012-04-24T16:18:00.001-07:002012-04-24T16:18:50.148-07:00Pensieri sparsi e cose non dette.<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfa0O4cAtw8saW6xJITff5NeTAe2MZ-I8HI2TdE7959ssZ0F_RhfDWDS3rLLFbERyhZ0fXC1Z2B_LvXfwcWWA6JlM_ZkOBmkavpz7PlJfDwMluRVT6tgOr1ffEPdICI0sTkIXM/s1600/artemisia.artex.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfa0O4cAtw8saW6xJITff5NeTAe2MZ-I8HI2TdE7959ssZ0F_RhfDWDS3rLLFbERyhZ0fXC1Z2B_LvXfwcWWA6JlM_ZkOBmkavpz7PlJfDwMluRVT6tgOr1ffEPdICI0sTkIXM/s400/artemisia.artex.jpg" width="266" /></a>Ci sono dei pensieri che ho tenuto per me, non sempre cose importanti, cose che restano sospese, senza conseguenze, inerti e mute. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Oggi condivido ma sappilo che sono riflessioni senza tempo e che di certo hanno trovato poco spazio.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
"Ho un livido sulla schiena. Lo sento quando mi appoggio allo schienale del divano, è li proprio sulla prominenza della vertebra.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
G. è stato in città. Come era prevedibile io non l'ho saputo da lui.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ieri sera sono stata sveglia fino a notte fonda, ho lavorato quasi trattenendo il fiato. Quando sono andata a letto ho dormito un sonno profondo e senza sogni.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Di recente ho visto una foto di D. con la sua donna ed ho pensato che stanno bene insieme. Ho pensato che dovrebbero usare una crema solare ad alta protezione perché hanno entrambi le efelidi. Noi non avevamo la stessa compatibilità fisionomica.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Quando penso a Lara mi sento infelice, non riesco a credere di non essere riuscita a riportarla a casa.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Dovrei sedermi e dimenticare, e allora forse accetterei che " anche se ti comporti bene e fai quello che va fatto, può accadere che le cose non vadano come dovrebbero".</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Vorrei che qualcuno si prendesse cura di me ma dubito di sapermi affidare.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Mi sorprendo per l'acuta intelligenza con la quale metto a punto nella mia testa piani di vendetta, sarebbe così facile realizzarli, così semplice servire quel famoso piatto freddo ma poi mi rendo conto di non tenerci, ecco, semplicemente non me ne frega niente. Le azioni senza intenzioni non hanno nessuna fascinazione su di me.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Roberto è subdolo, Ben è un inetto.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Akin possiede una gentilezza rara. Le persone gentili mi piacciono molto.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
L'unica cosa che mi interessa veramente in questo momento è il successo."</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
P.s. Se per qualche insana ragione questo blog non ti bastasse più, se vuoi sapere di più di me allora vienimi a trovare, basta seguire la<a href="http://rottaanord.blogspot.co.uk/"> rotta a nord</a>.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-18860182159093182982012-04-09T10:23:00.000-07:002012-04-09T10:23:14.556-07:00Different views<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH8ITqn_diIABDjBSlQ_O2dExUDxzeQhydaTYz3SB4CG_6j5ANkQTry6oV1ERD-i9PIhH_7h3_DFqLn1X_C4186YEKxXp7n8xw5SHsh1LFvlXofF8TNVSyrpYtMGijq0E80sKS/s1600/from+my+windowr.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH8ITqn_diIABDjBSlQ_O2dExUDxzeQhydaTYz3SB4CG_6j5ANkQTry6oV1ERD-i9PIhH_7h3_DFqLn1X_C4186YEKxXp7n8xw5SHsh1LFvlXofF8TNVSyrpYtMGijq0E80sKS/s400/from+my+windowr.jpg" width="400" /></a>Non ho bisogno di fortuna, la fortuna è per coloro che non hanno talento.<br />
<br />
Tutto quello che ho, tutto quello che sto ottenendo non mi sembra affatto un accidente del destino, un caso fortuito, un imprevisto felice. Tutto quello che ho l'ho costruito.<br />
<br />
Per questo si amano quei trascurabili momenti di felicità, quei microscopici successi.<br />
Le considerazioni che meritano un pubblico riconoscimento.<br />
<br />
Tutto quello che di importante e bello ho avuto dalla vita è sempre stato preceduto da una negazione che sul momento mi sembrava assoluta.<br />
I "No" hanno cambiato il corso della mia vita.<br />
Perché solo quando ti senti negare qualcosa inizi a chiederti veramente che valore abbia per te la cosa negata. Se è trascurabile, dopo una dovuta riflessione, la lasci andare.<br />
Se la lasci andare sai che ci sono state delle considerazioni efficaci che ti hanno fatto propendere per questa scelta.<br />
Dopo un no, nulla viene lasciato andare per semplice trascuratezza.<br />
<br />
Al contrario, quando desideri veramente qualcosa, quando ottenerla non è un capriccio, un desiderio passeggero, quando averla è necessario a soddisfare le motivazioni del tuo esistere e della tua felicità, solo allora trovi la determinazione sufficiente ad appagare il tuo bisogno.<br />
I si non hanno mai fatto riflettere a lungo come i no.<br />
<br />
I no ci costringono a confrontarci con i nostri limiti, ad accettare le conseguenze dei nostri errori o l'inadeguatezza delle nostre azioni.<br />
<br />
