Friday, December 07, 2012

My heart deceived me

Il mio cuore mi ha tradito.
 Si è congedato con un messaggio. E' il coraggio che manca. La capacità di guardare negli occhi qualcuno quando si dice la verità.
Forse sono occhi disarmanti, portatori di sguardi che non si sostengono.
Questi miei grandi occhi. Non un mare azzurro ma un immobile lago verde scuro.
Quelle poche righe e quelle parole di troppo.
Ed io non una parola, non una riga, non un segno di interpunzione.
Io il niente più assoluto, il silenzio più totale.
Sai quanto mi piace concedermi l'ultima parola ed invece no, questa volta l'ho lasciato da solo, sul quel palco a recitare il suo monologo.
Nessuno dietro le quinti che aspetti di entrare per dare la sua battuta.
Il sipario si chiude e  lo spettacolo è finito, senza applausi, senza spettatori.
Addio cuore.
Poi ho indossato le scarpe da ginnastica e sono andata a correre per consumare le suole ed il dolore per una insostenibile assenza.








8 comments:

"A." said...

Ha funzionato?
Il tuo post scriptum... Ha funzionato?
Un abbraccio, Cara Artemisia.
A.

Artemisia said...

Mia cara A, non so a quale post scriptum tu faccia riferimento, il che mi induce maggiormente a pensare quello che da un po' e' nella mia testa e cioè che devo lascire più spazio al silenzio. Meno post scriptum, meno ultime battute e più silenzio. " Non dire nulla a meno che non sia migliore del silenzio" , come sa essere eloquente un silenzio, non credi ?

"A." said...

L'errore è mio, mi riferivo in realtà all'ultima frase che hai scritto. Sarà che sono abituata ai tuoi post scriptum.

"Se ti rispondo con un silenzio quella è la più eloquente delle risposte che possa darti in quel momento"
In alcune circostanze sembra ci dimentichiamo di verità che avevamo già acquisito, che già ci appartenevano. Poi sono le circostanze stesse che ci portano a ri-scoprirle.

Sì, i silenzi (visto che ve ne sono di tanti tipi) sanno anche loro parlare a proprio modo. Parlare, urlare, gridare, sussurrare... A ciascuno il suo silenzio.

Artemisia said...

Hai ragione, forse era una lezione acquisita ed allora rettifico e confermo di averla magistralmente eseguita. È gratificante sapere di essere stati coerenti con se stessi, era importante esserlo in questa circostanza. Ci sono diversi silenzi, quelli che suggeriscono un mondo di cose e quelli che chiudono discorsi ormai logori. Io vorrei solo poter rimanere in silenzio per una ragione che mi renda felicemente senza parole ed invece...

Artemisia said...

La risposta e' no. Ma percorrerò ancora alcune miglia chissà che non funzioni.Un abbraccio a te mia cara A.

Artemisia said...

Per distrazione invece di postare il tuo commento, l'ho cancellato, chiedo venia e lo posto qui con copia in colla. Grazie A.


"Ed invece"... Già.
-In una conversazione vis à vis ti avrei sicuramente fatto eco ripetendo le tue stesse parole-


"percorrerò ancora alcune miglia chissà che non funzioni"
Suggerisco di sì. E se in un primo momento non funziona per una determinata cosa, sul lungo periodo si rivela sempre una strategia efficace per tante altre.
Buon proseguimento Artemisia...

"A." said...

...Ma secondo te è sempre così che finisce? Che persino il cuore ti tradisce?
O possiamo ancora conservare una speranza, da qualche parte?
Me lo chiedevo poco fa.
A.
P.s. Torna a scrivere ogni tanto ;)

Artemisia said...

Mia cara A.,
c'è sempre una speranza e va custodita come fosse una cosa preziosa.
Sperare non come superflua attesa ma sperare come costruire, sperare come fare si che le cose accadano, sperare come rendersi pronti a quel appuntamento con il destino che prima o poi capiterà.
In fin dei conti le cose belle nella vita sono sempre quelle che si fanno aspettare, quelle che ci vuole di più per ottenerle e che arrivano al momento giusto cioè quando ne abbiamo imparato il loro valore profondo.
Quello che mi auguro e ti auguro, è di essere in grado quando arriveranno, di saperle riconoscere. Ecco questo è il vero problema: se le cose accadranno ma non avremo occhi per riconoscerle allora che ce ne facciamo dell'attesa e della speranza?

Mi dispiace per l'assenza, tornerò a scrivere. Non è che non siano capitate situazioni degne di essere descritte, tutt'altro. Ed anche la storia che ho descritto qui ha avuto i suoi risvolti, i suoi ritorni, i suoi insopportabili riflussi, però no, non voglio scrivere di questo. Scriverò, ti scriverò.

Come sempre per te i miei più cordiali saluti.
Artemisia