Friday, December 11, 2009

Sulla semplicità


Ci sono degli aggettivi che non dovresti desiderare di sentirmi mai pronunciare per connotarti. Per esempio, semplice. Per me semplice è ciò che è costituito da un unico elemento, per certo decerebrato, oppure facile, talmente facile da essere elementare, senza affettazione ne ricercatezza.

La semplicità, nella maggior parte dei casi, non è affatto una qualità positiva. Chi ama la semplicità solitamente, non desidera compiere lo sforzo che richiede scegliere, selezionare secondo gusti e preferenze.

La semplicità non si cerca, dire di ricercare la semplicità nelle cose è un paradosso inaccettabile. L'essere sofisticati implica al contrario uno sforzo intellettivo di gran lunga più impegnativo. Per essere elaborati, bisogna conoscere con esattezza un numero sostanzioso di gusti, saperne cogliere le sfumature che ne costituiscono le differenze ed infine acquisirli secondo un equilibrata composizione, seguendo le proprie inclinazioni.

Delle volte si è indotti a credere che la semplicità abbia a che vedere con un certo stato di natura, una essenzialità che appartiene all'individuo dalla sua nascita e che qualsiasi cosa si sovrapponga a questo stato, sia un eccesso inutile, una ridondanza superflua. Niente di più falso e mistificato. La cultura richiede necessariamente un superamento, una elevazione dallo stato di semplicità.

L'ignorante è sempre maledettamente semplice. I sui discorsi sono ovvi, la sua consequenzialità epura il discorso da qualsiasi imprevisto, da qualsiasi accidente. La sua logica è banale e non tiene mai conto della complessità degli eventi. La semplicità è spesso associata all'umiltà. Ma l'umile per sua etimologia è colui che viene dall'humus e cioè dalla terra, dal basso. Insomma che lo vogliate o no, che la cosa vi piaccia o meno , il semplice striscia sempre e non si eleva mai.
In molte religioni l'umiltà è una qualità positiva ma solo ed unicamente perché si ammette l'esistenza di un essere superiore, che risiede in alto, al quale ci si prostra in segno di riverenzialità e subordinazione.

Ed ora è necessario mettere bene le cose in chiaro: Io sono tutto fuorchè semplice. La mia è una voluta, sentita ricerca di elaborazione e sofisticazione tanto intellettuale quanto estetica. Scelgo con attenzione, con cura, evito che il caso si impadronisca delle mie azioni.

Dubito fortemente che tu possa, in qualche modo, aver ignorato questa peculiarità: non è una questione di averlo notato casualmente, come essere inciampato in una minuziosa caratteristica della personalità.
Necessariamente si sarà presentato come un muro, una cortina di ferro, di fronte alla quale le tue qualità non possono essere da meno.

Non ti chiederò di scegliermi, ne di prediligermi. Se deciderai di ignorarmi tu ed io conosceremo la verità. Io mi dispiacerò per te e tu semplicemente andrai per la tua strada.

25 comments:

Gio said...

Semplicemente interessante ;-)

Bizzarro il destino dell'aggettivo sofisticato, cui fai riferimento.

Discende come ben sai dalla dottrina sofista, che si volle degradare e ridurre a mero esercizio d'eloquenza, ma che invece era tutto fuor che banale.

Così, se oggi c'è chi chiama 'sofisticati' i cibi alterati, il riferirsi a sè stessi come 'sofisticati' non può certamente ignorare l'origine appropriata del termine.

E poi via, Simplicio, l'ignorantone dei Dialoghi di Galileo non manca di associare nella mia mente alla semplicità l'ottusità quasi proterva di chi sa giusto contare fino a dieci ed è convinto che le somme non possano andare oltre.

Il mondo non è semplice - il nostro compito, anche nella scienza, è si rendere le cose 'facili' ma mai 'troppo facili'.
Make it simple, but not simpler (Einstein se non ricordo male).

Per quanto riguarda la religione e la 'semplicità'-'umiltà': hai mai letto le Memorie di Adriano?
In un passo meraviglioso l'imperatore critica l'essenza del cristianesimo seguendo una linea di pensiero non troppo distante dalla tua.

Buona serata!

"A." said...