I no ci offrono l'opportunità di desiderare un cambiamento e in definitiva di essere delle persone migliori.<br />
Io sono grata per tutte quelle situazioni nella vita, in cui mi sono sentita negare qualcosa perché solo quelle circostanze hanno dato sapore ai successi che sono venuti dopo.<br />
<br />
Le negazioni ci informano sulle chiusure mentali dei nostri interlocutori, dei loro pregiudizi, dei loro limiti o semplicemente ci parlano dei loro desideri e delle loro aspettative deluse.<br />
Un no è sempre un confronto, con noi stessi o con gli altri.<br />
I no sono delle opportunità e delle sfide ai quali non dobbiamo sottrarci con semplicità.<br />
<br />
Per queste considerazioni io accetterò i no che verranno come delle benedizioni, i no saranno il mio stimolo e l'affermazione della mia determinazione, la prova concreta della volontà di successo.<br />
<br />
p.s. A very special view from a very special window.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-11344177734647921512012-03-13T09:43:00.000-07:002012-03-13T10:25:15.819-07:00We used to be friends<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKHfWawhIJrgYbDLb0J4dAKwQBeBRquaa-cJd3zDZSAADlAKAxX1QYMA4hcRcCjsfNKRSZ6FV9PNl6rd421JRnGtxV1lpbkLLj1urZEBTDaGEzyALvA7dV3DnnGTlbyjo87CfD/s1600/artemisiaartex1blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKHfWawhIJrgYbDLb0J4dAKwQBeBRquaa-cJd3zDZSAADlAKAxX1QYMA4hcRcCjsfNKRSZ6FV9PNl6rd421JRnGtxV1lpbkLLj1urZEBTDaGEzyALvA7dV3DnnGTlbyjo87CfD/s400/artemisiaartex1blog.jpg" width="365" /></a>Mi è sempre piaciuto parlarti di me, mi sembrava di avere sempre qualcosa da dirti, un aneddoto da raccontarti. Tu mi stavi ad ascoltare divertito, poi argomentavi con la tua intelligenza brillante.<br />
<br />
Si godeva della reciproca compagnia senza grandi gesti, senza ridondanti orpelli. Le nostre esistenze si incrociavano regolarmente ma senza la puntualità del dovere.<br />
<br />
I nostri discorsi erano sempre ironici, anche quando erano malinconici, soprattutto se erano seri.<br />
Eravamo reciprocamente gentili ma non per pura cortesia. Notavo la tua intransigenza ma sapevo che non l'avresti riservata a me.<br />
<br />
Eravamo affini, complici, vicini. Ci intendevamo sui discorsi senza il bisogno di condividere la stessa opinione, ne l'uno avrebbe voluto cambiare quella dell'altra. Eravamo in armonia, eravamo in equilibrio.<br />
<br />
Mi interessava tutto di te. Facevo parte della tua vita, avevo un ruolo che non ambiva a titoli. Quel ruolo me lo avevi dato tu ed era importante.<br />
<br />
Poi seduti a quel tavolo non ti ho capito più, tu hai usato parole che non ho inteso.<br />
Mi hai detto di non riconoscermi ed io ho pensato di essere un'estranea.<br />
<br />
Le mie parole non ti sono arrivate così come succede tra due persone che non hanno mai parlato la stessa lingua, che non hanno mai condiviso gli stessi gesti.<br />
Avrei voluto alzarmi ed andarmene per non vedere andare tutto in frantumi ma tu hai inteso il mio gesto come una provocazione, una reazione capricciosa.<br />
<br />
Sono rimasta ad assistere sgomenta alla fine di quella proporzione perfetta che era la nostra amicizia.<br />
E' così che abbiamo smesso di essere amici ognuno sopraffatto dai propri interessi.<br />
<br />
Ed ora non riesco a fare nulla con la leggerezza che ti riservavo.<br />
Ti odio e mi odio per non sapere ritrovare la strada per tornare da te. L'avevo percorsa così, senza lasciarla disseminata di segnali pensando che non sarebbe stato necessario percorrerla a ritroso cercando il punto esatto in cui ti avrei perduto.<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-68332741437636052722012-03-12T06:09:00.000-07:002012-03-12T06:09:44.462-07:00The Tea Maker<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKTPhIIbdVQMQ644eJxOxq52Lsw2pqnlS00TVe4Aao3QoqmH5wf180-1ghGk5fEYuHt9bUnh3jAXg6cSHMy7pN_zxdqiSj8BCV-GDy2VxjpJ9gRjkfP6vW-Jg68LZ68dP7N4jw/s1600/artextramonti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKTPhIIbdVQMQ644eJxOxq52Lsw2pqnlS00TVe4Aao3QoqmH5wf180-1ghGk5fEYuHt9bUnh3jAXg6cSHMy7pN_zxdqiSj8BCV-GDy2VxjpJ9gRjkfP6vW-Jg68LZ68dP7N4jw/s400/artextramonti.jpg" width="400" /></a>Kakuzo Okakura racconta, nella sua magistrale opera, Il " libro del Tè" come questa bevanda, nella società antica giapponese, fosse considerata una medicina, un erba curativa.<br />
<br />
Okakura spiega come il gesto di preparare questa bevanda, ossia l'ebollizione dell'acqua, l'infusione della foglia e il rituale del servirla, fosse assunta ad una vera e propria religione estetica, il Teismo, e non meno ad una pratica cerimoniale all'interno delle arti tradizionali zen.<br />
<br />
L'autore del libro spiega come il tè fosse considerato anche un metodo di giudizio del comportamento degli individui: " ha poco tè" una persona che non ha potere decisionale sulla propria vita, al contrario, " ha troppo tè" colui che si lascia travolgere dagli accadimenti e dalle passioni lasciandosi sopraffare.<br />
<br />
È con questo spirito zen e con queste considerazioni spirituali che ho deciso di ascoltare il consiglio di Roberto e di accettare la proposta della signora King di fare un giorno di prova presso gli studi fotografici Snap, in qualità di assistente di studio.<br />
