Wednesday, September 26, 2007

Requiem







" Notte scura, notte senza la sera, notte impotente, notte guerriera. Per altre vie, con le mani le mie, cerco le tue, cerco noi due."

Notte senza stelle, coltre di nuvole scure che si sciolgono in lacrime di pioggia. Pacifica, amabile solitudine. Sono inciampata in troppe storie in questi giorni, strane storie, storie dai risvolti ambigui, crudi. Storie dove l'insospettabile era il colpevole. Racconti che si consumano in stanze di hotel di lusso fra risate di donna e il tintinnio di bicchieri di cristallo. Cronache di vite logorate in appartamenti con letti dalle lenzuola sfatte, dalle tende ingiallite alle finestre. Tutto quello che voglio e' restarne fuori, non farmi invischiare dalla sostanza melmosa che le avvolge, che finira' per sporcarmi. Voglio navigare veloce in altre acque , non dare il tempo alle persone di giustificarsi. Non voglio comprendere, non voglio indulgere nella compassione. Ed ora tutto quello che voglio e' dormire, sprofondare in un lungo sonno senza sogni. Spegnere tutte le luci, chiudere tutte le porte. Solo allora forse potro' assopirmi. Il freddo sta scendendo lento e inarrestabile, morde feroce la citta' e tra un paio di settimane la stritolera' tra denti di ghiaccio. Vorrei solo scaldarmi, avvolgermi nelle coperte, lasciare che i miei capelli disegnino sottili linee d'oro sul cuscino e dimenticare per sempre che fuori qualcuno sta rinunciando alle ultime vestigie della sua umanita'.

Monday, September 17, 2007

Ergo sum



Un groviglio di pensieri.
Un filo unico che si annoda stretto alle mie giornate tranquille.
Ore che colano dense come il miele quando si trapassa di vaso, della stessa limpidezza, dello stesso colore, dello stesso profumo.
E' il momento di tessere la tela ed allora tutto tace perche' questo lavoro va fatto in silenzio.
Operosamente manipolato perche' generi i suoi frutti. Sono irrequieta perche' non amo i momenti di transizione, perche' preferisco il sussulto dell'inaspettato.
Tra una manciata di giorni saranno ufficialmente tre anni di vita londinese, di conversazioni sul the' e sul tempo, di passeggiate a Covent Garden e di riflessioni a distanza su persone, cose e casi che si sono rivelate illuminanti, disarmanti. Guardare tutto da nuove prospettive.
Nessuna risposta solo nuove domande.
Ci sono persone che vorrei ringrazie per aver colmato le mie giornate, per avermi insegnato cose che non sapevo, per avermi fatto sorridere, per avermi inspirato nel seguire nuove passioni, per essermi state incredibilmente da esempio ed altre che ringrazio ugualmente per avermi istruito su tutto cio' che io non voglio essere, per sempre intrappolate nella rabbia, nella mediocrita', come un insetto in un blocco d'ambra.
Mi sento felice, perche' questa e' una felicita' conquistata.