"La semplicità è la forma della vera grandezza". Ho sempre creduto fosse una magra e misera consolazione per persone sempliciotte. Sicuramente lo è in quella maggior parte dei casi di cui parli. Non so che valore la cosa possa avere, comunque ti dico che mi trovo in perfetto accordo con quanto hai scritto. Quindi in accordo con te, suppongo.
Mi piace soprattutto il finale. Le ultime righe. Sui generis “Non sono io, sei tu”. Geniale ;)
Di palo in frasca, forse i giorni trascorsi rendono la mia risposta al tuo ultimo messaggio un pò fuori luogo. In ogni caso sento di non poter rinunciare alla possibilità di controbattere. Tenterò quindi, una volta tanto, di essere concisa:
-Spero che Dostoevskij non me ne vorrà, ma sono spesso stata portata a pensare che "l'IRONIA salverà il mondo". E' un mio marchio di fabbrica. Vedo però che anche tu "non scherzi" ;)
-Ora che so della sostanziale verità sulla tua vita sono anch'io sicura che il resto verrà da se... Tuttavia sono rimasta stupita della tua predilezione per i cavoli. Come credi che abbiano reagito le altre verdure...? Poveri broccoli!
-Quanto all'uomo borsetta... Se dovesse leggere quell'intervento credo che dovrebbe solo ringraziarmi di non averlo paragonato ad una forcina (che forse potrebbe comunque rivelarsi di maggiore utilità)
-In merito al mentire, recitare e bluffare... Io di te l'avevo pensato già da un po' “Che tipetta questa” ;)
Spero che tutto proceda al meglio
A presto,
A.
P.s. (Mi piacciono i post scriptum, è come trovare un ultimo smarties quando credevi fossero finiti tutti) Bello il nuovo layout del titolo del blog.

Clelia said...

perdona l'intrusione ma ti consiglio di cliccare il link

http://pensieri-su-pianure-azzurre.blogspot.com/2009/11/diluvio-dellanima-sottrazioni.html

simo said...

Sono letteralmente inciampato in questo blog qualche settimana fa, in maniera del tutto casuale, cercavo foto e ho trovato quella dell'urlo....un tuo vecchio post. mi sono incuriosito e sono entrato in contatto con te o meglio con il tuo dire, il tuo scrivere, ma prima ancora con il tuo pensare....Come mia buona abitudine prima di parlare ascolto (questa volta ho letto) e quindi sono partito dal lontano 2006 quando tutto è iniziato. Di semplice non ci ho trovato proprio nulla ma neanche di esageratamente sofisticato ma solo qualcosa -spero - di vero.

Mi ha attratto il fatto che questo lo consideri il tuo "mondo" o almeno una parte di esso dove ti senti sovrana....beh in fondo hai usato una via democratica per dimostrarlo ... dove tutti possono attaccarti e contraddirti semplicemente lasciandoti un commento.

Ma veniamo a noi…..sofisticare vuol dire far sofismi, usare argomenti da sofisti, quindi sottilizzare, cavillare ed ecco "sofisticato" nel senso di "elaborato".
Come saprai…la parola "sofista" aveva all'inizio il significato di uomo prudente e abile argomentatore, maestro di eloquenza, ma nel V secolo a.C. assunse il significato di cavillatore , di colui che trae in errore con argomenti speciosi e falsi, a causa di una classe di uomini che andavano in giro per le città elargendo solo principi filosofici volti all'apparenza della verità, quindi adulterati.
Ecco perché sofisticato ha due significati: adulterato ed elaborato!

Il semplice è la base del tutto. Per “sofisticare” devi partire dall’uno, dall’inizio, se elabori qualcosa di già elaborato crei un mostro, è vero chi è semplice striscia e non si eleva mai ma chi vola senza prima saper camminare cade inesorabilmente nel buio. Non possiamo mai dimenticarci il nostro punto di partenza altrimenti non sapremo mai quanto in alto abbiamo volato

Artemisia said...

@Clelia: grazie per la segnalazione. Come tu ben sai, c'è molta gente che non ha alcuna fantasia, si appropria di quello che è di altri perché è gretta e vuota. Se le mie parole possono servire a qualcuno per dar loro un momento di celebrità e splendore che mai vivrebbero in una esistenza inutile, allora ben venga. Possono mentire a chi vogliono, ma non potranno mentire a se stessi.