La signora King, va detto, ci aveva tenuto particolarmente a sottolineare le responsabilità del ruolo e a indicarmi con particolarità di dovizia che fondamentalmente si trattava di preparare del tè e del caffè agli ospiti dello studio.<br />
<br />
"A foot in the door is what you want" aveva sentenziato il mio mentore circa la mia perplessità sulle peculiarità del ruolo. In fin dei conti si tratta di uno studio molto frequentato, aveva continuato ad argomentare, e per una giovane fotografa nuova in città ogni occasione per conoscere gente influente dell'ambiente va colta senza batter ciglio.<br />
<br />
Ricordo di aver pensato che, tutto sommato, Okakura avrebbe approvato.<br />
<br />
E' inutile starvi a raccontare i dettagli di una inutile e penosa giornata che in nulla ha evocato la regalità del Cha no yu. Se mai voi abbiate il dubbio, sappiate che un borbottante bollitore incrostato di calcare utilizzato freneticamente per un centinaio di volte non ha niente a che spartire con il concetto di armonia, purezza e tranquillità che il cerimoniale del tè assurge come principio fondamentale per la sua corretta esecuzione.<br />
<br />
A volte bisogna trovarsi nel posto sbagliato per comprendere veramente cosa significa ESSERE nel posto sbagliato. Ma essere nel posto sbagliato può anche significare prendere coscienza del proprio ruolo, del proprio valore e della propria strada. Ricordare durante il percorso che in nulla vogliamo avere poco tè o troppo tè. Quello che vogliamo è raggiungere l'equilibrio, quello che vogliamo è il NIN, non la pazienza ma la perseveranza.<br />
<br />
Ed io diabolicamente persevero.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-24204311862619889572012-02-24T06:12:00.000-08:002012-02-24T06:12:29.189-08:00Come equilibristi sopra le ringhiere.Le intenzioni, le migliori credimi, ce le avevo messe. Scrivevo così :<div>
<br /></div>
<div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQrF4DDk-xzcZTiVbdiQYtVOLs88arTHWOxY4cBDmVwPRkEwHCxmag8G1ElRcTZJJsXnTi0_7YSwschpR_y2RuwY2dKZLN4dJ9II2j8rOt3UxAU_hHi6hXe5Zxo3RMmPXtdSb/s1600/artex.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQrF4DDk-xzcZTiVbdiQYtVOLs88arTHWOxY4cBDmVwPRkEwHCxmag8G1ElRcTZJJsXnTi0_7YSwschpR_y2RuwY2dKZLN4dJ9II2j8rOt3UxAU_hHi6hXe5Zxo3RMmPXtdSb/s400/artex.jpg" width="252" /></a>"Il giardino è tutto bianco. Non hai dimenticato? Quel viale va lungo e dritto, come una cintura distesa, e risplende nelle notti di luna. Ti ricordi? Non hai dimenticato?"</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
"[...] In questa stanza io dormivo, da qui guardavo il giardino, la felicità si svegliava con me e il giardino era tale e quale adesso, nulla è cambiato. Tutto, tutto bianco!"</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ho visto, nella notte, finissimi cristalli di simmetria esagonale scendere sottili ed ondeggianti da un cielo senza stelle. Sembrava accarezzassero il cielo come fosse una tenda di raso. Da prima inghiottiti dal nero petrolio dell'asfalto, tenaci hanno resistito all'oscurità e al vento fino a coprire di bianco i tetti e gli alberi, il suolo e le prominenze, come equilibristi sopra le ringhiere dei balconi. Raro che accada da queste parti. Ed io con le mani appoggiate sul vetro freddo delle finestre, trattenendo il respiro ho sospeso ogni giudizio perché la notte non mi ingannasse. La prossima settimana non sarò più qui e non guarderò più da questa finestra, parto.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Vado via e non tornerò.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Volevo lo sapessi.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Rotta a nord.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Potrei spendere fiumi di parole sulle ragioni, su tutti quegli ottimi motivi che mi vedono distante da qui, potrei ma non lo farò perché l'unica cosa che voglio rimanga nella tua mente è che io non ci sarò.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ma tu lo sai che non è la lontananza a fare la distanza.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Non sento più rabbia, ho dimenticato le ragioni del disappunto. Il cerchio inesorabilmente si chiude ed io vado via per aggiungere a quel cerchio uno che sia tangente a quello in un solo punto.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Finiva così, con quel doppio punto, uno in meno per lasciare le cose in sospeso, uno di troppo per chiudere definitivamente il discorso.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ed ora? potrei descriverti il cielo, ma quante volte ti ho parlato di questo cielo pieno di nuvole che scorrono veloci? Sembra tutto uguale eppure è tutto così ostinatamente diverso. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Qui, sola sulle mie gambe e quel senso di vuoto, quel senso disarmante di libertà e di onnipotenza. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Se guardo gli altri li vedo piccoli e insignificanti, nei loro lavori da scrivania, nelle piccole province, nelle loro relazioni consolidate e noiose. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ed io che cos'ho? io non ho niente e niente da perdere.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Avevi ragione tu, hai sempre avuto ragione tu. </div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Io avrei voluto essere dolce ma sono l'amaro che c'è nel cacao.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Io avrei voluto essere un paesaggio sopra un'altura ma sono la vertigine che ne deriva.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Io avrei voluto essere la quiete ma io sono tempesta.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Ed è per questo che tu mi hai amata, è per questo che tu continuerai ad amarmi.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Non si può cambiare la natura profonda delle cose.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Artemisia è nata qui e qui è tornata.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
