Thursday, March 29, 2007

Tutto un equilibrio sopra la follia

Mr X si stopiccia gli occhi, la sua sveglia ha gia' suonato tre volte, si siede sul letto e senza poggiare i piedi per terra cerca con lo sguardo ancora insonnolito le sue pantofole...odia camminare senza pantofole. Puo' farlo ma detesta la sensazione della mattonella fredda e liscia sulla pianta del piede.
Mr M invece ha appena parcheggiato la sua automobile nel vialetto vicino casa, e' stanco della lunga giornata di lavoro e non vede l'ora di sdraiarsi sul suo comodo divano confortato dalla intimita' delle sue pareti domestiche. Chiude lo sportello dell'automobile, fa per dirigersi verso casa e poi all'improvviso si rende conto di non aver controllato che le ruote della vettura siano allineate in maniera perpendicolare alla vettura stessa, odia vederle non allineate, rabbrividisce a quel disaggio procurato da quel disordine, a quella insignificate nota stonata al quale solo lui fa caso. Nonostante la stanchezza, torna indietro, assicurasi che siano poste nella giusta posizione e' quasi un dovere. Poi arriva al cancello di entrata della sua palazzina, lo apre con energia per assicurasi la massima ampiezza di apertura...lui correra' fino al portone di casa, vuole asicurarsi che la porta alle sue spalle si chiuda solo quando avra' raggiunto l'altro ingresso, se avra' poi infilato le chiavi e aperto il portone, sara' il massimo della soddisfazione.
Miss C chiede al suo ragazzo di offrirgli una mela. Lui la prende dal cestino nella quale e' riposta, la lava con cura e glie la porge.Miss C odia che il frutto sia bagnato; il rigoleto d'acqua che le scivola lungo la mano e poi verso il polso la infastidisce, desidera che la mela sia asciugata con cura , che nemmeno una stilla di acqua sia versata.
Nessuno ne e' immune, ogniuno ne possiede una gamma variopinta, che raccontano un po di noi in quel linguaggio peculiare della mania.
Sono come dei piccoli rituali, dei vezzi che ci concediamo, poi diventano delle abitudini alle quali e' difficile rinunciare e alla fine non possiamo piu' farne a meno, detestiamo se non riusciamo ad appagare la necessita' impellente di fare quella cosa in undeterminato modo, seguendo precise regole.Il termine psichiatrico e' nevrosi, ossessiva nello specifico.Cadere nella terminologia medica non mi si addice e non mi inoltrero' per questa impervia strada poiche' non ne possiedo le dovute competenze. Quello che pero' mi interessava sottolineare e' descrivere l'esistenza di quelle minutezze che pure sono parte di noi e che delle volte ci descrivono meglio di atteggiamenti all'apparenza piu' eloquenti. Se volete lasciare il vostro contributo descrivendo la vostra piccola, grande nevrosi sara' bene gradito.In fin dei conti c'e' un po' di follia in ogniuno di noi, descriverla sara' parte del viaggio che ci concediamo alla ricerca di noi stessi e di quel equilibrio che non raggiungeremo mai.

1 comment:

Anonymous said...

La maggiorparte dei miei gesti che faccio nel quotidiano, quelli che per eseguirli coinvolgono entrambi gli emisferi destro e sinistro del mio corpo, iniziano tutti dal lato sinistro! Mi spiego meglio.
Mi alzo dal letto scendendo dal lato sinistro, mi metto le lenti a contatto iniziando (sempre!) dall'occhio sinistro, e se per caso mi sbaglio ci penso e dico "Cavolo ho iniziato dal destro!"
Ovviamente non mancano piede e gamba sinistra, il primo ad infilarsi nel calzino e la seconda nei pantaloni. Il fatto è che non mi sono mai domandata il perchè e a dire la verità nemmeno voglio saperlo!
Anny