@Gio: Interessante il tuo commento, la tua analisi sull'etimologia del termine e il suo "utilizzo" nei classici. In realtà io non avevo intenzione di rifarmi al pensiero di indiscutibili autorità, avevo solo voglia di specificare cosa fosse per me la semplicità affinché si capisse un aspetto di me che spesso sfugge. Onestamente non ho intenzione di classificare il "mondo" come semplice, ne tanto meno quello di rendere le cose" facili". Io non cerco soluzioni, sono i problemi quelli che mi interessano di più. Noto in te uno spiccato interesse nella storia classica, sei uno storico?

@A. sei d'accordo con me?
ti rispondo citando Wilde " Ogni volta che le persone sono d'accordo con quello che dico, sento sempre che devo aver sbagliato". Dai dammi pure dell'irriverente arrogante...
A. tu credi nelle coincidenze? ( so che la domanda ti sembrerà quanto meno fuori luogo ma per quanto la logica possa essere sovvertita, credimi c'è un motivo per cui te lo chiedo)

@Simo: spero che non ti sia fatto troppo male inciampando. Sono contenta che tu mi trovi autentica perché si,nel bene e nel male, credo di esserlo . Questo , come dico io e come tu hai notato, è solo una parte del mio mondo e come avrai avuto modo di leggere,non c'è nulla di democratico in quello che dico. Io non sono una sostenitrice della democrazia fondamentalmente perché nutro poca stima nelle masse. In realtà, volendo essere onesta con te, la gente non può ne attaccarmi ne contraddirmi su questo blog per delle ragioni differenti che proverò a spiegarti. Per attaccarmi bisognerebbe conoscere le mie vulnerabilità che di certo degli sconosciuti non conoscono, inoltre c'è l'arduo vaglio della censura. Non me ne sono mai avvalsa perché non l'ho mai trovato necessario ma qualora lo fosse non esiterei a farlo. Come dico sin dal mio primo post, quelle che contano sono solo le idee giuste, tutto il resto sono solo vani tentativi, approssimazioni. Solitamente non sono contraddetta, argomentare è troppo difficile, la maggior parte dei lettori preferisce acconsentire. Per contraddirmi ci vogliono opinioni solide da opporre alle mie perché le mie hanno radici come querce. Tu dici : " il semplice è la base di tutto" può anche essere corretto ma è senza dubbio parziale. Che sia la base può anche starci, che si rimanga a quello stato no. Come ho spiegato a Gio, non ho alcun interesse di entrare nel merito della etimologia filosofica del termine, se pur interessante. Io ne attribuisco uno più personale. Ci sarebbe molto da dire e spero che "l'impatto" con me non ti abbia spaventato. A tutta prima sono sempre difficile da digerire . A presto

Artemisia said...

Amici, Amiche, Gente qualunque ma soprattutto lettori. E' con una certa soddisfazione che vi annuncio che la persona che si appropriava di quella che io considero la mia proprietà intellettuale, cioè le mie parole, è stata bannata, eliminata, cancellata da blogger. Non appropiatevi delle parole altrui perchè potrebbe costarvi la chiusura del vostro blog. Ma soprattutto non fatelo, perchè oltre ad essere paurosamente ridicolo è anche profondamente inutile. Non fingetevi ciò che non siete, ed impegnatevi a trovare la vostra unicità invece di perdere tempo facendo copia e incolla sui blog di altri e soprattutto sul MIO.

Gio said...

Artemisia,

amo la storia e la filosofia, e a dirla tutta centomila altre cose, ma sono di educazione un fisico e lavoro nella ricerca, quindi ho relativamente poco tempo per approfondire certi argomenti e discuterne.

Qui mi sembra si possa farlo - giubilo.

Senti, mi incuriosisce molto quello che dici a proposito di chi ha clonato il tuo blog.

Sul mio scrivo cose estremamente personali, e il solo pensiero che qualcuno possa impossessarsene mi fa andare in bestia.

Nel tuo ultimo messaggio segnali che il clone è stato bannato - sicchè presumo ci sia un metodo tecnico che consente al gestore di stabilire che un post è stato scritto prima di un altro, postato identico su un altro blog - o qualcosa di simile.