</div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-9013093477724859792011-10-24T12:04:00.000-07:002011-10-24T12:04:39.372-07:00Forward-Rewind<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzmvPpH6a0BAxfDRqYMXLSp6WHIDAvI3xtlqO13tbug1Vn1SeIXj9D6q1xzsNV6329RJ5kKlVinO3LlS81eWIfizosdX270ewzjTSz0kyMLHg7Mp3A2T0LzDX7BiL915KIGYXN/s1600/artex.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzmvPpH6a0BAxfDRqYMXLSp6WHIDAvI3xtlqO13tbug1Vn1SeIXj9D6q1xzsNV6329RJ5kKlVinO3LlS81eWIfizosdX270ewzjTSz0kyMLHg7Mp3A2T0LzDX7BiL915KIGYXN/s320/artex.jpg" width="212" /></a>"Quando desideri qualcosa, tutto l'universo cospira affinchè tu possa ottenerlo".</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Londra. Un proiettile sparato a bruciapelo, un colpo esploso. SBAM! e lo senti dritto al cuore.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
REWIND.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
La pellicola va indietro veloce, è il 2008 ed io sono felice, o almeno credo di esserlo. Sicuramente credo di sapere quello che voglio.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
In realtà non lo so, sono confusa. Non riesco più a dare valore alle cose per le quali ho lottato, di conseguenza non ne hanno più alcuno. Sono a casa, a Roman Way, sono al computer e scrivo ad uno sconosciuto. "Non credergli, sta mentendo!" quella dentro di me è una voce che non riesco a sentire, viene da troppo lontano, viene dal futuro.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Vorrei cancellare l'ostacolo ma sono inciampata e quindi riparto da qui, dalla consapevolezza di essere caduta, di aver sanguinato, di aver lavato le ferite e medicato i lividi. Però la cicatrice c'è ed è giusto esibirla sulla pelle.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
FORWARD.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Londra.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
E' il 24 Ottobre 2011.Ora locale 11,45 e 30 secondi. L'ora scandisce il tempo ma il tempo viaggia veloce tra l'oggi e ieri ed io ho male alle tempie perché sono consumata dai pensieri. GUARDAMI, sono seduta sulla poltrona della mia agenzia di moda, quella bordeaux di pelle lucida, la stessa di anni fa, quella sulla quale mi ero giocata con successo l'opportunità di diventare una modella internazionale, una modella con esclusiva per una major. E questa volta chi decide sono io, la modella di fronte a me mi guarda con gli occhi blu, grandi come palle da biliardo. Sembra una bambina, sembravo anche io una bambina? Dov'è la mia innocenza?</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
REWIND.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Londra. Ottobre 2004. Sono a Covent Garden, nella piazza del mercato, parlo al telefono. Ho la gola che fa male perché sto trattenendo il respiro, sto trattenendo anche le lacrime, non voglio far sapere alla persona con la quale parlo che forse ho sbagliato, che forse le cose non andranno bene, che farà male al mio orgoglio se non ce la farò. Le cose andranno bene ma io in quel momento non lo so, ed anche questa volta la mia voce è troppo lontana per rincuorarmi ed io per una strana empatia sento la gola chiudersi all'improvviso e il respiro mi manca per un istante che sembra infinito.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
FORWARD</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Londra. 24 Ottobre 2011. La giornata si è consumata veloce e la notte ha inghiottito gli ultimi bagliori del giorno. Ho le card delle modelle per il prossimo shooting e devo solo fare ordine tra le idee, parlare con le truccatrici, decidere lo styling. Voglio tornare qui? non c'è niente che possa impedirmelo se non che la mia volontà, è quello che voglio? Desidero che quella voce dal futuro mi raggiunga adesso, che mi dia tutte le risposte, che mi sveli come andrà ma anche questa volta, come le altre, io non la sento...</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-35248469725648135112011-08-26T02:20:00.000-07:002011-08-26T05:41:15.003-07:00Il paradiso non ha finestre<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaz_Dy-42ikCdQLKlgd804r86GXqwZjLqZqxM0PByZlNoRBmUySWNAMQpUY6YOWpAc3YlZi4ONRpEt3ueVKDygHiRqXey-tdDwJXzFXUfM_mgUfLgfo8L8yuTWrsLhbX41f0nI/s1600/artex.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 292px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaz_Dy-42ikCdQLKlgd804r86GXqwZjLqZqxM0PByZlNoRBmUySWNAMQpUY6YOWpAc3YlZi4ONRpEt3ueVKDygHiRqXey-tdDwJXzFXUfM_mgUfLgfo8L8yuTWrsLhbX41f0nI/s400/artex.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5645143697071828178" /></a>
