Friday, October 02, 2009

La verità negli occhi


Ho viaggiato verso Nord. 

Il mio ultimo viaggio italiano prima della dipartita. 


Ho consumato la nostra ultima conversazione seduta ad un tavolino di un bar. Mentre parlava mi sono accorta di quella piccola macchia scura accanto all’iride del suo occhio sinistro. Una piccola macchia in così tanta limpidezza. Dettagli eloquenti. Non lo cercherò mai più.  Non lo cercherò perché mai più seguirò i passi di chi non ha voglia di una mia significativa presenza nella sua vita. Una eccezione fatta per lui e per lui soltanto svanita al cenno del suo ulteriore rifiuto. 

Alle prime luci del mattino ho preso la testa fra le mani, ho stretto forte le spalle, mi sono raggomitolata sullo stomaco. Continuo a credere che la mancanza generi sempre sottrazioni reciproche. Mentre tutto andava alla deriva ed io annegavo naufragando, ho sentito le mani del mio amico scivolarmi tra i capelli ed accarezzarmi le guance. Siamo rimasti così abbracciati e muti. Il dolore ha degli abissi così profondi da non riuscire a vederne la fine. 

Ho percorso la costa di levante ed ho osservato la gente ritmare la propria vita allo scandirsi alterno di un semaforo. Mi sono ubriacata di sole e di vento salmastro eppure avrei voluto essere altrove, possibilmente lontano.

La consapevolezza psicologica di una vicinanza fisica ci costringe ad essere maggiormente determinati negli intenti. Cedere significherebbe costringersi ad una agonia insopportabile. Durante la mia ultima sera, parole silenziose hanno navigato negli sguardi di rapporti consolidati, di rapporti recuperati. C’erano tutti gli sguardi che avrei voluto tranne i suoi ma non c’era da stupirsi per chi aveva già post posto un incontro privilegiando le incombenze di un insignificante quotidiano. Piccoli dettagli che passano silenziosi e che si rivelano solo in considerazioni successive. Sono finiti i tempi dove si consumavano miglia anche solo per uno sguardo. La verità è negli occhi.


Questa storia ha tutto il sapore di una disfatta. 


L’esilio non è mai stato come in questo momento, una scelta più dolce. Le persone che mi vorranno sapranno dove cercarmi e mi troveranno sempre nei loro pensieri. Guarirò. Tutte le ferite si rimargineranno. 

Tornerò e splenderò di una bellezza rara

3 comments:

Arthur said...

"Sono finiti i tempi dove si consumavano miglia anche solo per uno sguardo"

Quando saranno finiti quelli come me e te non esisteranno più. Se esisteranno saranno cambiati al punto da non avere più nulla da dire.

Unknown said...

Troppe volte la sofferenza è "scelta" da noi stessi attraverso la mancata elisione dei legami.
Recidere è un coraggio che appartiene a pochi.
Hai scritto: "mai più seguirò i passi di chi non ha voglia di una mia significativa presenza nella sua vita." Ho troppe amiche che non comprendono queste e restano sotto le tavole di uomini che .. ogni tanto.. per distrazione.. gettano loro qualche briciola che a loro sembra un pasto intero!

Questo è solo un passo del tuo racconto che ho apprezzato molto.

Ciò che hai scritto (con tanta bravura e stile) andrebbe diffuso come antidoto alla sofferenza!

Elide Fumagalli

Artemisia said...

@Luciee:
Prima di tutto grazie per gli immeritati complimenti che tuttavia ho molto apprezzato.
Il tuo commento è stato molto gradito perché è passato un pò di tempo da quando ho scritto questo post e il tuo lasciare un segno mi ha "costretta" a rileggermi e a fare una valutazioni a posteriori su quello che accadde.
Ora lo so e posso dirlo con una soddisfazione infinita che tutto è andato come avrebbe dovuto. Delle volte rimaniamo attaccati ad un passato insignificante perché siamo creature cieche difronte al futuro. Io però l'ho sempre saputo che la felicità, delle volte, si costruisce con un no, con un addio, con un " io a certe cose non ci sto".
Grazie ancora e a presto Elide.