Tu come hai dovuto procedere?

Ignora le mie domande se le trovi inopportue.

Ciao!

Artemisia said...

@Gio: La tua presenza è gradita e non disturbi affatto. Anche il mio blog come puoi vedere è molto personale ma spesso ( non è la prima volta che capita ) trovo gente che lo copia in maniera puntuale o meno. Quando questo accade, poichè quello che si scrive viene considerata una tua proprietà intellettuale, si può segnalare un abuso compilando un form sul sito di hosting. Se viene ritenuto valido, loro procedono alla rimozione.
Spero di essere stata esauriente.
Un saluto e a presto

"A." said...

Con questa sono state definitivamente esaurite le fiches "Citiamo Oscar Wilde" a disposizione per il 2009. Meno male che l'anno sta finendo, gli aforismi di questo scrittore si prestano troppo bene a fin troppe situazioni.
Problema. Io mi trovo in parte d'accordo anche con la citazione di cui sopra. Secondo te se qualcuno avesse detto la stessa cosa a Wilde quest'ultimo avrebbe avuto il timore di aver sbagliato anche nel pronuncianre la frase medesima? Lo chiamo problema perchè eventualmente si entrerebbe in un circolo vizioso senza fine, il famoso cane (o serpente) che si morde la coda.
Le coincidenze... Mi ritengo. No, s o n o una persona di ampie vedute. Quindi sì, sono disponibile all'idea di poter credere alle coincidenze. Con le dovute riserve ed eccezioni al caso, comunque, questo è chiaro. Ora che hai la risposta ti ripago con un altro quesito: il motivo della domanda? Non ho alcuna intenzione di sovvertire o scomodare la logica fino a quando mi assicuri che c'è una ragione a giustificare la domanda ;)
A presto.

Artemisia said...

Ok A. le fiches sono esaurite, te lo concedo, ma credo di avere ancora un paio di assi nella manica da giocarmi. Perdona se la mia irriverenza delle volte è eccessiva, in realtà ti reputo degna "avversaria" delle mie affilate risposte, ergo ti sto facendo un velato complimento. In merito alla domanda dovrei controbattere che un paio delle mie sono ancora senza risposta, tuttavia mi sento generosa oggi. La ragione per cui ho chiesto è che la tua "presenza" su questo blog è arrivata in seguito a delle condizioni particolari della mia vita. Condizioni che hanno posto diversi dubbi sulla tua reale identità. Sembrava tu conoscessi diverse cose piuttosto specifiche su alcune situazioni che mi appartengono e che solo una persona potrebbe conoscere nello specifico. Probabilmente si tratta esclusivamente di una incredibile coincidenza oppure la palese espressione di una volontà ( la mia) di vedere oltre alcune semplici affermazioni. Tornando a noi credo che Wilde avrebbe in riserbo per te qualche perla per controbattere alle sue stesse affermazioni, c'è sempre qualcuno che ne sa di più del diavolo. Un saluto e a presto mia cara A.

"A." said...

Buon Natale... Artemisia :)

Artemisia said...

Buon Natale a te A.

Anonymous said...

ciao piacere sono un novizio dell'universo blog. sarò il più breve possibile: credo che tu scambi la semplicità con l'ignoranza e la semplicioneria, entrambe poco attraenti di sicuro. a mio avviso la semplicità è qualcosa da ricercare, ed è una qualità che pochi possiedono, e non i più come tu sostieni. a mio avviso semplicità è chiarezza. il mondo è pieno di pseudocolti che sbandierano i loro pensieri legandoli a termini ed espressioni complicate, perchè ciò che non si capisce in genere attira, ha fascino. e devono ricorrere a questi stratagemmi per darsi un tono e sentirsi diversi dalla massa. ci son tanti che non sanno chi sono nè cosa vogliono, e ricorrono all'estetismo per distinguersi, e all'inganno per celare il vuoto che li colma. non vi è cosa più difficile di rendere semplice ciò che si mostra complesso, è un processo di sintesi, un processo nobile. è la base nonchè ciò che rende possibile ogni nostra conoscenza. La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella complessità. questa è di newton. per cui... tipa interessante artemisia, tipa interessante.. ma non approvo una parola :)

Artemisia said...