<br />Dalla finestra filtrava una luce cerulea. Il sole non c'era quasi mai ed io non possedevo che quella luce opaca e smorta. Si affacciava flebile da quell'unica finestra della cucina.<div> <div>Nell'appartamento non c'erano altre finestre. Il mondo era tutto li e sembrava fatto di moquette e mensole. </div><div>
<br /><div>La poggiavo sul ripiano alto del frigorifero, facendo attenzione che non fosse troppo in bilico e che non cadesse. L'amavo più di ogni altra cosa che possedevo. </div><div>Facevo attenzione che il fuoco fosse ben calibrato e che riuscisse a ritrarmi così come volevo. </div><div>Desideravo vedermi attraverso l'occhio vitreo della sua lente. </div><div>Così mi specchiavo sulla superficie liscia, cercando il mio riflesso. </div></div></div><div>
<br /></div><div>Ho consumato delle ore, dei giorni in sua compagnia. Niente mi sembrava più desiderabile. L'amavo perché nessuno sapeva raccontare meglio le infinite versioni di me, catturare le sfumature e le inclinazioni del mio carattere.</div><div>
<br /></div><div>Lei sola enfatizzava la mia vanità, appagava la mia creatività e nello stesso tempo criticava feroce la mia mancanza di tecnica. </div><div>Mi raccontava le cose che volevo ma anche quelle che non avrei voluto. </div><div>L'onestà, non la realtà, era alla base di questo consistente, martellante processo dialettico. </div><div>Le sue critiche erano le uniche che mi sembravano accettabili, poteva dire qualsiasi cosa ed io le avrei creduto.</div><div>
<br /></div><div>Negli anni ha continuato ad esserci. C'è sempre stata. Se delle volte mancavo alla consueta assiduità mi rimproverava offrendomi dei risultati scadenti, poi però mi perdonava tutto. </div><div>
<br /></div><div>Ma il connubio più importante è iniziato dopo, quando mi ha insegnato a vedere le cose, i luoghi e le persone. </div><div>E' stata l'unica a chiedermi di chiudere un occhio per vedere meglio.</div><div>L'unica ad insegnarmi che per vedere non basta guardare. </div><div>
<br /></div><div>Mi chiedeva però di contraccambiare i suoi insegnamenti raccontandole ciò che sapevo. Si nutriva di arte di cui amava il senso della composizione e del colore.</div><div>Adorava la musica, credeva di sentire un'affinità elettiva con il concetto di ritmo, pausa e lirica. Il cinema poi le piaceva tutto, sembrava ingoiata dai bianchi e neri delle vecchie pellicole e dai colori sgargianti dei film americani. Poi li emulava in modo sublime.</div><div>
<br /></div><div>Io le raccontavo ogni cosa, riversavo in lei tutto il mio sapere. Da allora abbiamo guardato insieme le riviste di moda in maniera diversa da come facevo prima. Concordavamo nel pensare che niente è più importante della bellezza e che la bellezza è un attitudine, un respiro, un senso speciale per le cose. </div><div>
<br /></div><div>Ritraendo i volti mi ha insegnato a guardare oltre la loro pura e semplice fisionomia, a guardare oltre la maschera di carne e ossa di cui siamo fatti e dalle imperfezioni mi ha mostrato la macchia sulla loro anima.</div><div>
<br /></div><div>In un giorno di tristezza, ha catturato il mio volto, ha voluto che vedessi l'oblio profondo dei miei occhi e così mi ha insegnato il valore della memoria e l'importanza della felicità.</div><div>
<br /></div><div>Abbiamo capito che insieme possiamo modificare distorcendo, tagliare fuori dall'inquadratura, ignorare quello che non ci piace per ridisegnare un mondo fatto a misura. </div><div>L'importanza del soggetto sull'oggetto e nulla più. </div><div>Viene di conseguenza che se voglio posso ignorarti, che se non sei lì, nella rifrazione luminosa di un pixel, allora non esisti.</div><div>
<br /></div><div>Tutto è o non è, nel cono di luce che ho ritagliato dall'oscurità.</div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-57537419244612609792011-08-23T00:43:00.000-07:002011-08-23T02:19:09.448-07:00Tra le cose<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj9GLSLx9611UTSUcOQxqQH-BlmAvU4HOd5ML7pc0RArwaILfJOXuo5yIgf0-3U_EUZ2nx1TZBfODKQgbjKYtnH1L3L1TRXlrWgyLRt47H6q4msYNeKDJhry2mds7r_KAN-NfT/s1600/flowerpowerartex.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj9GLSLx9611UTSUcOQxqQH-BlmAvU4HOd5ML7pc0RArwaILfJOXuo5yIgf0-3U_EUZ2nx1TZBfODKQgbjKYtnH1L3L1TRXlrWgyLRt47H6q4msYNeKDJhry2mds7r_KAN-NfT/s400/flowerpowerartex.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5643957023901531314" /></a>
<br /><div style="text-align: -webkit-auto;">Io sono tra le cose, tra le TUE cose.<div>Sono seduta accanto a te mentre guidi verso casa.</div><div>Sono nella musica che ascolti.</div><div>
<br /></div><div>Sono in tutte le parole che pronunci perché tutte le possibili combinazioni hanno viaggiato fra noi.</div><div>
<br /></div><div>Io sono il ricordo di un viaggio lontano. Io sono tra le tue lenzuola.</div><div>
<br /></div><div>Io sono un tavolo per due nel ristorante che ti piace. </div><div>
<br /></div><div>Il sole ti ricorda i miei capelli ed i miei capelli sono raggi di sole tra le tue mani.</div><div>
<br /></div><div>Io sono il passare delle stagioni, dei giorni, degli anni.</div><div>Io sono il riflesso sulla foto che ti ritrae.</div><div>
<br /></div><div>Io sono indelebile.</div><div>
<br /></div><div>Io sono la presunzione di sapere che è così e tu la volontà di fingere che non lo sia. </div><div>
