Sunday, November 22, 2009

L'appartamento spagnolo


" Come luce lei arriverà, come acqua piano scivola. Senza far rumore salirà le scale e le sue labbra... Come mirra lenta brucerà, come fuoco danzerà per te"


E' arrivato il momento di ricominciare. Lo so per certo perché questa mattina, un sottile, inaspettato benessere mi ha baciato le guance. I grandi olmi lungo la strada hanno iniziato già da un pò a perdere le loro grandi foglie giallastre ed ora sono tristi e nudi. Forse avrei voluto ancora un pò coccolarmi nella tristezza, adagiarmi in un ricordo che diventa sempre più grigio, sempre più lontano. Ma questo è un altro tempo. E' il tempo della ragione. Questa è un'altra storia ed io sarò felice di raccontartela. E' la storia di una donna che cammina da sola per le strade di Barcellona, che ha in mente per se qualcosa di speciale e ha fatto molta strada per essere sicura che gli appartenesse. Il mio respiro segue l'ondeggiare del mare, delle volte calmo, quasi immobile, altre volte violento e terribile. Il corpo appartiene al molo ma la mia mente è un naufragio in molti pensieri ed un ormeggiare in poche certezze. Riscopro la felicità in cose che non avevo notato. Vedo negli sconosciuti cose che mi appartengono.

Rientro a casa dopo aver percorso una scacchiera di strade, salgo attraverso le scale buie di questo appartamento in Carrer de Provença. Apro la porta, mi rifugio in fretta nella mia piccola stanza ma Eva arriva veloce e si appoggia allo stipite della porta. Non vuole che io venga inghiottita dalla tristezza, mi impedirà di farlo cucinando per me tortilla. "Finito means finito in every languages: spanish, italian or english, it doesn't really matter" sentenzia. Eva me lo dice sempre, teme che io possa dimenticarlo ma io ho capito, le sorrido e strizzandole l'occhio le rispondo, "Claro que si Eva, ¡ no se daña a queien se quiere! ". E poi ci sono tante cose da fare, questa carriera da fotografa di moda ancora tutta da costruire. L'uomo con il demone tatuato sul collo occupa le mie notti tenendomi sveglia con la sua voce suadente, mi avvolge con le sue attenzioni, cura le mie solitudini e placa molte delle mie incertezze. Sento che sta arrivando, anche se ancora sulle punte, il tempo della felicità.

p.s. un altro noioso self portrait

3 comments:

Ivan Fedorovic said...

ma mi domando e dico...questa carriera da fotografa è l'unica strada che vorresti percorrere?...lasci in sospeso un "sarò felice di raccontarla"...se ti piace narrare, (la tua storia oppure no)se ti rende felice farlo, non basta già questo per pensare ad un'altra strada? non per forza alternativa... personalmente trovo gradevole il tuo modo di scrivere; lo so non è un gran complimento, ma che importa?...uno stupida detto da uno stupido potrebbe anche risultare un gran complimento...

Ivan Fedorovic said...

ma mi domando e dico...questa carriera da fotografa è l'unica strada che vorresti percorrere?...lasci in sospeso un "sarò felice di raccontarla"...se ti piace narrare, (la tua storia oppure no)se ti rende felice farlo, non basta già questo per pensare ad un'altra strada? non per forza alternativa... personalmente trovo gradevole il tuo modo di scrivere; lo so non è un gran complimento, ma che importa?...uno stupida detto da uno stupido potrebbe anche risultare un gran complimento...

Artemisia said...

Quella da fotografa è la strada professionale che vorrei percorrere ore Ivan. Ne ho percorse delle altre e come avrai letto dall'intestazione del mio blog ho lavorato come modella per molto tempo. Sarò felice di raccontartela certo, ma allora temo che dovrai continuare a leggermi perché non possiedo il dono della sintesi, tranne che in rare occasioni nelle quali ti auguro di non vedermi mai. Sono contenta ti piaccia il mio modo di scrivere ed un complimento è sempre accettato con piacere...