@ Malumore: Prima di tutto grazie della tua risposta, novello dei blog. In parte sono contenta che tu non condivida, vedi risposta data ad A. Inoltre devo dirti che io non scrivo un blog per ottenere consensi. Io scrivo quello che credo e penso che tu non abbia fatto troppa attenzione al significato con il quale io ho connotato la parola "semplice". Un significato affatto ovvio. A me non è mai interessato distinguermi dalla massa è solitamente la massa che si distingue da me in modo sostanzioso. Saprei dirti chi è meglio e chi è peggio ma non è questo il punto del discorso. Il punto è che se ti avrò designato come un semplice raramente entrerai nella cerchia degli eletti, nelle cerchia di persone che ho piacere a conoscere e che suscitano in me interesse.
Grazie per la tua novella presenza.
A presto.

Dielle said...

questo commento non c'entra...ma tu sai che c'entra.
ho recuperato gli arretrati e fatto i compiti e.

no, io non credo nelle coincidenze.

ti abbraccio sempre

Artemisia said...

@Ladà: Mi concedo il beneficio del dubbio e continuo ad essere scettica....
Ti stringo forte al cuore e all'anima.

smoky man said...

passo di qui, per un saluto fumoso! E auguri per un meraviglioso anno.

smok!

PS.: con calma leggo tutti i tuoi "semplici" post :)

simo said...

MA CHE FINE HAI FATTO ARTIMISIA... MI HAI ABBANDONATO????

Artemisia said...

@Simo: suppongo volessi scrivere Artemisia. Non posso abbandonarti perché questo presumerebbe che io mi sia presa cura di te e lo escludo dato che non credo di conoscerti. Tuttavia domanda e ti risponderò.
A presto

simo said...

Ammetto il mio errore ma ritienilo un errore puramente materiale. Certo che non mi conosci e certo che non mi hai preso sotto cura tuttavia ogni tanto entro nel tuo blog sperando di leggerti e leggere qualche interessante riflessione (anche di frequentatori) che sempre accompagnano le tue parole....e non trovandone da tempo mi ero "preoccupato". mi incuriosisce il tuo mondo e cerco di scoprirlo senza troppe velleità tuttavia.....

Artemisia said...

@ Simo: lo riterrò un errore puramente ortografico o di battitura più che materiale, credo di poterti perdonare. La tua "devozione" al mio blog mi commuove. Tornerò a scrivere presto.
Grazie di essere passato.

simo said...

il sentimento di devozione, che preferisco lasciare agli altri, non mi appartiene.....lo definirei interesse...tutto qua....scrivi molto bene e le tue parole e le immagini hanno sempre un che di speciale che non mi lasciano indifferente. non avendo altri strumenti per leggerti utilizzo quelli che l'etere mi concede....e preciso che, forse per deformazione professionale, considero l'errore come materiale..... :-)

Artemisia said...

@Simo: sono certa che non ti è sfuggito che il termine era volutamente tra virgolette. Il tuo interesse mi lusinga, e questa volta non ci sono virgolette.
A presto.

simo said...

Non mi era sfuggito ma mi piace "giocare" con un'amante e funambola delle parole....il fatto che tu sia lusingata mi lusinga.... in quanto non deve essere facile lusingarti....ma ora basta altrimenti mi perdo nel tuo campo...

"A." said...

Allora, riporto: "La spia a questo suo carattere privo di interesse e di appigli per provarne, la faceva, come ho già accennato, il suo linguaggio scolorito e sommario. Più volte ho riflettuto sulla qualità spirituale che traspariva da questo linguaggio e sono venuto alla conclusione che esso rivelava una grande semplicità. Ma non la semplicità del senso comune che ha sempre qualche cosa di schietto; bensì la semplicità torbida, enigmatica e insufficiente di quella specie di amputazione psicologica che è la reticenza, sia pure essa inconsapevole o involontaria".
Hai mai letto Moravia? Dovresti.
Io ne sono rimasta conquistata (qualcuno mi conquista e guarda caso si tratta di qualcuno che è morto -.-).
Se incominci da "La Noia", poi sarei anche curiosa di sentire le tue opinioni su Cecilia.
A presto Artemisia.