<br /></div><div>Io sono quell'attimo di felicità, la sensazione di essere una persona migliore, io sono i profumi ed i ricordi, le esperienze ed i sogni.</div><div>
<br /></div><div>Rarefatta come aria, puoi anche non percepirmi ma non puoi fare a meno di respirarmi.</div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div><div>
<br /></div></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-42342848942078139452011-05-31T08:21:00.000-07:002011-05-31T13:37:50.724-07:00Please baby bring me home<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZM5ykoZJ2KuKeOo_ktmNfmRkyx3FerEK8E4boHHRyUkVETL03M4cr20WtAO3z9eC6lUGSLD_rNb083y19C0crvSkOPbAH1FSPRYOg35kUzBWOC86wp1m99L7kGcL3-VtbYb9V/s1600/tramontianordest.blogspot.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 237px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZM5ykoZJ2KuKeOo_ktmNfmRkyx3FerEK8E4boHHRyUkVETL03M4cr20WtAO3z9eC6lUGSLD_rNb083y19C0crvSkOPbAH1FSPRYOg35kUzBWOC86wp1m99L7kGcL3-VtbYb9V/s400/tramontianordest.blogspot.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5612981934098131074" /></a><br />Ora con le pareti spoglie, svuotata dei suppellettili, fredda come se non mi fosse mai appartenuta.<div> <div>Un contenitore senza contenuto.<div> <div>Un involucro senza sostanza. </div><div><br /></div><div>Le geometrie degli spazi ridisegnati da una luce opaca che rimbalza debole sulle pareti color crema. Dentro la stanza niente è più come prima mentre fuori resta stranamente familiare, con i soliti rumori che strisciano sull'asfalto e si arrampicano sulla cortina.</div><div> </div><div>Pochi i vestiti nell'armadio, quelli che servono ormai per questo ultimo giorno. </div><div>Sembrano corpi senza ossa che danzano nello spazio limitato di un armadio balera.</div><div><br /></div><div>Dovrei sentirmi un pò infelice. Dovrei ma non lo sono. Non provo neppure colpa per questa mancata infelicità.</div><div>Ho solo voglia di tornare a casa e di ritrovare quell' estate perduta, le mie corse in villa, la mia camera dalle pareti lilla.</div><div><br /></div></div></div></div><div>Ho troppo bisogno di domani per pensare ad oggi, alle valigge nel corridoio, alle lenzuola ancora sfatte, alle ragazze che stasera balleranno senza di me.</div><div><br /></div><div>Ho bisogno di sentire la mancanza di quello che non avrò più, della mia Barcellona, delle strade regolari delle Eixample, dell'appartamento in carrer de Provença.</div><div><br /></div><div>E sono giorni dannazione che ho voglia di un Martini, che ho voglia di brindare a me, a questo ritorno, a questo infinito senso di onnipotenza che mi fa credere con certezza che le cose stanno andando bene, stanno andando proprio come voglio io.</div><div><br /></div><div>Consumiamo questa ultima notte, amiamoci fino a domani e quando la luce filtrerà per l'ultima volta tra le fessure dei battenti prendimi la mano, tienila stretta e per favore, portami a casa.</div><div><br /></div><div><br /></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-81642869949130709882011-04-11T03:22:00.000-07:002011-04-11T05:51:23.296-07:00Effortless<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmmbUbQNB2xrPBsMG4Sih01T60aLkD8TBbaYlwp4DqGLJcd76pLEuSl5KDXOpUfNRF360bGm23L3R4tfL735HYgQ1XEVhiYL6gGTD0PmIIysAvJsuh9DNMbT9pazXH_MBWzbgk/s1600/Tramontianordest.blogspot.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 350px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmmbUbQNB2xrPBsMG4Sih01T60aLkD8TBbaYlwp4DqGLJcd76pLEuSl5KDXOpUfNRF360bGm23L3R4tfL735HYgQ1XEVhiYL6gGTD0PmIIysAvJsuh9DNMbT9pazXH_MBWzbgk/s400/Tramontianordest.blogspot.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5594304360437915874" /></a><br />Effortless. <div>Ho cercato una parola che potesse sostituirla ma non l'ho trovata.<div>Non c'è ne una, in italiano, che abbia la stessa efficacia, la stessa ampiezza di significato.</div><div> </div><div>Innato, naturale e senza sforzo. Per renderne il senso bisogna usarne almeno tre. </div><div>Invece per quell'abbreviazione, quelle semplificazioni che la lingua anglosassone consente il concetto risiede tutto lì, in un unica semplice parola: Effortless.<div><br /><div><div>Questo è il mio nuovo traguardo, quello a cui voglio arrivare. Non solo la perfezione ma la leggerezza, la facilità con cui la si consegue. </div><div>L'improvvisazione del talento.</div><div>Sono intensi giorni quelli in cui bisogna riscrivere la propria meta, i nuovi obiettivi. Mentre si piegano i vestiti nella valigia ci si assicura di avervi riposto anche tutto quello che si è imparato ed è stato tanto, veramente tanto. </div><div>Eppure la conoscenza a differenza degli oggetti che ti carichi sulle spalle, ti rende inaspettatamente leggera.