Tuesday, November 20, 2012

Quando finiscono le favole.

Nessuno ci racconta mai  come vanno a finire le storie a lieto fine, tutti tacciono dopo quel sentenzioso " e vissero felici e contenti".

Per questo non sappiamo cos'è la felicità, per questo non sappiamo raccontarla.

E se questa fosse una storia? Se io potessi raccontartela?

Ecco, ricordi quei due?

Li abbiamo lasciati li per strada a scambiarsi la promessa di un incontro o se vuoi li abbiamo lasciati li con la loro storia andata male, con il loro non capirsi, con i loro reciproci addii.

Ecco proprio loro.
Infondo ci si affeziona ai personaggi di una storia e ci siamo affezionati alla ragazza italiana dalle gambe lunghe e magre, al ragazzo dal nome irlandese, imperscrutabile con il suo impermeabile scuro.

In fondo abbiamo tifato un po tutti per loro, abbiamo  avuto bisogno di credere che potevano farcela, che quel reciproco interesse nato in una sera d'Ottobre potesse sopravvivere alla crudeltà del razionale, alla freddezza della realtà.

Dopo aver riversato tutto il nostro crudele cinismo, abbiamo maggiormente bisogno di credere in qualcosa, un barlume di speranza, abbiamo bisogno di pensare che qualcosa di consistente rimanga, anche se non narrato, dopo un "e vissero felici e contenti".

 E allora mettiamo che si, si  fossero detti addio, mettiamo che avessero deciso di non incontrarsi più. Perché allora sono in quel bar? perché si stanno baciando?

Tutto questo non ha niente a che vedere con la ragione, non c'è nulla di sensato.
C'è qualcosa di folle, di totalmente deviato, di estraniante e pur tuttavia spontaneo.

Goethe avrebbe detto che è dovuto ad una  reazione chimica, elementi che tendono a stabilire una affinità, cioè una predilezione nel costituire un legame.
Non saprei usare parole migliori di queste.

Sono li seduti e si consumano di baci, tra qualche ora si separeranno, e torneranno ognuno verso casa.
Si vedranno ancora e questa volta non c'è dubbio.

Lei si sentirà stupidamente felice.
Temerà la fragilità della sua felicità, si dispererà al pensiero che  possa non essere corrisposta come vorrebbe, però non può fare a meno di sentire il profumo di lui sulle sue mani, non può fare a meno di pensare che è martedì notte, che fuori sta piovendo e che è innamorata.

p.s. Questa foto è quello che vedo dalla mia finestra ed è il simbolo della mia conquistata libertà, della mia costruita felicità, niente mi è più caro di questo.









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