
Ci sono degli aggettivi che non dovresti desiderare di sentirmi mai pronunciare per connotarti. Per esempio, semplice. Per me semplice è ciò che è costituito da un unico elemento, per certo decerebrato, oppure facile, talmente facile da essere elementare, senza affettazione ne ricercatezza.
La semplicità, nella maggior parte dei casi, non è affatto una qualità positiva. Chi ama la semplicità solitamente, non desidera compiere lo sforzo che richiede scegliere, selezionare secondo gusti e preferenze.
La semplicità non si cerca, dire di ricercare la semplicità nelle cose è un paradosso inaccettabile. L'essere sofisticati implica al contrario uno sforzo intellettivo di gran lunga più impegnativo. Per essere elaborati, bisogna conoscere con esattezza un numero sostanzioso di gusti, saperne cogliere le sfumature che ne costituiscono le differenze ed infine acquisirli secondo un equilibrata composizione, seguendo le proprie inclinazioni.
Delle volte si è indotti a credere che la semplicità abbia a che vedere con un certo stato di natura, una essenzialità che appartiene all'individuo dalla sua nascita e che qualsiasi cosa si sovrapponga a questo stato, sia un eccesso inutile, una ridondanza superflua. Niente di più falso e mistificato. La cultura richiede necessariamente un superamento, una elevazione dallo stato di semplicità.
L'ignorante è sempre maledettamente semplice. I sui discorsi sono ovvi, la sua consequenzialità epura il discorso da qualsiasi imprevisto, da qualsiasi accidente. La sua logica è banale e non tiene mai conto della complessità degli eventi. La semplicità è spesso associata all'umiltà. Ma l'umile per sua etimologia è colui che viene dall'humus e cioè dalla terra, dal basso. Insomma che lo vogliate o no, che la cosa vi piaccia o meno , il semplice striscia sempre e non si eleva mai.
In molte religioni l'umiltà è una qualità positiva ma solo ed unicamente perché si ammette l'esistenza di un essere superiore, che risiede in alto, al quale ci si prostra in segno di riverenzialità e subordinazione.
Ed ora è necessario mettere bene le cose in chiaro: Io sono tutto fuorchè semplice. La mia è una voluta, sentita ricerca di elaborazione e sofisticazione tanto intellettuale quanto estetica. Scelgo con attenzione, con cura, evito che il caso si impadronisca delle mie azioni.
Dubito fortemente che tu possa, in qualche modo, aver ignorato questa peculiarità: non è una questione di averlo notato casualmente, come essere inciampato in una minuziosa caratteristica della personalità.
Necessariamente si sarà presentato come un muro, una cortina di ferro, di fronte alla quale le tue qualità non possono essere da meno.
Non ti chiederò di scegliermi, ne di prediligermi. Se deciderai di ignorarmi tu ed io conosceremo la verità. Io mi dispiacerò per te e tu semplicemente andrai per la tua strada.