</div><div><br /></div><div>Ho imparato che noi siamo gli artefici della nostra felicità e che noi possiamo scegliere se stare male un mese o un anno, un giorno o una vita. Noi solo dobbiamo dare un senso alle cose, che le cose in se non ne possiedono alcuno. Che l'esperienza ci avvicina agli altri e fino a quando alcune cose non le abbiamo vissute non potremo mai veramente capirle. </div><div><br /></div><div>Ricordo bene il giorno in cui formulai quel <a href="http://tramonti-a-nord-est.blogspot.com/2007/03/sottrazioni-reciproche.html">pensiero</a>. </div><div>Mi sembrava spiegasse molte cose di me, delle persone che ci sono state nella mia vita e che poi per una ragione o un altra non c'erano più. </div><div>Ma ora ho capito che delle volte l'assenza conferisce alle persone una dignità che non hanno mai posseduto. Nei miei ricordi, in quella incapacità di perpetuare il rancore, ho involontariamente distillato il bene e ne ho fatto un elisir prezioso che ungeva l'opinione che avevo conservato degli altri. </div><div>Quando la vita poi, ci mette di fronte ad un inaspettato ritorno di quella persona ecco arrivare con essa la verità. Non possiamo più negarci quanto ci siamo sbagliati, tutti i difetti sono ora insopportabili perché di fatto abbiamo smesso di volergli bene, abbiamo smesso di giustificarli.</div><div><br /></div><div>Ecco quello che penso: Delle volte bisogna dirsi addio, essere sicuri che sia per sempre. Desiderare di non incontrarsi mai più in questa o in un'altra vita. </div><div><br /></div><div>E non è un caso che lo dica proprio ora che sto per partire, proprio ora che, al contrario, so che alcune persone ci saranno davvero per sempre. </div><div>La parte migliore delle persone risiede nel buon ricordo che hai di loro e niente più. </div><div><br /></div><div>I tempi sono maturi, è stato il brillare di alcune stelle ad avermelo suggerito ed ora non vedo l'ora di sapere se manterranno le promesse che mi hanno fatto da lontano.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div> </div><div><br /></div><div><br /></div></div></div></div></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-5025114630078171332011-03-23T10:37:00.000-07:002011-03-23T15:33:16.870-07:00Las piedras que van a saber de amores<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqhnCxIasaxVM_ig2yX2P4JxfGwsUr3Dj28t3C9LvhXiZr0rsNfgQfx9VgQrtxLTZgd92goZezjCgCaPB6e0W6NbrQRkWzJlwelJeC1J8xOs_Dx_mtBuohX8KvqDAvtRH6ThVd/s1600/blog.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 258px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqhnCxIasaxVM_ig2yX2P4JxfGwsUr3Dj28t3C9LvhXiZr0rsNfgQfx9VgQrtxLTZgd92goZezjCgCaPB6e0W6NbrQRkWzJlwelJeC1J8xOs_Dx_mtBuohX8KvqDAvtRH6ThVd/s400/blog.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5587392864851863890" /></a><br />E' arrivato il tempo di ripartire.<div> <div>Sapevo sarebbe successo.</div><div><br /></div><div> <div>Un placido sole e una brezza primaverile mi hanno sfiorato le gambe, hanno fatto ondeggiare l'orlo della gonna, mi hanno baciato le guance accarezzandomi piano i capelli poi il vento si è raffreddato nella bruma di una sera di primavera.</div><div><br /></div><div>Guardo la città spiegarsi sotto i miei occhi. La Barcellona dei romanzi di Zafón, con le anguste stradine "tra edifici tetri e cadenti che sembrano chinarsi come salici di pietra per chiudere la linea di cielo ritagliata dai tetti".</div><div><br /></div><div>Sento un nodo alla gola e non posso fare a meno di ricordare il giorno in cui sono arrivata con una valigia piena di cose e un cuore ancora più pesante.</div><div><br /></div><div>Morii qui, mi lasciai in eredità alla terra, vagai come un fantasma tra le strade strette inondate di luce bianca e consumate dal sale e dal sole. </div><div>E dalle ceneri rinacqui come una fenice.</div><div><br /></div><div>Vorrei portare via ogni cosa, le quattro mura di questa stanza, la vista dal mio balcone, il brusio di calle Provença che si placa solo quando è sera. Ed invece devo lasciare tutto qui, come il mio dolore. </div><div>Ai luoghi si rimane imprigionati, una parte di te rimane incollata sulle superficie porosa degli edifici, nei lastricati lisci delle strade, sulle indicazioni metalliche dei segnali stradali, nel riverbero luminoso delle insegne dei negozi. </div><div>Così come una parte della città continuerà a palpitarti nelle vene e ti porterai via un mondo che altri percepiranno sempre come straniero.</div><div><br /></div><div>Bisogna andare, partire è il prezzo da pagare per chi ha tante, forse troppe ambizioni. </div><div><br /></div><div>Un addio che durerà due mesi, poi tutto ricomincerà altrove, una volta ancora, come sempre.</div><div><br /></div><div><a href="http://www.youtube.com/watch?v=1emgUdD3_pE">Las piedras jamais, que van a saber de amores.</a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div></div></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-9430561408377159832011-02-06T11:02:00.000-08:002011-02-06T12:30:19.125-08:00Come le foglie<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_CWJkgFSEac5NfaUfE5OKL17m5Fs8PixUGYZrGiRCjqKl4PPdtL8EiW2VhHczDkjegqnQtdtsy1l0qepT9v3Dv-YFOd0yn3KnXIkelgQsc09lkiCf7XK2ZjOeXMd-bPBEPHev/s1600/artemisiaportrait.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_CWJkgFSEac5NfaUfE5OKL17m5Fs8PixUGYZrGiRCjqKl4PPdtL8EiW2VhHczDkjegqnQtdtsy1l0qepT9v3Dv-YFOd0yn3KnXIkelgQsc09lkiCf7XK2ZjOeXMd-bPBEPHev/s400/artemisiaportrait.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5570675554470603330" /></a><br />Un ostinato, perpetuato silenzio. Voluto, stimato, ponderato.<div>Non perché non ci sia nulla da dire, perché non siano accaduti fatti rilevanti. Al contrario. </div><div>Bisogna sapere riconoscere il momento, quello in cui parlare ha un valore e quello in cui tacere ne ha uno maggiore. </div><div>Condividere i miei pensieri mi sembra delle volte una concessione di gran lunga troppo generosa anche per gli auditori più squisiti, figuriamoci gli altri. </div><div><br /></div><div>Sai con quanto disprezzo dico "altri".