
Apro la porta e sono fuori, un grosso respiro d'aria fresca mi dilata i polmoni. Poi un passo, due. Il rumore dei miei tacchi sull'asfalto nonostante la musica alle orecchie. Dall'altra parte della strada c'e' la stazione metro di Caledonian Road, un centinaio di passi o poco piu'. Nell'altra direzione, una lunga lingua d'asfalto ti fagocita nello stomaco ampio della stazione di King's Cross: un brusio di passi, una moltitudine di voci, un' infinita' di suoni indistinti che ti appiattisce, ti cancella e di te solo l'ombra sul selciato.
John mi saluta, sorridente come tutte le mattine in cui e' di turno. John, lui mi ha sempre sorriso, non riesco a ricordare un giorno in cui non lo abbia fatto. John scherza, lo fa sempre, vuole che lo sposi. Non sa quasi nulla di me, tranne quello che le apparenze suggeriscono, ne` io so nulla di lui, una reciproca mancanza, eppure il suo sorriso riempie la mia giornata, la scalda di un affetto sincero.
Non sarebbe la stessa cosa se John di tanto in tanto non apparisse mezzo busto dietro il gabbiotto della biglietteria, con il suo viso rotondo e quel sorriso generoso.
Anche Therry, il mio gentelman inglese, che chiede sempre come stai e che dice buongiorno in italiano merita di essere qui, fra le mie pagine ma oggi non c'e`, non e` di servizio, mi manchera' oggi. Mi infilo nell'ascensore trafilata, le porte si chiudono con quel rumore metallico che le contraddistingue.
Dove sto andando? E soprattutto ha veramente importanza? Io percorro le mie strade, le sciolgo come un gomitolo di lana, cammino con quel passo di chi sa' cosa vuole e come ottenerlo. Eppure eccomi basta un niente e sono perduta dietro un fil di ferro di pensieri. Se ti muovi, se cerchi di svincolarti e' sangue che scorre lungo le gambe. Ci sono cose da fare, decisioni da prendere e questo tempo gia' dilatato all'infinito sembra non essere abbastanza.
La musica continua a suonare brani a random creando quella strana commistione di melodico e martellante che a tratti fa male alle orecchie, eppure non puoi farne a meno di questa colonna sonora senza titoli di coda.
Voglio tornare a casa, infilare la testa sotto il cuscino, dormire un sonno profondo...