Sunday, October 03, 2010

Making business


Gentile Mr C.,
prima di ogni cosa vorrei ringraziarla per la sua cortese offerta. La sua generosità mi lusinga. Si vede lontano un miglio che lei è una di quelle persone che ha fatto molto per contribuire alla propria fortuna. Si vede in altrettanto modo che lei riconosce un buon affare e che con generosità e determinazione le piace scommettere su cavalli vincenti.

Tuttavia gentile Mr C. mi trovo nella spiacevole condizione di dover rifiutare la sua proposta. Vede, nella vita non tutto è una questione di denaro e mi rendo conto che sia un concetto difficile da comprendere per un uomo che grazie al denaro acquista buona parte della propria felicità. Mr C. parliamoci chiaramente così come devono fare due persone d'affari come noi, non c'è niente di generoso nella sua offerta ma piuttosto il suo sottile fiuto per l'affare. Lo confesso al posto suo anche io troverei la cosa allettante, soprattutto se si vuole aiutare la persona che le è accanto. Lei lo ha capito subito che io posso tornarle utile più di quanto lei possa tornare utile a me.

Ora, la questione sta in questi termini, gradirei che lei comprendesse che c'è una ragione specifica che muove le mie scelte lavorative e che per quanto io sia di gran lunga più giovane di lei e decisamente con minor esperienza, vorrei che lei mi considerasse per quella che sono, vale a dire una persona di talento munita di una generosa audacia manageriale.

Ma torniamo a noi e alle ragioni del mio rifiuto. Mr C. a me non piace trovarmi in debito con le persone. Negli affari a maggior ragione, essere in debito di un grazie di troppo può risultare fatale. Io la ringrazio si per la sua offerta ma lei sa bene che rifiutandola io non glie lo devo questo grazie, sono io che glie lo concedo gratuitamente.

Mi creda, capisco la sua apprensione e vedo cosa la muove a dare quelli che lei crede dei "buoni consigli" però le sarei grata se non si immischiasse. Ogni volta che lei da uno dei suoi "buoni consigli" io sono costretta ad assistere ad un cambio di vela e ripristinare quella che mi farà vincere la regata mi costa tempo ed energie.

Mr C. non lo faccia mai più.

Se ha qualche dubbio in merito alle mie scelte sarebbe a questo punto più proficuo che io e lei ci si sieda allo stesso tavolo senza terzi intermediari che così remissivamente le cedono le redini, sempre che io sia interessata a questo cambio di guardia. Credo che a questo punto sia lecito ribadire un assunto fondamentale, chi comanda qui sono io. Stiamo parlando del mio lavoro, della mia immagine, della mia credibilità e delle responsabilità che a queste scelte sono legate.

In ultimo voglio che lei sappia che ho predisposto tutto affinché le cose possano funzionare anche senza la sua pupilla e questo significa fondamentalmente una cosa che da oggi in poi si fa come dico io o non si fa.

Prendere o lasciare.
Cordialmente la saluto.

2 comments:

Capitano said...

Non entro nel merito, non conoscendo la questione, ma mi trovi d'accordo sul discorso dell'essere in debito. Nel mio lavoro chi ritrova debitore prima o dopo vede notificarsi un precetto. Una noia.

Ho letto alcuni dei post precedenti, mi riservo di leggere anche gli altri, con la dovuta calma. Di sicuro questo tramonto è affascinante, non per banale senso estetico, quanto per ciò che le nuvole velano e svelano.

BUENA VIDA

Artemisia said...

La tua presenza è molto gradita Capitano e spero che vorrai fare ancora rotta su questi lidi.
a presto