</div><div><br /></div><div>La parola è sopravvalutata.</div><div><br /></div><div>Tuttavia ora qualcosa voglio raccontartela.</div><div>Verso la fine di Dicembre sono tornata a Londra. Un viaggio tutt'altro che programmato, l'immediatezza ha impedito alla coscienza quegli inutili riflussi di sensi di colpa. Ed è stato strano, a tratti surreale, rivedermi lì in quel aeroporto da dove sono partita mille volte tranne che l'ultima. </div><div>Metaforicamente o no una parte di me è rimasta lì, una parte di me non è mai partita.</div><div>"Lasciarci in eredità" ai posti dove siamo stati è una delle cose più malinconiche e sublimi che possano accaderci. </div><div>Mentre aspettavo il treno per arrivare in città, sono stata abbracciata da una morsa gelida di vapore e oscurità.</div><div>Ho sentito il rumore delle scale mobili stridere rumorosamente nel ventre grigio della stazione. Un ostile benvenuto, ho pensato.</div><div>Ed invece no, perché nonostante le ragioni avverse che mi ci hanno portato, mi sono resa conto di quanto quella città mi somigli. Le strade percorse mille volte, la ragnatela della metropolitana che conosci a memoria, le persone che sono sempre diverse e tutte estraneamente uguali. </div><div><br /></div><div>Mi sono sentita più a casa che nel territorio iberico e questo mi ha fatto riflettere, molto.</div><div>Ho amato ricordarmi li, ho ricordato di essere stata felice.</div><div>Forse è tempo di rifare la valigia.</div><div><br /></div><div>Il Natale dovrebbe avere a che fare con la nascita, con il rigenerarsi ed invece io l'ho trascorso come una decorazione sull'albero, deliziosamente addobbata in attesa d'altro. Se non ti porta regali, di sicuro ti porta grandi riflessioni sulle quali intrattenerti. Io ne ho avuta una fra tutte. D'altro canto non c'era da stupirsi, i segni si erano manifestati da tempo. </div><div>Non so spiegarlo ma non provo dolore, non provo neppure dispiacere.</div><div><br /></div><div>Ed ora che tutto questo è passato io so che mi aspetta una grande prova. Che devo prendere delle decisioni importanti, che il tempo è arrivato ed io sono pronta.</div><div>Il vento sta cambiando, ancora.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-36799765.post-32807515842799611162010-12-02T06:33:00.000-08:002010-12-03T15:20:21.684-08:00Integrità<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Ke-Iv611leSkEuckv-tkMCirLwbLpEzPlW2kLsQh5ojpdkJW81ZMHi6gAYEBbEP1ipy0YnW_vsPj5nivVmM9eCRCPv882kGRdTsK5fq2aKvxmsy-Nansb_CN04xyoPJ9SGZf/s1600/artemisiablog.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 254px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Ke-Iv611leSkEuckv-tkMCirLwbLpEzPlW2kLsQh5ojpdkJW81ZMHi6gAYEBbEP1ipy0YnW_vsPj5nivVmM9eCRCPv882kGRdTsK5fq2aKvxmsy-Nansb_CN04xyoPJ9SGZf/s400/artemisiablog.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5546599682588732722" /></a><br /><div><div>L'Integrità. <div>Un tutto non frammentato, una interezza non corrotta.</div><div><br /></div><div>Riduttivo semplificare con il termine coerenza. Non è solo una questione di saper sostenere un'opinione ma piuttosto il sapersi prendere la responsabilità delle proprie azioni. Strettamente legata con la coscienza, con la consapevolezza di se.</div><div><br /></div><div>Sai cosa significa essere integri?<div>Significa saper fare la cosa giusta anche quando non ci porta alcun vantaggio, quando la questione non ci appartiene.</div><div><br /></div><div>E' tutta una questione di integrità, quella che non possiedi ovviamente.</div><div><br /></div><div>Faccio sempre fatica a parlare di valori, di morale, si rischia sempre di essere fraintesi. Termini da troppo tempo abusati, assimilati a concetti ecumenici che credimi sono ben lontani dal mio modo di sentire. Eppure è di questo che si tratta: La condizione di integrità genera dei valori, un codice d'onore. </div><div>Essere persone d'onore, con questo ha che fare l'integrità.</div><div><br /></div><div>Rispettare una parola data, una posizione presa, in nome della incorruttibilità.</div><div> </div><div>L'integrità disprezza qualsiasi sentimentalismo inutile ma si batte sempre per cause che agli occhi di molti sembrano perse.</div><div>Le persone integre si rifiutano di passare con superficialità estrema sulle cose senza averne ponderate le conseguenze. Senza aver vagliato le ripercussioni, gli esiti, gli effetti e le logiche conseguenze.</div><div>Ed invece.</div><div>Passare su tutto come se non ci fosse storia regressa, come se non ci fosse un trascorso. Ho troppa buona memoria per non ricordare.</div><div><br /></div><div>Un'ultima cosa:</div><div><br /></div><div>Come ho già avuto modo di dirti " Io ho capito che ci sono solo poche cose nella vita che meritano di essere replicate. Nella maggior parte dei casi, il progetto numero due di un progetto numero uno resta secondo per qualità ed ambizione." Il progetto numero tre di un progetto numero due è una perseveranza diabolica, segno vistosamente reiterato del tuo fallimento.</div></div></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /><div><br /><div><br /></div></div></div></div>Artemisiahttp://www.blogger.com/profile/09642793119419298443noreply@blogger.com9